Ti ascolto@Artom

L’Istituto astigiano ha creato uno sportello virtuale per prendersi cura dei ragazzi oltre la didattica

ASTI – In questo delicato momento storico, l’Istituto “Alessandro Artom” ha adottato tutti gli strumenti che possono garantire agli studenti una miglior didattica a distanza possibile. Ma questo non può sostituire il rapporto quotidiano vissuto in classe. Dal desiderio di fare qualcosa in più, è nato lo sportello “Ti ascolto@Artom”, volto a dare un supporto a ragazzi, famiglie e personale che si trovano in situazioni di stress, paure, solitudine o che necessitano di un confronto diretto con specialisti per cercare di affrontare gli ostacoli quotidiani che minacciano il benessere psicologico.

L’iniziativa è stata presentata in una videoconferenza dal dirigente scolastico prof. Franco Calcagno, dalla prof.ssa Chiara Cerrato e dalle dott.sse Floriana Princi e Patrizia Garofano.

«L’isolamento imposto dal coronavirus è un atto di responsabilità sociale – ha detto la prof.ssa Cerratoe per i nostri ragazzi una richiesta di maturità superiore. Devono organizzarsi la giornata, seguire le lezioni, studiare in una maniera completamente diversa, conciliando le proprie attività con le esigenze dei famigliari anch’essi confinati h24 in casa. Perciò hanno bisogno di essere ascoltati». Ma lo sportello è dedicato tout court alla scuola: «La disponibilità di ascolto si estende a tutto il personale, perché anche i docenti soffrono la situazione e non sempre sono pronti a predisporre un adeguato materiale didattico».

L’Istituto ha dunque chiesto la disponibilità di due professioniste, che contatteranno direttamente via telefono o in videochiamata chi vorrà usufruire del servizio d’ascolto.

Floriana Princi, psicopedagogista con specifica competenza nell’ambito della didattica personalizzata e nelle strategie di potenziamento degli apprendimenti, avrà una duplice valenza nell’ambito dello sportello di ascolto. «L’emergenza sanitaria ha messo in crisi i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti – ha detto la dott.ssa Princi – . Durante il normale percorso scolastico, la scuola nel tempo si è organizzata con strumenti di didattica inclusiva e differenziata per andare incontro alle esigenze di quei ragazzi che hanno difficoltà come per esempio dislessie, disortografie, ma anche disturbi dell’attenzione o profili cognitivi limite. Situazioni che di fatto non richiedono la presenza di un sostegno vero e proprio, ma l’attivazione di strumenti e modalità specifiche. Chiaramente in questo periodo la situazione è andata in crisi. Non tutti gli insegnanti sono pronti ad affrontare le nuove modalità, ed è comprensibile la loro preoccupazione nel dover preparare del materiale didattico che gioco forza deve essere differenziato, oggi a maggior ragione. Dall’altro lato, i ragazzi e le famiglie si trovano nella difficoltà di affrontare compiti e portare avanti metodi di studio talvolta non affini e utili per un proficuo apprendimento». Per quanto riguarda lo sportello di ascolto, il compito della dott.ssa Princi sarà di aiutare ragazzi, famiglie e insegnanti a individuare strategie e modalità che possono facilitare e ottimizzare il percorso dell’apprendimento.

La parola è poi passata a Patrizia Garofano, psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia breve strategica. «In questo momento particolare che stiamo vivendo – ha detto la dott.ssa Garofano – le esigenze psicologiche ed emotive sono particolarmente importanti e talvolta trascurate. La scuola dal punto di vista tecnico si è attivata per mandare avanti le lezioni, ma è giusto che si sia attivata anche per supportare le esigenze emotive. Gli studenti di un Istituto superiore passano da un mondo di bambini a un mondo di adulti attraversando una fase di mezzo che è l’adolescenza, un periodo estremamente burrascoso. Immaginiamo questa definizione di adolescenza in un periodo di Covid, di quarantena e di incertezza attuale. I ragazzi sono disorientati, ognuno in modo diverso, ognuno con le proprie esigenze emotive. Occorre ascoltare anche l’adulto, che si trova a vivere una situazione d’incertezza pari all’adolescente. Pur avendo capacità e competenze in più, la situazione è così complessa da mettere a dura prova anche le risorse emotive dell’adulto». La parte della dott.ssa Garofano starà nell’aiutare le persone che si rivolgeranno allo sportello a elaborare le loro esperienze emotive, senza dare indicazioni medico terapeutiche: «Sarà una consulenza mirata al “qui e ora”, all’elaborazione delle esperienze emotive che si vivono adesso, all’elaborazione delle relazioni e delle strategie per vivere meglio».

Come usufruire dello sportello di ascolto
Il personale, i ragazzi e le famiglie possono inviare una mail a tiascolto@itisartom.edu.it dedicata appositamente a questa iniziativa. La mail, riservata, viene presa in carico dal docente referente del progetto, la prof.ssa Chiara Cerrato, che in base alle richieste espresse metterà in contatto l’interessata/o con la dott. Garofano o la dott.ssa Princi per definire l’appuntamento. La consulenza si potrà effettuare in videochiamata utilizzando le piattaforme consuete per la DAD dell’Istituzione scolastica o con chiamata telefonica; esse, per tutela della privacy, non potranno essere registrate, salvate, diffuse.

Tale attività, per gli studenti, si effettuerà in orario scolastico e sarà considerata parte dell’offerta formativa dell’Istituto, come da delibera del CdI del 9 aprile 2020.

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