Villafranca senza luminarie natalizie per risparmiare sulle bollette

Spese in aumento per illuminazione pubblica e riscaldamento degli edifici comunali

Strade senza luminarie natalizie, quest’anno, a Villafranca.

Il Comune ha deciso: “Rinunceremo agli addobbi luminosi per far fronte ai maggiori costi delle bollette dell’elettricità e del gas – spiega il sindaco Anna Macchia – I conti elaborati dall’Ufficio Tecnico, confrontando le spese degli ultimi tre anni, parlano chiaro: pagheremo molto di più sia per illuminare le strade (nonostante la riconversione a led dei lampioni, voluta nel 2021 dal Comune, abbia segnato un sensibile risparmio rispetto all’uso degli apparecchi tradizionali) sia per riscaldare gli edifici di nostra proprietà, e tra questi rientrano anche il Municipio, le scuole, la Biblioteca Civica”. In piazza Sabbioni ci sarà l’albero natalizio.

Stelle e festoni luminosi diserteranno il centro storico come l’area della stazione ferroviaria e la statale su cui si affacciano le attività commerciali del paese basso. “Il mancato noleggio delle decorazioni ci farà risparmiare 3 mila euro, senza contare che non consumeremo energia” conferma il primo cittadino.

Qualche dato secondo la comparazione eseguita dal geometra Mauro Pittarelli, responsabile dell’Ufficio Tecnico. Nel 2020 la spesa per l’illuminazione pubblica è arrivata a 93 mila euro, scesa nel 2021 a poco meno di 59 mila per gli effetti benefici della riconversione a led dei corpi illuminanti. Quest’anno, però, l’impennata degli aumenti ha fatto segnare, soltanto per i prima dieci mesi, un esborso di 65 mila e 500 euro, mentre ancora si attendono le bollette di novembre e dicembre. L’ipotesi è di chiudere il 2022 con 80 mila e 500 euro per continuare a garantire il funzionamento regolare della rete elettrica (568 punti luce di proprietà comunale cui si aggiungono i 184 di Enel Sole).

Non andrà meglio per il riscaldamento degli edifici pubblici: Municipio, Istituto Comprensivo (scuole primaria e secondaria di primo grado), Sala Virano (ospita i corsi del Cpia), Sala Bordone, ex sede della Polizia Locale, Biblioteca Civica Paolo Luotto, alloggio ex Croce Rossa Italiana (usata dalle associazioni locali), chiesa di San Rocco (affidata al gruppo parrocchiale della borgata). La spesa sostenuta nel 2020 di 35 mila e 500 euro appare molto lontana da quella preventivata per quest’anno, nei cui primi dieci mesi le bollette sono già arrivate a 58 mila euro, 17 mila euro in più del 2021. E mancano il bimestre novembre-dicembre.

Un’altra spesa da mettere in conto riguarderà il consumo di energia elettrica per riscaldare altri spazi comunali (come l’ex chiesa di San Giovanni, utilizzata da Progetto Futuro Musica) o per assicurare l’erogazione della corrente a servizi pubblici come il mercato settimanale nelle piazze Marconi e delle Pollaie e i magazzini comunali. “In questo caso però – dice Anna Macchia – i costi saranno in discesa grazie alla scelta del Comune di impiegare i pannelli fotovoltaici”.

L’importo in bolletta per il 2022, novembre compreso, è stato di 11 mila e 700 euro contro i 15 mila e 600 del 2021 e i 18 mila e 500 del 2020. “Dati in controtendenza che indicano che siamo sulla strada giusta – ricorda il sindaco – L’uso delle fonti rinnovabili ci ha fatto risparmiare, negli ultimi tre anni, 3 mila euro per le scuole, 2 mila e 600 euro per il Municipio e 800 euro per l’ex San Giovanni. Ci dispiace non poter illuminare Villafranca per renderla più accogliente nel periodo natalizio, ma occorre essere sobri nel rispetto dei conti pubblici e dei tanti cittadini in difficoltà economica che quest’anno avranno poco o nulla da festeggiare”.

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