La gestione dei corsi universitari con la fine del lockdown

Riunito il CdA del consorzio Astiss per la ripartenza delle attività nel polo Rita Levi Montalcini

ASTI – Primo Consiglio di Amministrazione del consorzio Astiss, ieri mattina, convocato al polo universitario Rita Levi Montalcini, dopo la fine del lockdown.

Il presidente Mario Sacco ha aperto i lavori nella biblioteca universitaria, presenti rigorosamente con mascherina e guanti il vice presidente Piero Mora, il consigliere Piercarlo Molinaris, la direttrice della Fondazione CR Asti Natascia Borra, il direttore Astiss Francesco Scalfari con il responsabile di sede Luigi Graglia, mentre in video collegamento il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della Camera di Commercio, Renato Goria, la consigliera Elisabetta Tovo.

Sacco ha ringraziato tutti, e in particolare i docenti e il personale per “l’impegno nella difficile fase di gestione dei corsi, dei tirocini, delle sessioni di laurea a distanza attuata nelle scorse settimane. L’università ha continuato a vivere e a funzionare. Tale modalità in distanziamento sociale è stata svolta con successo e buona soddisfazione e proseguirà fino alla conclusione dell’anno accademico a giugno. Pur essendo nella cosiddetta fase due l’emergenza non è finita, per la ripartenza delle attività siamo in attesa delle indicazioni degli Atenei e della Regione per condividere i modelli gestionali comuni”.

“L’università è una risorsa del territorio – ha detto Rasero un’istituzione culturale indispensabile e in cui tutti crediamo; pertanto non possiamo prescindere dalla salute e assicurare la tutela sanitaria per i ragazzi, i docenti e tutti coloro che frequentano la sede astigiana. Occorre fare le necessarie valutazioni sul come e quando riaprire, tenendo conto delle norme di distanziamento sociale da applicare per gli studenti e gli ospiti nelle aule e negli spazi comuni. Suggerisco di utilizzare questo periodo di blocco per proseguire nei ragionamenti e giungere ad una definizione dei progetti per il recupero, la ristrutturazione e la destinazione d’uso di edifici di pertinenza universitaria, mi riferisco al Palafreezer e alla palazzina ex ufficiale di via Arò”.

Nella attuale sede del Palafreezer si dovrà ricavare la seconda palestra per la Suism e le società sportive che ne faranno richiesta (una palestra è già funzionante in via Arò), mentre nella palazzina prospiciente via Arò, angolo via Bocca si ricaveranno alloggi, spazi studio e servizi universitari.

Attualmente gli iscritti ai corsi, master e scuole degli atenei di Torino, Piemonte Orientale e altre istituzioni che gravitano sul polo di Asti, sono 1568, poco meno della metà (690) sono studenti di Scienze Motorie, i restanti distribuiti fra i corsi di Infermieristica, Tecnologie Alimentari, Scienze viticole ed enologiche, Servizio Sociale, master in Sviluppo locale, Accademia di Belle Arti, Scuole professionali San Carlo.

“Nei prossimi giorni – prosegue Sacco – durante un video collegamento ci confronteremo con i rettori degli atenei sui passi da compiere per una piena ripresa delle attività in presenza, mentre con il Politecnico riprenderemo le file del progetto delle lauree professionalizzanti che ha suscitato consensi positivi anche della Regione. Continueremo, quindi, a lavorare per fare crescere il sistema universitario sul territorio Unesco ma con una gestione che giocoforza, vista la straordinarietà del momento, dovrà essere attenta alle spese, quindi oculata, parsimoniosa, rispettosa dei sacrifici e degli sforzi di tutti”.  

L’attività didattica e di sostegno agli studenti come non si è interrotta durante la fase acuta della pandemia con decine di studenti formati e laureati a distanza, continuerà nelle fasi successive di allentamento e ripresa sociale. Inoltre, nei mesi di maggio e giugno proseguirà con le attività di orientamento e sportello on line per le matricole: il 21 maggio la Suism ha organizzato una giornata di Porte Aperte online, mentre sono in via di definizione altre giornate per le matricole di Infermieristica e degli altri corsi di laurea.

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