Cgil, Cisl e Uil: “L’Asl di Asti precisi quali siano le azioni necessarie per migliorare le condizioni di lavoro e la distribuzione dei relativi carichi”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl Territoriali Rsu Cgil Cisl e Uil

Apprendiamo da organi di stampa locali la soddisfazione espressa da una organizzazione sindacale su alcune novità che riguardano il reclutamento di personale da parte dell’Asl di Asti.

Dal momento che sarebbe sorprendente come un gioco di prestigio che un sindacato che non firma contratti ed accordi (e quando li firma subito dopo li disdice e smentisce) possa rivendicare come suo qualche risultato a favore dei lavoratori riteniamo che questo rifletta il tipico atteggiamento dello spettatore che, dagli spalti, applaude la squadra del cuore (l’ASL di Asti) quando fa goal.

Cgil Cisl e Uil Comparto Sanità stanno insistendo da tempo perché l’Azienda Sanitaria metta mano al problema delle carenze di personale che, pur essendo particolarmente grave e serio nell’area sanitaria, riguarda ormai tutte le figure professionali dal personale tecnico a quello amministrativo, dagli oss alle svariate figure sanitarie che vanno dalla prevenzione ai servizi di diagnostica e a tutte le figure di supporto.

Dopo la drammatica esperienza Covid il rischio di burnout investe ormai tutto il personale addetto alla Sanità e, anche se l’aspetto economico non va trascurato ed è importante, il disagio lavorativo non può essere banalizzato a una manciata di euro che, tra l’altro, sono destinati a una frazione di personale.

Questi due anni hanno esasperato situazioni già difficili in precedenza come i ritardi nel dare risposta ai ricoveri ordinari e lo smaltimento delle liste di attesa per prestazioni di diagnosi e cura. Il reclutamento di personale a tempo determinato rappresenta un primo, piccolo passo in avanti ma non basta.

 Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, CISL FP e UILFPL ritengono che la definizione del fabbisogno di personale vada preceduta da una accurata istruttoria per accertare, tra l’altro, se vi sia una connessione tra la carenza di personale e l’eccesso di attività extra orario che pesa sui lavoratori dell’Azienda Sanitaria e che, comunque, il conseguente incremento della dotazione organica eserciti un effetto significativo nel ridurre il ricorso a tali attività e non costituisca un moltiplicatore delle stesse.

 Insistiamo nel chiedere all’Amministrazione dell’Azienda di precisare quali siano le azioni necessarie per migliorare le condizioni di lavoro e la distribuzione dei relativi carichi.

 A sostegno delle nostre richieste abbiamo aperto lo stato di agitazione con la proclamazione dell’astensione dal lavoro straordinario nei giorni 29 e 30 novembre, 1; 2; 3 dicembre in attesa della riapertura di un dialogo con l’Azienda su basi di maggiore reciproca fiducia e collaborazione. La sanità astigiana ha grandi potenzialità che sarebbe più agevole e produttivo liberare in un clima di dialogo e non di contrapposizione muro contro muro tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali Confederali.

 CGIL-FP/ CISL-FP/ UIL-FPL Territoriali RSU CGIL-CISL-UIL

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