Piazza Campo del Palio a pagamento dal 2023: perplessità anche da parte del M5S
ASTI – Come anticipato nei giorni scorsi, dal 1° gennaio 2023 piazza Campo del Palio diventerà a pagamento.
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Massimo Cerruti.
Come MoVimento 5 Stelle esprimiamo la nostra perplessità riguardo la scelta di “tinteggiare di blu” Piazza del Palio. È vero che il Comune si troverà a sostenere spese straordinarie, ma è altresì vero che una tale scelta dovrebbe avere come contraltare un incremento di servizi e della loro qualità.
Ci rendiamo conto che sarebbe molto semplice “sparare a zero” e puntare sulla rabbia delle persone, dei pendolari, di chi raggiunge la nostra città dalle frazioni dimenticate da questa amministrazione, dei commercianti che guardano a questo provvedimento con ansia e preoccupazione dato il contesto nazionale e internazionale.
Siamo rammaricati del fatto che ancora una volta le decisioni le apprendiamo dagli organi di stampa giá approvate e finite anziché discuterle preventivamente, a maggior ragione visto che nei giorni scorsi eravamo tutti riuniti in Commissione ad incontrare i vertici di Asp e del Comune e nulla é trapelato. Ci chiediamo perché una accelerazione improvvisa senza manco coinvolgere realtá sociali o ascoltare i pareri di cittadini e ci chiediamo altresì se il Sindaco Rasero abbia esplorato tutte le possibilità, compreso l’intervento a livello nazionale di un Governo del suo stesso colore politico, prima di porre in essere una misura che, a nostro avviso, riscontra diverse ambiguità:
- Il periodo di grave crisi economica ha già provato seriamente i bilanci familiari, chiedere una quota, per quanto calmierata, potrebbe disincentivare gli spostamenti dall’esterno verso la città con una relativa ricaduta economica;
- Il parcheggio è uno scalo fondamentale per tutti i pendolari che quotidianamente partono e arrivano ad Asti, trasformare l’enorme parcheggio di Piazza del Palio a pagamento imporrebbe un ulteriore costo a chi è obbligato ad usufruire di quel servizio;
- Asti di certo non brilla per l’efficienza del suo trasporto pubblico locale: autobus che passano, in alcuni casi, una volta all’ora, zone scarsamente coperte, mancanza di controlli che permetterebbero di migliorare il servizio, sono solo alcune delle lacune che questa amministrazione non è stata in grado di colmare. Auspichiamo che i cinque anni in più chiesti ed ottenuti possano aiutare;
- Che impatto avrà sulle attività commerciali e il mercato? La condizione del tessuto economico e sociale astigiano è già in difficoltà, temiamo che una tale azione, senza i dovuti bilanciamenti, possa peggiorarla;
- La rete di piste ciclabili in città non è sufficiente. Chi utilizza la bicicletta quotidianamente sa che, specialmente in alcune zone, può imbattersi in veri e propri circuiti automobilistici con punti anche non del tutto in sicurezza;
- L’amministrazione ha veramente messo in campo tutte le energie a disposizione per controllare che chi parcheggia negli stalli blu adesso paghi regolarmente il biglietto?
- Considerato che l’art. 7 comma 8 del Codice della Strada recita “su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”, e che senza una equa distribuzione di parcheggi gratis e a pagamento qualsiasi contravvenzione, elevata per il mancato pagamento (e la relativa esposizione) del ticket attestante il versamento delle somme dovute per la sosta, è illegittima, questa amministrazione ritiene adeguato supplire con il Babilano e come intende procedere?
Detto questo, anche per noi, l’ambiente e la sostenibilità sono al primo posto. Sicuramente “stalli blu” vuol dire disincentivo all’utilizzo del mezzo privato, ma ribadiamo che va fornita al cittadino una alternativa valida e funzionante altrimenti ci ritroveremmo di nuovo di fronte a politiche che favoriscono l’acuirsi del divario sia economico che sociale. Non vogliamo una città di serie A e una di serie B, Asti per dimensioni e possibilità è una realtà perfetta per sviluppare “la città dei 15 minuti”, concetto dell’urbanista franco-colombiano Carlos Moreno e sogno della sindaca parigina Anne Hidalgo, che prevede la riorganizzazione degli spazi urbani in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere: lavoro (anche in co-working), negozi, strutture sanitarie, scuole, impianti sportivi, spazi culturali, bar e ristoranti, luoghi di aggregazione.
Basta con estemporanee decisioni mirate solo a fare cassa sul momento, introduciamo in esse una visione futura di città. Ci chiediamo, quindi, se il Sindaco intenda portare avanti tale misura anche una volta rientrata l’emergenza e se, qualora decidesse di proseguire, ha già un piano di valorizzazione del tpl e riorganizzazione della città e se vi sia la possibilità di discuterne insieme oppure è già tutto deciso.
Massimo Cerruti, M5S ASTI