Sta per iniziare il Festival “Corti, Colline, Comunità e…”, organizzato dall’ Unione “Dalla Piana alle colline” e realizzato con il contributo della Fondazione CRAsti, in collaborazione con l’Ecomuseo BMA.
Giunto quest’anno alla quarta edizione, si colloca sempre di più con una propria identità nell’affascinante cornice dell’Unione collinare costituita dai comuni astigiani situati in posizione strategica al confine con la provincia di Torino: Cellarengo, Ferrere e Valfenera.
L’intento del cartellone è quello di innovare, ampliare e sistematizzare l’offerta culturale, anche attraverso la valorizzazione di luoghi che si sono dimostrati e sono tutt’ora significativi per la comunità: luoghi di ritrovo pubblici e privati, luoghi legati alla memoria storica del paese: il festival crea così un trait d’union fra i 3 Comuni, mediante spettacoli di teatro e musica, di impronta popolare, ma anche aperti a influenze contemporanee.
La direzione è affidata all’esperienza di Casa degli alfieri e in particolare di Massimo Barbero e si occupa di teatralità popolare, promuovendo e realizzando spettacoli, azioni sui territori, eventi, ricerche.
Commenta il Presidente dell’Unione Silvio Tealdi: “Mai come quest’anno, nel festival, si attraversano le corti e le colline. Le tre comunità si riuniscono con l’intento di aprirsi a un pubblico di villeggianti estivi, di turisti sempre più numerosi e di cittadini alla ricerca di cultura e spettacolo, magari al fresco in una rustica piazzetta”.
Aggiunge Patrizia Camatel, coordinatrice dell’Ecomuseo BMA: “L’Ecomuseo è un progetto che esprime e valorizza il territorio con la sua gente, le sue unicità, le storie che si fanno memoria. Il Festival traduce nel linguaggio dello spettacolo dal vivo questo intento. Ecomuseo è dialogo, accoglienza, apertura, prospettive per un mondo che cambia; e per questo il Festival è scambio, emozioni, saperi e sapori da portarsi a casa, a fine sera, per sentirsi un po’ più ricchi, un po’ meglio “connessi” agli altri esseri umani, una volta almeno, senza social e senza wi-fi”.
Il primo appuntamento, mercoledì 7 agosto alle 21:15 al Belvedere di San Secondo a Ferrere, sarà “Quercus – serenata per il mio albero” del Teatro degli Acerbi.
La pièce, ispirata a “Essere una quercia” di Laurent Tillon, con le musiche originali di Marco Silletti eseguite da Silletti e Maria Grazia Reggio alla chitarra e Matteo Ravizza al contrabbasso, con la voce narrante di Patrizia Camatel, è un omaggio alla bellezza e all’importanza dei nostri boschi.
“Ognuno di noi – sostiene Tillon, biologo e ingegnere forestale che unisce la competenza scientifica alla genuina passione per gli alberi e le foreste – dovrebbe andare in un bosco, ma anche in un parco o viale cittadino, a cercare il proprio albero-compagno, e poi decidere di frequentarlo, di tornare a trovarlo, di stringerci amicizia a tutti gli effetti”.
Da quest’idea di rapporto confidente e amicale, nasce lo spettacolo, dedicato ai tremila miliardi di esseri frondosi che ci sono compagni e sostegno su questo pianeta. Una storia appassionante, a tratti comica, a tratti più intima ed esistenziale, che mescola vari registri, grazie alla versatilità musicale e vocale degli artisti. Ma anche un modo per divulgare, in forma narrativa e attrattiva anche per chi non è del mestiere, i benefici, ultimamente indagati dalla scienza, derivanti dalla relazione con un essere vegetale; sebbene il fenomeno sia in parte ancora misterioso, è, infatti, innegabilmente vero che molte persone affermano di sentirsi rilassati, pacificati, vivificati, quando sono accanto agli alberi.
Il ricco cartellone prosegue poi il 16 agosto a Cellarengo, con il Teatro delle Ariette che propone “E riapparvero gli animali”, un significativo incontro che ha il sapore, in senso letterale, di una cena di famiglia, ove ci si racconta e si ricorda, in particolare i giorni del lockdown e i suoi risvolti inaspettati. E alla fine un buon piatto di tagliatelle per tutti!
Il 20 agosto, la ex Filanda di Valfenera, luogo di lavoro e di tanti ricordi, si rianima e rivivifica con lo spettacolo di Casa degli alfieri “Teresa, ovvero la sarta che voleva ricucire il firmamento”, tenero racconto di Antonio Catalano, che dedica la sua visione poetica al lavoro, alla memoria e alle donne del territorio.
Il 22 torna a Ferrere l’apprezzato narratore Pino Petruzzelli a condividere le sue “Storie di uomini e di vini”.
Infine, a chiudere il cartellone, il 28 agosto a Valfenera arriva dalla Bergamasca “Crape de legn”, una storia d’amore, di pane e di burattini, raccontata da Federica Molteni di Luna e Gnac Teatro.
L’ingresso è gratuito.
Per info: cell. 3392532921 – info@archiviotetralita.it