“Una chiesa che dialoga”: le indicazioni pastorali del vescovo Marco
Il fascicolo contiene anche il calendario con tutti gli appuntamenti diocesani dell’anno pastorale ed è arricchito da una ricca appendice con spunti di riflessione, meditazione e preghiera
ASTI – Questa mattina in Vescovado si tenuta una conferenza stampa indetta dal vescovo Marco Prastaro per presentare l’opuscolo “Una chiesa che dialoga. Indicazioni e proposte per l’anno pastorale 2022-2023” e i nuovi passi del Sinodo.
Il Vescovo ha iniziato parlando del 60º anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, celebrato ieri: “Ci fa bene in un tempo come quello in cui viviamo, un tempo anche di fatica, di buio, ricordare un avvenimento che per la Chiesa fu un grande punto di svolta e che portò una ventata di aria”.
Molte le preoccupazioni di oggi: dalla guerra al caro energia alla crisi climatica. Preoccupazioni che coinvolgono anche la Chiesa d’occidente: “Nel nord-ovest dell’Italia ci accorgiamo che c’è un mondo che sta cambiando. Siamo passati in una stagione diversa, quella che gli studiosi chiamano l’epoca della fine della cristianità. Se un tempo il cristianesimo era maggioritario, oggi è una proposta in mezzo a tante altre a cui qualcuno aderisce”, ha detto il Vescovo.
“Questo ci porta a sentire a sentire che pian piano la Chiesa diventerà una minoranza, noi ce ne accorgiamo anche dal fatto che disponiamo di pochi preti, così come assistiamo all’assenza in chiesa delle persone nella fascia dei 30-50 anni e del mondo giovanile. In questo contesto potremmo essere tentati di chiuderci, scoraggiarci e deprimerci. Penso invece che dovremmo vivere questo tempo come un dono, come una sfida, come la richiesta di cambiamento”, ha aggiunto Prastaro.
“La Chiesa deve far sì che il Vangelo parli all’epoca in cui viviamo, con le parole di oggi, in questo mondo così concreto. Ma dobbiamo iniziare a pensare di essere una chiesa consapevole di avere un tesoro da portare al mondo”.
Nell’opuscolo “Una Chiesa che dialoga” ha voluto porre l’attenzione sul Sinodo, la cui parola significa camminare insieme. “Il sinodo è una tradizione della chiesa cattolica, ma la forma proposta nel 2021, e che a livello universale si concluderà nel 2023, è stata un po’ diversa. Non parlano solo i vescovi, ma si fa una consultazione in cui tutto il popolo di Dio e tutte le persone che hanno interesse si possano esprimere sul tema che viene posto: come Chiesa quanto siamo capaci di dire le varietà di sempre con le parole di oggi?”. In questo secondo anno sono state identificate 3 aree tematiche su cui proseguire il dialogo e l’ascolto: il cantiere della strada e del villaggio, il cantiere dell’ospitalità e della casa, il cantiere delle diaconie (servizi) e della formazione spirituale. In programma tanti gruppi di ascolto col vescovo e poi interparrocchiali. Tutti gli appuntamenti si trovano già calendarizzati nel fascicolo.
L’ultima parte dell’opuscolo contiene delle schede che già l’anno scorso erano state proposte alle comunità, che a partire da alcuni brani della parola di Dio approfondiscono il tema dell’anno: la carità. “Ci siamo dati come impegno di ripensare al nostro essere Chiesa andando a vedere quelli che sono gli ambiti della vita della stessa: la liturgia, l’annuncio del Vangelo e appunto la carità. Carità in senso estensivo, compresi i temi della salute, dei migranti e molto altro. Anche in questo caso ci saranno tanti incontri di dialogo da gennaio”.
Il fascicolo è in distribuzione sia in modalità cartacea sia in formato pdf sul sito della Diocesi.