Torino, migliaia di manifestanti in piazza per difendere la sanità pubblica

TORINO – “Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto” è lo slogan principale scelto dal comitato organizzatore della manifestazione regionale di oggi a difesa della sanità pubblica in Piemonte. Tantissime le realtà, le associazioni, i comitati locali, gli ordini professionali e i sindacati che hanno aderito e partecipato. Un’iniziativa popolare, nata dal basso, apartitica, che ha unito lavoratori della sanità, medici, infermieri, cittadini e pazienti, perché è indispensabile difendere il diritto a curare per difendere il diritto a essere curati.

Condividiamo pienamente le preoccupazioni e le rivendicazioni dei tanti cittadini che sono scesi in piazza per protestare contro i tagli e le privatizzazioni che si susseguono ormai da anni e per chiedere a gran voce di tutelare il diritto alla salute e alle cure” ha dichiarato Silvana Accossato, Presidente del Gruppo Liberi Uguali Verdi in Regione.

“In Piemonte i tempi di attesa per visite ed esami sono troppo lunghi e non più accettabili. Il Presidente Cirio la smetta di andare in giro a fare campagna elettorale promettendo sempre e solo la costruzione di nuovi ospedali e lavori ad un piano serio di assunzioni che incida in modo concreto su una situazione sempre più grave di carenza di personale. Senza le necessarie assunzioni le nuove strutture tanto sbandierate rimarrebbero scatole vuote”, ha concluso Accossato.

Movimento 5 Stelle: “Le politiche del centrodestra porteranno al declino il sistema sanitario piemontese”

Anche il Movimento 5 Stelle oggi ha partecipato alla manifestazione regionale. Le lunghe liste d’attesa sono un problema costante – si legge in una nota –  i pronto soccorso scoppiano ai primi casi di influenza, i professionisti scarseggiano e i nostri ospedali sono lasciati in mano alle cooperative di medici gettonisti, con costi esorbitanti per le Aziende sanitarie. Ci troviamo ad avere a che fare con un Governo regionale che ha impiegato mesi e mesi per assicurare ai tanti sanitari impegnati nell’emergenza Covid il giusto riconoscimento, un riconoscimento che non fosse solo simbolico ma concreto, in busta paga. Sembra che la pandemia non abbia insegnato nulla. Senza contare i continui annunci sui nuovi ospedali che dovranno nascere in Piemonte”. E ancora: “Come se non bastasse, ieri il Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti ha evidenziato quanto i bilanci pubblici sulla sanità siano ‘in netto peggioramento’, citando il Piemonte tra le Regioni in maggiore difficoltà”.

Sanità, Grimaldi (Verdi Sinistra): Cirio e Meloni affrontino l’emergenza delle liste d’attesa per garantire il diritto alla salute

“Il ricorso alla Sanità a pagamento è l’esito di prestazioni prescritte da medici che i cittadini non riescono a ottenere in tempi adeguati. Negli anni del Covid in Italia sono stati persi 1,3 milioni di ecografie all’addome, 3,1 milioni di elettrocardiogrammi e più di mezzo milione di mammografie, una prestazione ambulatoriale su cinque è stata rinviata. La spesa privata degli italiani è passata dai 34,85 miliardi di euro del 2019, ai 37 miliardi del 2021. La metà di questa spesa è per visite specialistiche e interventi” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, oggi in piazza a Torino alla manifestazione in difesa della Sanità pubblica, indetta da ordini professionali, sindacati e associazioni.

“È tempo che il Governo affronti insieme alle Regioni l’emergenza delle liste d’attesa per garantire il diritto alla salute e attuare l’articolo 32 della Costituzione” – prosegue Grimaldi. – “Il Parlamento un anno fa ha deciso di portare al 2 per cento del Pil la spesa militare in Italia. Vale a dire circa 38 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio dei 21,4 miliardi di euro che abbiamo speso nel 2019, prima della pandemia. Disarmiamoci, scegliamo la pace e mettiamo tutte le risorse nel sistema sanitario nazionale. La destra al Governo delle regioni vuole ancora più autonomia, vuole il federalismo fiscale ma la gestione della sanità regionale dovrebbe farci riflettere di quanto soprattutto in Piemonte Lega e Fratelli d’Italia non abbiano saputo nemmeno gestire i poteri ordinari”.

 

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