I Social Network, potentissima arma a doppio taglio

Remando controcorrente - logo by Paolo MoiseSocial network (Facebook su tutti, ma anche Twitter, Instagram, Snapchat, Pinterest, ecc.), sistemi di messaggistica quali WhatsApp, Telegram e Messenger oltre all’onnipresente architrave di tutto questo sistema informatico: smartphone sempre più funzionali ed avveniristici. Fermatevi/fermiamoci un secondo ad analizzare la nostra quotidianità: dopo quanti minuti da quando vi siete svegliati controllate lo smartphone? Ed il primo check alle mail dopo quanto avviene? Oppure, rapportando il ragionamento alla fine della giornata, intorno a che ora lo prendete in mano per l’ultima volta? Quando lo disconnettete (sempre che lo facciate) dalla rete e, conseguentemente, dai contatti con il mondo esterno a chi vive con voi?

La tecnologia, con tutti i suoi annessi e connessi, è un’arma potentissima e come tale andrebbe gestita. Il condizionale è d’obbligo considerando come, spesso, le infinite possibilità che ci offre finiscano per sovrastarci fino a sfociare quasi in comportamenti ossessivo-complusivi. E senza dimenticare che, pur fornendoci l’illusoria convinzione di abbattere le distanze spazio-temporali, spesso contribuiscono ad allontanarci da chi abbiamo intorno. A riprova di ciò, una recente indagine del sito skuola.net attesta che quasi 1 studente su 10 non partirà per la gita scolastica. Non per ragioni economiche, ma perché non vuole stare con i propri compagni di classe, preferendo isolarsi nei mondi virtuali dei social.

E non vale solo per questi studenti: quanti “amici” avete su Facebook? Quanti di loro sono tali anche nella vita reale? E tra questi ultimi, con quanti avete una frequentazione non sporadica? Non stupiscano, quindi, episodi di solitudine estrema come quello emerso pochi giorni fa a Valli di Pasubbio, in provincia di Vicenza. Dove il cadavere di un 42enne, deceduto da mesi per cause naturali, è stato scoperto solo quando l’ufficiale giudiziario è entrato nell’abitazione, destinata a finire all’asta. Era morto dalla scorsa estate, ma nessuno in questi mesi lo aveva cercato.

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