Dodici indagati, di cui 5 agli arresti, per oltre 130 furti in garage e cantine nell’Astigiano e nell’Albese

ASTI – Ben 136 furti (attenendosi ai soli episodi oggetto di denuncia, ma gli inquirenti ritengono il numero totale potrebbe lievitare) in cantine e garage, messi a segno in quattro mesi, da gennaio ad aprile 2018, perpetrati tutti con il medesimo modus operandi. Ovvero forando le serrature dei garage presi di mira, sistematicamente razziati di tutto ciò che vi era all’interno. Compresi generi alimentari surgelati, che gli autori dei colpi consumavano successivamente in famiglia.

Fermo restando che, come facilmente intuibile, non si trattava certo di una banda di “professionisti del crimine”, il numero elevatissimo di colpi, messi a segno in un arco temporale tutto sommato breve, ha comunque generato un comprensibile allarme e spronato i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Asti a prestare la massima attenzione all’indagine, denominata operazione “Gran Bazar”, conclusasi con l’esecuzione di cinque custodie cautelari in carcere, 2 obblighi di dimora e 5 denunciati a piede libero a carico di soggetti pregiudicati di nazionalità italiana, albanese e marocchina.

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Uno dei ladri si appresta a risalire sull’auto con a bordo i complici

Sono finiti in manette i quattro esecutori materiali dei colpi ed uno dei tre ricettatori, questi ultimi tutti di nazionalità marocchina, che già nei mesi scorsi era stato sorpreso mentre allestiva un vero e proprio mercatino di merce rubata in un garage nelle sue disponibilità. Un bazar, per l’appunto, presso il quale gli “acquirenti”, in gran parte amici degli stessi ricettatori ed esponenti della criminalità locale, potevano trovare davvero di tutto: dalle bici, anche alcuni pregevoli modelli in fibra di carbonio, al materiale per carpenteria.

Naturalmente, quando avevano la “fortuna” di entrare in un garage in cui il proprietario aveva incautamente lasciato l’auto con la chiave nel quadro d’avviamento, non disdegnavano di rubare pure quella. Nel corso dell’attività, infatti, i carabinieri hanno sequestrato e restituito ai legittimi proprietario ben sette mezzi tra auto e furgoni. Nello specifico un capiente Fiorino che, come del resto le altre auto rubate, è stato usato per depositarvi all’interno la merce razziata, che successivamente veniva rivenduta anche per ottenere denaro con cui comprare hashish e cocaina, di cui i membri della banda facevano abbondante uso anche prima e dopo i furti.

Perpetrati apparentemente senza alcuno schema preciso, decidendo quindi di volta in volta dove dirigersi, pur con una netta preferenza per il territorio albese, ritenuto decisamente più remunerativo. Considerazione che, comunque, non gli ha mai impedito di colpire ripetutamente anche a Nizza Monferrato ed Asti, dove i militari hanno individuato i bazar gestiti dai tre ricettatori.

Nel seguente video, diffuso dall’Arma e inerente alcuni furti messi a segno nell’Albese, si vede distintamente come la banda operava i colpi.

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