Lorenzo Damasio Fiori (Ambiente Asti): “Troppo pochi gli investimenti per la mobilità sostenibile”

Di seguito il comunicato stampa del giovane Lorenzo Damasio Fiori di Ambiente Asti che interviene sul tema della mobilità sostenibile della città.

 

Il tavolo sulla mobilità sostenibile dovrebbe avere una visione dei trasporti integrata, che includa treno, bus e micromobilità.

A oggi, un giovane che si voglia spostare da Asti senza utilizzare l’auto, in treno, non ha molte possibilità di scelta: o va verso Torino, oppure scende verso Genova.

Anche il trasporto su gomma di chi vive fuori Asti verso il capoluogo è alquanto lacunoso.

Eppure, solo fino ad una decina di anni fa la situazione era radicalmente diversa, dal capoluogo di provincia astigiano era infatti possibile raggiungere direttamente via rotaia le principiali città del circondario: Casale Monferrato, Chivasso, Alba, Bra, Canelli, solo per citare i centri più importanti.

Raggiungere queste destinazioni è però possibile tramite il servizio bus, -che va detto è presente- ma porta con sé alcuni svantaggi rispetto al trasporto ferroviario, tra i quali per esempio l’incognita puntualità dipendendo dalle condizioni del traffico (checché se ne dica, generalmente il trasporto su ferro gode di una maggiore puntualità rispetto alla controparte su gomma), il maggiore inquinamento ambientale, il maggior consumo e deterioramento di asfalto delle arterie stradali, senza citare la difficoltà nel mantenere il distanziamento necessario a causa dell’emergenza sanitaria. Per i più temerari è possibile, tuttavia, raggiungere alcune di queste località facendo improponibili cambi, che portano ad un notevole aumento della distanza da percorrere: l’esempio più eclatante è quello di Alba, per raggiungerla in treno ad oggi è necessario a fronte di una distanza effettiva di poco più di 30 chilometri percorrerne 117, recandosi prima a Torino e da lì cambiando poi verso Alba, senza peraltro considerare il costo notevolmente maggiore del biglietto. E che dire della perdita di centralità di Asti sulle tratte nazionali, un tempo era comodo recarsi ad Asti dalle principali città italiane in treno, oppure spostarsi verso molte mete in treno.

Negli ultimi anni la sensibilità pubblica verso il tema delle ferrovie sospese è andata sempre crescendo, in particolare dallo scoppio della pandemia in avanti sempre più pressione è stata fatta da singoli cittadini ed associazioni in merito alla loro riattivazione. Di contro, le risposte da parte dell’amministrazione regionale non hanno tardato ad arrivare, anche se di dubbia utilità e grande mutevolezza. In primis si parlava di una loro riconversione in ciclovie, poi caduta nel nulla, ed oggi si parla dell’utilizzo di innovativi convogli ad idrogeno, come accaduto in ultimo nel seminario organizzato dalla Provincia di Asti sui temi del PNRR lo scorso 14 marzo. La tendenza generale che emerge è che si progettino idee ed infrastrutture faraoniche (seppur ecologiche, almeno sulla carta) piuttosto che risolvere concretamente il problema in tempi brevi.

Ciò che è certo però, è che la domanda di mobilità sostenibile ed accessibile a tutti è già la realtà di oggi, non di domani. Proprio la mobilità sostenibile è uno dei temi al centro delle interrogazioni, rivendicazioni di Ambiente Asti.

A tal proposito crediamo che Asti ed il suo territorio meritino risposte concrete in tempi brevi. Da qui nasce l’idea -concretamente attuabile- di connettere in modo sempre maggiore la mobilità sostenibile all’utilizzo del treno. Occorre che Asti si doti di un sistema di piste ciclabili/ciclovie, che aumentino i km di strade dedicate al solo transito ciclabile e pedonale. Ricordiamo che Asti nelle classifiche nazionali sui chilometri ciclabili è scesa di alcune posizioni, perché molte altre città in questi ultimi due anni hanno investito nel modo corretto, aumentando le tratte ciclabili.

Vi sarà una riapertura del tavolo a breve sulla mobilità sostenibile, occorre un sistema integrato di trasporti in cui Asti deve recuperare tempo perso sia sulla qualità e quantità di percorsi ciclabili, sia sulle rastrelliere, ciclostazioni presenti in città, ma anche sulla visione del trasporto ferroviario, affinché Asti diventi veramente virtuosa rispetto alla mobilità sostenibile. Questo rappresenta solamente un primo tassello per la creazione di una vera mobilità sostenibile ed integrata, a servizio dei cittadini e della città, che contribuisca a ridurre l’inquinamento atmosferico ed il traffico veicolare, oltre ad essere a disposizione del sempre maggiore numero di turisti che scelgono l’astigiano per le loro vacanze.

Lorenzo Damasio Fiori

23 anni, laureato in Innovazione Sociale, Comunicazione, Nuove Tecnologie e attualmente studente magistrale in Comunicazione Pubblica e Politica. Impegnato nel volontariato in città per AVIS e Croce Rossa, durante gli studi triennali ha svolto il tirocinio formativo alla Gazzetta d’Asti.

Ha partecipato in rappresentanza della diocesi alla Settimana Sociale dei Cattolici di Taranto dal titolo “Il pianeta che speriamo, tutto è connesso: ambiente, lavoro futuro” e al sesto seminario nazionale della Pastorale Sociale e del Lavoro sull’ecologia integrale.

Appassionato del territorio e dei paesaggi astigiani, si candida a queste elezioni con l’ambizione di poter dare il suo piccolo contributo al miglioramento della città e dei suoi problemi sociali edambientali in particolare, promuovendone lo sviluppo turistico.

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