I Verdi di Asti scrivono a prefetti e presidenti delle province del Piemonte per richiedere maggiori controlli di sicurezza durante le battute di caccia agli ungulati
ASTI – La federazione provinciale di Asti di Europa Verde Verdi, European Green Party, ha inviato una lettera a prefetti e presidenti delle province del Piemonte per richiedere maggiori controlli di sicurezza durante le battute di caccia agli ungulati, a tutela dei cittadini residenti, turisti e camminatori.
Una lettera inviata dopo numerose segnalazioni e incidenti verificatosi nei territori piemontesi nei confronti di cittadini che, ignari del pericolo, si sono trovati nel bel mezzo di una o più battute di caccia agli ungulati non segnalate.
Inoltre, molte Associazioni che si occupano di escursionismo e Guide Naturalistiche promotori di eventi lamentano l’impossibilità di programmare escursioni con i loro clienti/turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’Europa.
Dicono dalla federazione: “Passeggiate in aree protette, di interesse comunitario, parchi, o soltanto sentieri naturalistici immersi nei territori Unesco, vengono messe a rischio dalla presenza di cacciatori armati con fucili pericolosi per l’incolumità non solo degli addetti ai lavori, ma anche dei turisti”.
La federazione chiede maggiori controlli, compresa la misurazione del tasso di alcol nel sangue dei cacciatori durante il servizio venatorio. Inoltre, chiede il rispetto del distanziamento dai centri abitati o da singole abitazioni siti in aree rurali.
Inoltre, lamenta l’assenza di informazione da parte dei Comuni e delle Province sulle date e sui luoghi in cui sono previste battute di caccia: “Nessuna segnaletica o cartellonistica ne indica il pericolo di accesso all’area, e diverse sono le segnalazioni di incursioni in aree agricoli coltivate con veicoli fuoristrada, pertanto invitiamo i cittadini a informare le forze dell’ordine ed i Carabinieri forestali e le Associazioni ambientaliste di ogni violazione del rispetto delle distanze dalle case (150 m), nonché di eventi pericolosi per l’incolumità delle persone, o soltanto per la mancata segnalazione di “pericolo battuta di caccia”.
La Federazione chiede di incrementare i controlli sui territori di pertinenza e scenari di caccia, che vengano rispettate le distanze dai centri abitati, e auspica la realizzazione di un portale internet in cui vengano pubblicate luoghi date e orari delle battute di caccia.
Lo sdegno per l’abbattimento dell’orso M90
Inoltre, i portavoce di Europa Verde Verdi Asti, Patrizia Montafia e Giuseppe Sammatrice, attaccano il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo l’abbattimento dell’orso M90.
Dicono Montafia e Sammatrice: “Non bastano gli orsi già abbattuti, non bastano gli orsi detenuti al Casteller, animali sedati e vittime della prolungata prigionia e del pochissimo spazio a loro disposizione. M90 è stato raggiunto nella sua casa, il bosco, facilmente rintracciato perché provvisto di radiocollare, e barbaramente freddato.
Ucciso perché si è comportato da orso, perché cercava cibo per la sua sopravvivenza, perché così ha voluto Fugatti che ha firmato la sua condanna a morte, perché si è dimostrato troppo confidente con l’uomo. Non ha mai fatto male a nessun umano, ma stato ucciso lo stesso. Chiediamo che venga regolamentato ogni accesso all’habitat naturale dei plantigradi. Dobbiamo evitare ogni possibile pericolo sia per gli umani che per gli orsi”.