Don Volodymyr Kirylyuk e gli studenti del Castigliano: un viaggio insieme in un progetto di pace
ASTI – Don Volodymyr Kirylyuk, cappellano militare ucraino, ad Asti per pochi giorni, lunedì (6 marzo) è stato nuovamente ospite dell’Istituto Castigliano, che con lui collabora in un progetto finalizzato al sostegno della popolazione martoriata dalla guerra.
Ad accoglierlo la dirigente dott.ssa Martina Gado, la referente del ‘Progetto Ukraina’ prof.ssa Roberta Borgnino, moltissimi studenti e docenti della scuola, ai quali si è unita una rappresentanza dell’Istituto Gauss che, nel mese di novembre, aveva già avuto modo di conoscerlo in un incontro on line. Presenti in sala anche una delegazione delle profughe ucraine ospiti ad Asti e, in rappresentanza della Commissione per le Pari Opportunità per provincia di Asti, la dott.ssa Martina Gado e la prof.ssa Roberta Borgnino
I video, le immagini proiettate sullo schermo hanno stimolato profonde riflessioni sul senso della vita, sul perché della guerra, sul motore che muove odio e passioni e porta ad episodi di inaudita crudeltà. Attraverso fotografie e spezzoni di filmati si è entrati nei rifugi dei soldati, nelle trincee, si è sentita la guerra e la morte sulla pelle.
A immagini di sofferenza e distruzione se ne sono succedute altre di grande umanità e dolcezza. Un gattino sfamato tra le macerie, cani che giocano in trincea con i soldati, la musica di un pianoforte nella chiesa della distrutta Bakhmut, militari al fronte che scherzano e danzano. La guerra non ha ancora disumanizzato un popolo che vive da un anno in un terribile incubo.
Ma gli orrori del nazismo e delle persecuzioni razziali rivivono ancora oggi nelle azioni e nelle parole di molti e a dimostrarcelo l’anziana donna russa che, intervistata, afferma la necessità di eliminare tutto il popolo ucraino a partire dai bambini. Da Erode in poi la storia ci ha insegnato nulla.
Don Volodymyr, visibilmente emozionato e commosso, si è reso disponibile a rispondere a tutte le curiosità e domande di studenti e docenti. Molti sono stati gli interventi, le richieste per meglio conoscere le cause del conflitto, le ipotesi di una fine Sono uscite riflessioni profonde, frasi che sono rimaste impresse. “Dire la parola guerra è facile, ma viverla è altra cosa, non è mai come si immagina”. E’ stato sottolineato come la grande propaganda, che si avvale dei mezzi di comunicazione, sia la causa che fa crescere l’odio tra i popoli; si è dedotto che con il massiccio sviluppo della tecnologia è anche aumentata l’indifferenza e che servono progetti per mantenere la nostra umanità, per riscoprire la commozione davanti alle tragedie del mondo.
Il cappellano racconta come la sua vita sia totalmente cambiata dall’inizio della guerra, come abbia riscoperto la sua missione di sacerdote al fronte, accanto a chi combatte e cerca in lui un sostegno spirituale.
Tutti gli studenti hanno partecipato con empatia, maturità, sono stati coinvolti in prima persona nella narrazione di una guerra che è passata dal virtuale dei notiziari al reale
Gli allievi che fanno parte del ‘Progetto Ucraina’ hanno concluso l’incontro dedicando le loro riflessioni a don Volodymyr’:
‘Quello che abbiamo intrapreso è un viaggio di dolore a fianco del popolo ucraino, nessuno di noi avrebbe pensato a una simile esperienza, ma è un viaggio che ha comunque fatto crescere tutti, giovani e adulti, che ci ha fatto riscoprire i valori della solidarietà, della condivisione, della fratellanza, del piacere nel donare, della pace troppo spesso calpestata.
E il gruppo si è fortificato, è cresciuto con il tempo segno della vittoria sull’indifferenza, sull’egoismo, sulla violenza. Porteremo il nostro messaggio in altre scuole, in altre realtà, questa è la nostra resistenza
Siamo uniti in questo percorso, il nostro contributo è sicuramente poca cosa, ma non ci arrendiamo, non ci lasciamo scoraggiare e il popolo ucraino ce lo insegna ogni giorno con il suo eroismo.
Grazie per il rapporto di amicizia che ci unisce e per l’importante ruolo che rivesti per noi”.
Gli studenti del gruppo progetto e i docenti che li seguono hanno salutato il sacerdote, in partenza per l’Ucraina il giorno seguente, in un momento conviviale al Castigliano, con l’augurio di rincontrarsi prima del termine dell’anno scolastico.