ASTI – Massimo Cotto, vulcanico giornalista, scrittore, disk jockey, tra i maggiori esperti musicali italiani, è stato ospite del Rotary Club Asti martedì sera nell’ambito di un incontro conviviale svoltosi al ristorante “La Fertè”.
La serata, intitolata “Not too old to be rock” (non troppo vecchio per essere rock), ha visto lo storico direttore di “Asti Musica” raccontarsi confidenzialmente ai numerosi presenti, dagli anni giovanili, quando la folgorazione per la musica, complice Bruce Springsteen, lo allontanò da una promettente avventura sportiva nel basket, fino ai giorni nostri.
Innumerevoli gli aneddoti di una carriera che ha portato Cotto in ogni angolo del mondo a contatto con i più grandi protagonisti della musica italiana e internazionale: da Bruce Springsteen, appunto, a Mick Jagger, da Leonard Cohen a Elton John, da Francesco Guccini a Roberto Vecchioni, a Vasco Rossi, a tantissime altre star di cui Cotto ha scritto le biografie, come Ligabue, Patty Pravo, Enrico Ruggeri, Irene Grandi, I Nomadi.
Per tutti il comune denominatore della musica rock, nata a metà degli anni Cinquanta dello scorso secolo – ha ricordato Cotto – come una delle più efficaci espressioni artistiche delle nuove generazioni per esprimere protesta, ribellione, desiderio di un mondo migliore.
Sono bastate poche parole al poliedrico astigiano per descrivere la potenza che la musica può sprigionare in ognuno di noi: “Ci fa provare sensazioni che spesso non sappiamo neppure descrivere – ha detto –. È vero, lo possono fare anche un libro o un film, ma mentre per leggere un libro occorrono almeno due giorni e per vedere un film almeno due ore, per farsi rigenerare da una bella canzone bastano pochi minuti”.
Al termine della serata i presenti hanno rivolto a Cotto molte domande sull’universo musicale, cui il giornalista ha risposto con la nota sua verve; quindi il presidente del Rotary, Maurizio Mela, affiancato dal prefetto distrettuale Giorgio Gianuzzi, ha donato all’ospite alcune bottiglie di vino astigiano e il guidoncino del club.