La Regione presenta l’app “Erica” per aiutare le donne vittime di violenza

Uno strumento interattivo e veloce

Nel pomeriggio di ieri, nella Sala Viglione del Consiglio Regionale del Piemonte, è stata presentata dall’assessore Caucino la app Erica. Uno strumento per la prevenzione attiva della violenza contro le donne.

L’applicazione, scaricabile gratuitamente dalle piattaforme Apple e Android, ha come scopo il fornire alle donne piemontesi uno strumento interattivo e veloce che possa prima di tutto consentire loro, in caso di necessità, di mettersi in contatto con i numeri pre-caricati, essere geo localizzate e di individuare in tempi brevissimi il centro anti violenza più vicino e far conoscere tutte le informazioni utili rispetto ai soggetti che operano nel settore sul territorio piemontese, le opportunità fornite alle persone offese e le normative in materia.

Nel corso del 2020 è stata avviata un’azione a regia regionale comprendente un aggiornamento dell’applicazione e la progettazione e realizzazione di una campagna di informazione per la conoscenza e l’utilizzo dell’app Erica, in particolare presso le ragazze e le donne più giovani, per promuoverne la diffusione e l’utilizzo. Per implementare questa ulteriore azione comunicativa, a corredo e rinforzo della campagna di informazione avviata e finalizzata a favorire ampia informazione sull’app, nonché il suo utilizzo da parte del target giovane della popolazione piemontese, sono stati destinate ulteriori risorse per l’acquisto di spazi per la presentazione e diffusione anche attraverso canali multimediali quali radio, social, luoghi di aggregazione giovanile.

Si trattaspiega Caucinodi uno strumento davvero utile e innovativo che invito tutte a scaricare, in particolare le più giovani, alle quali l’app è particolarmente dedicata. Avere la sicurezza di poter chiedere aiuto schiacciando semplicemente un tasto sul proprio smartphone rappresenta un importante sostegno psicologico, ma anche concreto, perché permette alle persone contattate di chiamare immediatamente le Forze dell’Ordine”.

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