Stop a cibi falsi: raccolte 1,1 milioni di firme in Europa
Con 20mila firme nella nostra provincia, gli astigiani hanno dato un importante apporto per la validazione della petizione promossa dalla Coldiretti
È un obiettivo storico il raggiungimento della raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo), promossa dalla Coldiretti (https://www.coldiretti.it/). Il traguardo è stato annunciato in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio (CO), dove il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini e la delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati hanno consegnato al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte un simbolico maxi assegno.
Con quasi 20.000 firme raccolte in provincia di Asti, Coldiretti e gli astigiani hanno offerto un importante apporto per la validazione della petizione europea “Eat original! Unmask your food”. «È stato creato – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – un vero e proprio fronte per la trasparenza. Ora, con la consapevolezza del milione di firme raccolte in tutti i Paesi, l’Unione Europea non potrà più tenere un atteggiamento incerto e contraddittorio sull’etichettatura, come ha fatto finora, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero».
Coldiretti si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del Paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Unione Europea, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche. «L’etichettatura – ha rilevato il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – deve valere soprattutto per gli alimenti trasformati, con l’origine obbligatoria anche per gli ingredienti principali se hanno una provenienza diversa dal prodotto finale».
La petizione chiede inoltre di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione per la produzione e i metodi di trasformazione, con lo scopo di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.
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