Riceviamo e pubblichiamo.
Una festa coinvolgente che fa vibrare il cuore. Si tratta della solennità di Maria Ausiliatrice che da tempo immemorabile si festeggia a Nizza Monferrato. Don Bosco nel 1878 volle che le Figlie di Maria Ausiliatrice lasciassero Mornese per trasferirsi a Nizza, una povera e dimenticata città, diceva il Sindaco di allora. Là il Santo dei giovani intuiva che mancava una scuola per le ragazze e quindi chiamò la comunità delle Suore guidate da suor Maria Domenica Mazzarello, oggi Santa.
Fin dall’inizio portarono a Nizza lo spirito salesiano espresso al femminile, cioè un ardente amore per Gesù, per Maria Ausiliatrice e per l’educazione delle ragazze dei ceti popolari.
Erano anni segnati da tante sfide e da drammatici avvenimenti che turbavano profondamente l’animo di tanti cattolici: le leggi anticlericali, la diffusione del protestantesimo, la questione romana, l’assenza dei vescovi in molte diocesi. In tali difficoltà e prove la Chiesa si rivolgeva a Maria come Aiuto potente e materno.
L’8 dicembre 1862 Don Bosco dichiarava al chierico Giovanni Cagliero, che sarà il primo vescovo e poi il primo cardinale salesiano, il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime nostre opere degli oratori festivi. Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana”.
Così anche a Nizza le prime Figlie di Maria Ausiliatrice portarono la conoscenza e l’amore di Maria Ausiliatrice alle ragazze e alle famiglie.
Il primo anno (1879) la festa è quasi in sordina per motivi contingenti, ma l’anno dopo è solennissima. È celebrata il 1° giugno festa di S. Maria delle Grazie.
Poi l’anno dopo è solennissima: vi sono nove sacerdoti che concelebrano tra cui mons. Giovanni Cagliero, il pioniere delle missioni salesiane in terra americana.
Si ricorda che furono 16 giovani di Nizza e dintorni che entrarono nell’Istituto per farsi suore e quel giorno facevano la Vestizione religiosa. La gioia era alle stelle! Nel pomeriggio seguirono teatri, canti, poesie. La casa della Madonna, come era chiamata, si riempiva poco a poco di ragazze gioiose e vivaci che volevano, come Maria Mazzarello, essere di aiuto alle bambine e alle altre ragazze con la scuola, l’oratorio, la catechesi, il teatro, lo studio del pianoforte e della lingua francese.
Era come un cantiere dove tutto vibrava di speranza per preparare un nuovo futuro alla città. Anche l’edificio si ampliava si può dire di anno in anno. All’inizio le alunne erano una trentina, ma il numero era sempre in crescita. Nel 1923 le alunne della Scuola normale – cioè la Scuola superiore per la formazione delle maestre – erano circa 400 tra interne ed esterne.
Le suore ogni anno coinvolgevano le ragazze nella solenne celebrazione della festa di Maria Ausiliatrice e molto presto inventarono la processione che, lungo gli anni divenne sempre più partecipata.
A detta di alcune persone, fino a qualche anno fa, nel tempo della processione si chiudevano quasi tutti i negozi di Nizza per dare la possibilità a tanti di sfilare per le vie della città per rendere omaggio a Maria.
Questa festa, che fu soppressa o molto ridimensionata negli anni del covid, è quest’anno rivitalizzata alla grande! Si è attivata una bella rete di creatività e di collaborazione anche a livello della Parrocchia di Nizza e dei vari gruppi che ne fanno parte.
L’orario scelto per la processione è quello serale, alle ore 21.00, così tanti possono partecipare.
Il carro di Maria Ausiliatrice. addobato con fiori semplici ma belli e disposti con arte (piccoli gerani, margherite bianche e sulfinie colorate) è segno del grande amore a Maria che abita le sue figlie e anche tante exallieve ed exallievi, famiglie di Nizza e dei paesi vicini.
Fin dal 15 maggio, cioè dalla novena di Maria Ausiliatrice, si invitano le persone ad unirsi in preghiera ogni sera alle ore 21.00 per il Rosario. Il triduo poi è molto solenne e partecipato.
Per il primo giorno si coinvolgono i ragazzi e le ragazze del CISA con i loro educatori e le loro famiglie che animano un Rosario speciale con simboli e preghiere commoventi che sgorgano dal cuore in semplicità e, siamo certi, arrivano al Cuore di Maria che si china con tenerezza di Madre sulle persone più fragili.
Il secondo giorno del triduo è stato animato dai bambini e alunni/e della Scuola “N. Signora delle Grazie” che hanno pregato e cantato a Maria Stella del mare, guida sicura al porto della vita. Un bellissimo faro preparato dalla docente di arte richiamava la direzione a cui guardare quando si naviga nel mare e c’è il pericolo di perdere la rotta.
Il terzo giorno del triduo ha visto radunarsi attorno a Maria Ausiliatrice vari membri delle Associazioni: Projeto Corumbà Onlus, Gruppo di preghiera S. Padre Pio, Comunità Cattolica Shalom, Exallieve delle FMA e i Salesiani Cooperatori, vari carismi Segno di una Chiesa che cammina insieme in spirito sinodale.
La veglia in preparazione alla festa è culminata nella celebrazione eucaristica presieduta da don Gian Paolo Pastorino, responsabile della Pastorale giovanile a livello della Diocesi di Acqui e animata dalla corale “Don Bosco”, che ha fatto vibrare l’assemblea con le note melodiose dei canti a più voci, dirette da due esperti maestri di musica.
Uscendo dal Santuario, la gente restava in contemplazione della facciata illuminata da potenti fari e luci colorate. Tutto diceva amore a Maria Ausiliatrice e desiderio di onorarla in tutti i modi, dai piccoli gesti come deporre fiori o cantare in suo onore all’impegno di essere anche noi “ausiliatrici” come lei per le nuove generazioni.
Il 24 maggio è stato veramente il culmine del cammino di preparazione alla festa. Nel Santuario “N.S. delle Grazie” dove ha celebrato S, Giovanni Bosco e dove hanno pregato S. Maria Mazzarello e tante suore salesiane, alunne, exallieve, famiglie, gente della più varia estrazione sociale, ha convocato tante persone e non solo di Nizza!
Si può dire che la “processione” è iniziata fin dal mattino: era bello vedere nelle varie ore della giornata giungere famiglie, uomini e donne di ogni età, bambini o piccoli gruppi di persone a rendere omaggio a Maria Ausiliatrice. Uno dei momenti più toccanti è stato quello della benedizione dei bambini. È una tradizione significativa e da tutti apprezzata. Alle ore 16.30 vedi entrare in cortile tanti bambini e bambine accompagnate dai genitori o anche dai nonni e tanti bimbi piccoli sulle carrozzine. Nel Santuario sono tutti attesi per una preghiera insieme, un canto, una storiella-messaggio, e poi tutti attendono il momento della consegna della medaglietta di Maria Ausiliatrice. Escono felici portando la medaglia o in mano, o al collo, oppure puntata sul golfino. La gioia dei bambini e lo stupore nel ricevere quel piccolo “segno” di benedizione riempiono il cuore di tutti.
In serata si è celebrata l’Eucaristia, presieduta dal Parroco, don Paolino Siri, alla quale è seguita la solenne processione per le vie della città.
Dai bambini della prima Comunione alle Associazioni, ai Sacerdoti della Parrocchia, alle autorità politiche comunali, alle FMA, a tutta la gente è uno sfilare sereno, orante e partecipato. Intanto la banda segna il ritmo del procedere con il suono festoso di canti tradizionali a Maria. L’animazione della preghiera è affidata all’entusiasmo di don Claudio Montanaro, Parroco di Incisa, che guida la preghiera e i canti con vivacità e profondità di contenuti.
La processione, con i flambeaux di vari colori, sfila per le vie della città portando il carro su cui troneggia Maria Ausiliatrice guidato da esperti e valorosi alpini. La processione è accolta a festa dalle campane delle tre Chiese di Nizza, che quando passa il corteo in quella zona si mettono a suonare a festa e comunicano a tutti un senso di gioia.
Verso le ore 22.15 si ritorna al grande cortile dell’Istituto “N. S. delle Grazie” dove si imparte la benedizione finale di Maria Ausiliatrice e si gode ancora un’eccellente suonata della banda, degna di una celebrazione così coinvolgente.
Tutti tornano a casa sereni, quasi appagati da una festa che ha le origini lontane nella storia, ma che ha la sua radice nel cuore delle persone che, a qualunque età, hanno bisogno di una Mamma, di un aiuto sicuro e di una guida materna e saggia nel cammino della vita. Don Bosco diceva: “I tempi corrono tristi”, ma se c’è una Madre accanto a noi la speranza non muore, anzi fa sorgere la fiducia e tanta gioia.
Suor Piera Cavaglià – Direttrice della comunità religiosa “N.S. delle Grazie”