Un museo a cielo aperto con i murales della Street Art nella terra dei fossili
La proposta di Gianluca Forno, presidente del Distretto Paleontologico dell'Astigiano e del Monferrato
“Un grande museo a cielo aperto con i murales della Street Art nella terra dei fossili: dopo quelli bellissimi di Chiusano, Castellero, Cortandone, Monale e Settime facciamone altri“: è l’idea a cui guarda, per il 2023, il Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato che, per due anni, ha finanziato “Street Art sulle colline del mare”.
“La rassegna – dice il presidente Gianluca Forno – non deve rappresentare la fine di un percorso, realizzato con successo da cinque piccoli Comuni, ma l’inizio di un progetto più ampio che coinvolga molti più centri dell’Astigiano“.
“Il binomio arte-paleontologia, con la prima che raffigura la seconda – prosegue Forno – ha dimostrato di funzionare. Un muro dipinto, che attraverso un’operazione di decoro e rigenerazione urbana va ad abbellire una casa o un angolo di paese, è anche un libro aperto che racconta la storia del territorio: quella del Mare Padano, dei ritrovamenti eccezionali di cetacei o di mammiferi di terra e di un paesaggio che, dentro alle colline, continua a custodire conchiglie e magari, chissà, anche qualche grande esemplare preistorico ancora da scoprire“.
Nelle riflessioni del presidente Forno “la singolare pinacoteca all’aperto della Street Art potrebbe diventare il braccio allungato del Museo Paleontologico di Asti sul territorio, una nuova presenza che ben si sposerebbe con i geositi già censiti e per i quali il Parco Paleontologico Astigiano sta lavorando in un’ottica di candidatura Unesco. Si creerebbe così un circuito virtuoso di narrazione capace di condurre i visitatori, bambini o adulti che siano, tra balene, delfini, conchiglie visibili dal vivo a Palazzo del Michelerio e capodogli, mastodonti, rinoceronti rappresentati sui muri delle colline del mare“.
“L’obiettivo – aggiunge Forno – continuerebbe naturalmente a essere quello di far comprendere che viviamo in luoghi pieni di suggestione e d’importanza scientifica eccezionale, e a cui i ritrovamenti paleontologici hanno conferito un’identità che non si trova dappertutto. Una carta da giocare sotto il profilo storico e turistico- culturale, in luoghi che sanno offrire anche produzioni locali e un’enogastronomia di qualità, percorsi tra il verde per chi cammina, va in bicicletta o a cavallo, belvedere e panorami mozzafiato, beni artistico-culturali“.
E mentre si invitano i Comuni soci (circa 75) a estendere la presenza dei murales sui territori, il Distretto nel nuovo anno si dedicherà alla promozione di quelli esistenti, in modo da rendere pienamente fruibili le opere di Matteo Michele Bisaccia (Chiusano), Vesod (Castellero e Monale), Roberto Collodoro (Cortandone) e Ascanio Cuba (Settime).