Gli studenti dell’Artistico hanno curato la parte grafica dei calendari dell’associazione “Vivere qui e ora – cure palliative”

Immagini e parole che mettono in luce la profonda sensibilità dei giovani artisti

studenti-artistico-calendari-associazione-vivere-qui-e-ora-cure-palliativeASTI – Pochi giorni fa nell’Aula Magna dell’IIS V. Alfieri,  la Presidente dell’Associazione Vivere qui e ora  di Asti, Antonietta Bamundo, ha espresso tutta la sua gratitudine ai ragazzi che, con impegno e creatività, hanno realizzato due calendari, uno da parete e uno da tavolo, in nome di chi convive nella propria vita con una malattia, in nome di chi sa che cosa significhi soffrire, ma anche in nome di chi, proprio perché messo duramente alla prova, è un essere speciale, da cui tutti noi dovremmo imparare a riflettere.

E così gli allievi hanno voluto aprire i loro cuori  a tutti i malati, alle persone di ogni età che soffrono fisicamente, psichicamente, a chi ha difficoltà nel relazionarsi con gli altri, a chi vive la propria vita ai margini, e, spesso, la vive in silenzio.  

Dicono dall’Istituto: “I calendari realizzati fondono immagini e parole che vogliono essere una condivisione di emozioni, nate appena è stata presentata loro l’opportunità di questo progetto in cui la sensibilità è emersa prepotente, quasi a dire che l’arte, se sgorga dal cuore e dall’interiorità, diventa arte collettiva, di tutti, perché tocca le corde  dell’animo”.

Venerdì mattina un’aula di una scuola si è così trasformata in un momento di grande commozione, e le 24 pagine dei calendari sono diventate il pretesto per raccontare graficamente e attraverso parole incisive i propri dolori e le proprie esperienze, spesso legate alla malattia di sé e degli altri.

Presenti all’evento anche il vicepresidente dell’Associazione cure palliative Giuseppe Parello e  la consigliera  Rosa Saracino, la docente Silvia Caronna, referente del progetto Calendario 2023 e la Dirigente Scolastica Maria Stella Perrone,  adulti che hanno ricevuto una profonda lezione di vita da giovani allievi che hanno dimostrato una profonda e autentica sensibilità, al di là di voti e di premi, al di là di banchi e campanelle.

 

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