L’abbraccio a Sergio Mattarella
Anche il Presidente della Repubblica ad Asti per i trent'anni dalla morte di Giovanni Goria
Oggi, 23 maggio 2024, Asti ha accolto con gioia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa mattina il Capo dello Stato è arrivato in città per ricordare il politico astigiano Giovani Goria a 30 anni dalla sua prematura morte (21 maggio 1994, a soli 51 anni).
È atterrato con l’elicottero allo Stadio Censin Bosia, accolto dal Prefetto di Asti Claudio Ventrice.
Alle 11 è entrato al Teatro Alfieri, dove ad attenderlo c’erano il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Asti Maurizio Rasero.
Il Teatro era gremito di personalità e autorità.
La cerimonia è iniziata con l’inno nazionale, poi Mattarella, seduto in prima fila accanto a Marco Goria (figlio dello statista), ha assistito al convegno organizzato dalla Fondazione Giovanni Goria (che ha recentemente compiuto 20 anni d’attività) sulla figura del politico astigiano che fu il più giovane presidente del Consiglio della prima repubblica. A condurre l’evento è stato il Segretario della Fondazione Carlo Cerrato.
Il primo a salire sul palco è stato il sindaco di Asti e presidente della Provincia Maurizio Rasero: “Sono emozionato, non capita tutti i giorni di doversi rivolgere alla più alta carica dello Stato. Tre sono i predecessori in città, l’ultima delle quali ha visto protagonista il presidente Ciampi ben 21 anni fa.
Ho la responsabilità di trovare le parole giuste, non scontate, che possono farle arrivare il calore e la vicinanza che questo territorio vuole manifestarle. Grazie per il lavoro quotidiano, per il suo impegno, per essere qua oggi a ricordare due nostri importanti concittadini vissuti in epoche diverse. Giovanni Goria, eletto deputato con 600mila preferenze, un punto di riferimento per il territorio, per i politici di allora ma anche per quelli di oggi. E poi Vittorio Alfieri, trageda nato qui nel 1749, precursore sotto tanti aspetti. Grazie soprattutto per essere qui nel giorno in cui si ricorda la tragedia di Capaci”.
A seguire il figlio di Gianni, Marco Goria, presidente della Fondazione: “È con profonda e sincera emozione che desidero rivolgermi a lei innanzitutto per ringraziarla a nome della nostra comunità astigiana e naturalmente di tutta la mia famiglia, di mia mamma Eugenia, mia sorella Paola, mia moglie Valeria, mio cognato Matteo e tutti i nostri figli.
Proviamo una grande emozione che abbiamo visto crescere in tutta la città nelle settimane che hanno preceduto questa giornata memorabile. A trent’anni dalla scomparsa di mio padre, averla tra noi a onorare la sua memoria assume una tale quantità di significati diversi che è difficile per me esprimermi con efficacia e la necessaria sintesi. Solo ultimamente mi rendo conto, avendo più anni di quanti ne aveva lui quando è mancato, quanto era giovane per essere chiamato dal Signore.
In questo momento mi rivolgo a lei, signor Presidente, e a tutti voi come figlio di Giovanni Goria ma anche come Presidente della Fondazione che da 20 anni porta il suo nome.
Desidero ringraziarla a nome di tutti coloro che hanno contribuito in questi 20 anni intensi alla sua nascita e la sua crescita. Con l’impegno costante di tante persone, abbiamo raggiunto obiettivi che neppure ci immaginavamo nel 2004 quando costituimmo la fondazione”.
Hanno poi preso la parola Gianna Martinengo, compagna di scuola di Gianni, tecnologa umanista, pioniera nella transizione digitale; Innocenzo Cipolletta, che vissuto esperienze accanto a Goria soprattutto sui temi dell’economia; Franco Pizzetti, vicepresidente della fondazione e vicino a Goria per un lungo periodo, in particolare a Palazzo Chigi come consigliere sui temi costituzionali; On. Bruno Tabacci, vicino a Goria a Roma nei ministeri e durante l’esperienza di governo da presidente della Lombardia in un momento difficile dell’alluvione della Valtellina.
Il presidente Mattarella, che fu ministro dei Rapporti con il Parlamento di Goria, ha detto: “La repubblica rende omaggio a 30 anni dalla sua morte a una personalità di rilievo, che l’ha onorata con il suo lavoro e con la sua testimonianza.
Nella brevità della vita che gli è stata concessa, lo statista astigiano ha messo a frutto i talenti di cui fu dotato in piena aderenza a quei valori che le genti e l’Astigiano hanno sempre dimostrato. L’umiltà, il senso del limite, la concretezza, il senso del dovere, nonostante le sofferenze e qualche amarezza che immeritatamente ebbe a subire nell’ultima parte della sua vita”.
In seguito, Sergio Mattarella ha salutato i bambini fuori dal teatro, poi ha proseguito per la sede della Fondazione Giovanni Goria in piazza San Martino. Infine, il residente della Repubblica ha raggiunto la Fondazione Centro Studi Alfieriani e ha visitato il museo e la casa natale di Vittorio Alfieri.
C.L.