Beccuti su Astimusica: dopo il fallimento dell’edizione 2018 ora serve il coraggio delle responsabilità
Quando gli eventi non funzionano, per il sindaco Rasero è sempre colpa delle condizioni atmosferiche non favorevoli. Ci sono stati posti vuoti nelle tribune del Palio? Colpa del tempo. Al concerto del Volo non ci sono stati gli spettatori che ci si sarebbe aspettati? Colpa del clima. Comunque non è che piazza Cattedrale fosse piena quando era sereno. E un passivo di 214 mila euro è un dato molto preoccupante, anche perché sono pur sempre soldi di una Società partecipata dal Comune di Asti e pertanto pubblici.
La cosa più onesta da fare, per il Comune, sarebbe riconoscere ciò che è stato: Astimusica 2018 è stata un’edizione mal riuscita. Ce lo siamo detto in tanti e lo certificano i soli 4861 spettatori paganti. Può succedere. Possibile che gli organizzatori non se ne siano accorti? E’ così difficile riconoscere di aver fatto scelte artistiche e organizzative sbagliate o almeno discutibili?
Non aver fatto la conferenza stampa a conclusione della rassegna, per non dare i dati e non scoperchiare la pentola, non è stata una furbata, ma una stupidaggine.
E dire che anche quest’anno ci sarebbe stato tutto il tempo per lavorare al programma. Il nuovo presidente dell’Asp è stato nominato agli inizi di febbraio insieme al nuovo Consiglio di Amministrazione. Che cosa ha impedito a Comune, Asp e al direttore artistico di iniziare a lavorare per tempo su Astimusica, esattamente come è stato fatto negli anni precedenti nei mesi di marzo e aprile?
A proposito del Volo: l’ipotesi di chiamare la formazione ad Astimusica era già stata valutata due anni prima, ma come presidente Asp, nonostante il gruppo costasse decisamente meno (90 mila euro) di quello che è costato quest’anno (125 mila euro), avevo giudicato l’operazione troppo rischiosa. Oggi sappiamo che quel concerto, cioè la serata di maggior richiamo del festival, ha prodotto un passivo di 50 mila euro. A mio giudizio erano anche troppo cari i biglietti, perché non tutti gli astigiani potevano spendere 100, 80 o 40 euro per sentire i tre giovani tenori. Sarebbe interessante anche sapere quanti biglietti da Euro 100 sono stati venduti e quanti sono stati gli spettatori entrati col biglietto omaggio.
Per quanto riguarda Libellula, l’incarico avuto nel 2017 per Astimusica ha riguardato la parte grafica dei materiali pubblicitari e una parte assai limitata (rapporti con le radio) della comunicazione ai media, mentre per l’edizione di quest’anno l’incarico, oltre a confermare la parte grafica, si è esteso a tutta la comunicazione esterna (sito web, comunicati stampa, rapporti con i media, social, ecc), togliendo mansioni a riconosciuti professionisti impiegati fino all’anno prima.
Mi auguro che su quanto accaduto quest’anno gli organizzatori riflettano seriamente per non ripetere gli stessi errori nel 2019.
Diciamo subito che le premesse non sono affatto rassicuranti. Sostiene, infatti, il primo cittadino che “Astimusica può essere positiva anche andando in perdita”, guardando a “operazioni a più lungo termine”. Se questa affermazione l’avesse fatta un sindaco di centrosinistra, lui e il suo schieramento sarebbero stati d’accordo? E quali sono le operazioni a lunga scadenza a cui si riferisce?
Ho lasciato una rassegna in ottima salute (l’edizione del 2017 ha registrato 30.000 spettatori di cui 12.000 paganti) e il mio augurio è che Astimusica possa riprendersi presto e bene perché, nonostante gli incidenti di percorso, è un festival amato dalla città. In questo senso, da parte degli amministratori e degli organizzatori, sarebbe di aiuto, dopo i risultati deludenti di questa edizione, il coraggio della responsabilità.
Diciamo subito che le premesse non sono affatto rassicuranti. Sostiene, infatti, il primo cittadino (nell’intervista a noi rilasciata, che potete leggere CLICCANDO QUI, ndr.) che “Astimusica può essere positiva anche andando in perdita”, guardando a “operazioni a più lungo termine” ( quali?). Se questa affermazione l’avesse fatta un sindaco di centrosinistra, lui e il suo schieramento sarebbero stati d’accordo? E come si concilia con il provvedimento della giunta da lui presieduta di aumentare tutte le tariffe dei trasporti e parcheggi perché i costi di ASP sono troppo cari e onerosi per l’Amministrazione Comunale?
Difendere una perdita di 214.000 euro come “positiva”, sinceramente allibisce ed evidenzia tutte le difficoltà del Sindaco Rasero nel giustificarsi di fronte ai suoi cittadini.
Ho lasciato una rassegna in ottima salute (l’edizione del 2017 ha registrato 30.000 spettatori di cui 12.000 paganti) e il mio augurio è che Astimusica possa riprendersi presto e bene perché, nonostante gli incidenti di percorso, è un festival amato dalla città. In questo senso, da parte degli amministratori e degli organizzatori, sarebbe di aiuto, dopo i risultati deludenti di questa edizione, il coraggio della responsabilità.
A proposito ma il Presidente attuale di ASP non batte mai un colpo?
Giovanna Beccuti – ex presidente ASP