Esce il 14 luglio per l’etichetta discografica Pioggia Rossa Dischi il brano “Stalattiti” di Gillet.
Il giovane artista, residente nell’Astigiano, alterna rap e cantautorato oltre che diversi tipi di musica, perché crede che ogni messaggio e ogni espressione emotiva abbiano bisogno del giusto terreno per fiorire.
E ora lancia questa nuova canzone – disponibile su tutte le piattaforme – che parla dell’infanzia, della nostalgia e di quella parte di noi che rimane “bambina” e che ci portiamo, più o meno segretamente, appresso per tutta la vita.
“Nel pezzo provo a evocare ricordi – spiega Gillet – che possano essere comuni e condivisibili perlomeno nelle sensazioni evocate: un bambino che si vergogna a mostrare la sua bravura nell’illusionismo, altri due bambini che corrono, in spiaggia e nei mercati, facendo arrabbiare gli adulti che sono lì per rilassarsi e che si sono dimenticati di esser stati dall’altra parte della barricata.
E quindi l’invito, nella seconda strofa, a cercare di non concedersi alla rabbia, all’odio reciproco, e provare a comportarsi meglio di quelli che dovrebbero, ma non sanno, essere modelli educativi, come talvolta i giornalisti e gli opinionisti”.
“Il fulcro del pezzo è la nostalgia, le sliding doors della vita, il passato idealizzato e che spesso e a molti non consente di vivere il presente con serenità, liberandolo da paragoni viziati da ricordi sbiaditi e addolciti dal tempo”, conclude Gillet.
Chi è Gillet
Samuele, questo il suo vero nome, scrive e canta le sue canzoni senza occuparsi direttamente delle produzioni, anche se ha ben chiari suoni, generi e mood che possono accompagnare i suoi testi.
Negli anni ha sperimentato generi diversi, sempre mantenendo chiara la matrice hip hop, black e cantautorale, ma ultimamente il focus è sull’elettronica, sia danzereccia che “riflessiva”. Gillet ritiene sia l’abito giusto per ciò che è il corpo del suo lavoro: i testi.
Negli ultimi anni, oltre a pubblicare un buon numero di canzoni, ha cantato su diversi palchi che gli hanno dato l’opportunità di migliorare e crescere professionalmente.
Un giovane talentuoso che ha saputo entrare nel complesso mondo del cantautorato e del rap coniugando lo studio all’innovazione e lo sperimentalismo.
Negli ultimi tempi ha suonato al Buridda a Genova, al Diavolo Rosso di Asti, in piazzale Valdo Fusi a Torino in uno degli eventi Eurovision Song Contest, e a Milano, al SuperStudioPiù in occasione del Plugmi e allo Zelig alla finale di Special Stage.
Stalattiti: il testo
Mi dicevi che a far le magie
Ci vuole un trucco, ci vuole un inganno
Quando capivano che eran le mie
“Ma come ha fatto” e partiva l’affanno
Com’è che ci dicevano
Nei mercati coperti
Dove corrono, e volano
Quei due maledetti
E non c’è niente nel presente
All’altezza di un ricordo
Son così comodo e poi scomodo
Nel rimorso e nel ricordo
Della mia zona di sconforto
Ti ricordi quel bambino del circo
La settimana in classe
Quando eri piccolo
E se ti ricorderai
Per un attimo sta qua
E potrai chiedere di giocare
Con la scusa dell’acqua
(RIT X2)
E se ti ricorderai
Sembrerà possibile
Abitare in un domani
Di un passato che non c’è
Almeno per me e te
Per mete indefinite
Comete già bruciate, ormai ghiacciate, stalattite
E mentre gli opinionisti
Dicono cose francamente opinabili
E i commentatori
Dicono frasi talvolta incommentabili
Restiamo abili
di aprire le ali
Di spiegarle e saperlo spiegare agli inabili
Mentre qui è sabbie mobili
Cercheremo altri alibi
Sapessi dove abiti
Io ti verrei a prendere e poi a queste mani dovresti poi arrenderti
Che sai che mi parte il trip, sorprendimi, chiedimi
Come fanno le segretarie
A farsi sposare dai segretari
Quando hanno ai piedi un intero esercito
Il battaglione degli avvocati
Com’è che ci dicevano
Nelle spiagge assolate?
Come corrono o volano
Con le calze bucate
Che bimbe maleducate
(RIT X2)
E se ti ricorderai
Sembrerà possibile
Abitare in un domani
Di un passato che non c’è
Almeno per me e te
Per mete indefinite
Comete già bruciate
Ormai ghiacciate, stalattite