Pd: “Il futuro dell’Asp messo in pericolo dall’accordo tra Comune e Nos”

ASTI – La prossima settimana approderanno in Consiglio Comunale le pratiche sull’Asp frutto dell’accordo tra Comune e socio privato Nos.

“Il Gruppo consiliare del Pd voterà convintamente contro quegli atti, e attuerà tutti i passi necessari affinché non vengano approvati dall’Amministrazione Comunale uscente, perché li considera politicamente inaccettabili”.

“Anzitutto perché, per l’importanza che determineranno sul futuro dell’Asp, sarebbero dovuti essere discussi e condivisi per tempo in Consiglio Comunale e non a due mesi dalle elezioni – si legge nella nota stampa del Pd -. Poi perché si tratta di accordi che conferiscono a Nos (45% delle azioni) un’influenza dominante nel Consiglio di Amministrazione, consegnando di fatto nelle mani del socio privato un’azienda pubblica. Il Pd non è contrario alla presenza del privato in Asp, ma ritiene che il Comune, in quanto socio di maggioranza, debba e possa esercitare in ogni momento il proprio ruolo fondamentale nelle scelte di sviluppo dell’Azienda. Quanto dichiarato dall’assessore Berzano sulle future concessioni, inoltre, fissano le premesse affinché l’Asp dal 2027 possa essere progressivamente svuotata nelle funzioni che svolge (igiene urbana, trasporti, acqua) fino a perdere la propria integrità e forza aziendale”.

“La città e le minoranze – dichiara Luciano Sutera Sardo, consigliere del Pd e presidente della Commissione Bilancio – vogliono un’Azienda che lavori al meglio e rafforzi la propria posizione sul mercato e sul territorio astigiano, non una realtà produttiva spezzettata e depotenziata, con il rischio di perdere le concessioni dei servizi svolti finora. A prefigurare tutto questo, e altro ancora, l’Amministrazione Rasero ha impiegato anni, pagando consulenti esterni e non coinvolgendo mai il Consiglio Comunale nel definire gli indirizzi strategici dell’Azienda e il rapporto con il socio privato”.

“In Consiglio Comunale – prosegue Sutera Sardo – ci verrà chiesto di approvare un pacchetto già confezionato, senza possibilità di incidere con integrazioni o modifiche. Insomma più che fare i consiglieri dovremmo fare i passacarte. E’ evidente, ancora una volta, come la volontà di confrontarsi con i consiglieri eletti dai cittadini non sia il tratto distintivo di questa Amministrazione”.

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