Sdegno per l’attacco alla sede del Coordinamento Asti Est, imbrattata con scritte inneggianti a Hitler e al Duce

Foto R.S.

ASTI – La notte scorsa la sede del Coordinamento Asti Est di via Monti è stata imbrattata con scritte inneggianti a Mussolini e Hitler, svastiche, croci celtiche. Sporcata anche la targa alla memoria del suo fondatore Carlo Sottile. 

La solidarietà della Rete Welcoming Asti

Con una nota, la Rete Welcoming Asti fa sapere che insieme alle realtà e le persone che ne fanno parte, esprime sdegno e preoccupazione per il vile atto di vandalismo di stampo nazifascista alla sede del Coordinamento Asti Est e alla memoria del suo fondatore Carlo Sottile, che hanno accompagnato il percorso della Rete Welcoming Asti fin dall’inizio.

“Siamo vicini ed esprimiamo solidarietà agli attivisti ed attiviste del Coordinamento Asti Est, storico presidio nella città di Asti nelle lotte, che hanno sempre visto in prima fila Carlo Sottile, per la giustizia sociale, i diritti, la pace, contro ogni forma di discriminazione e contro qualsiasi rigurgito nazifascista”.

La riflessione di Giovanni Pensabene

Questa notte qualcuno ha imbrattato la sede del Coordinamento Asti Est con scritte inneggianti a Hitler e al Duce, contornate da croci celtiche e svastiche. A parte la doverosa solidarietà ai militanti del Coordinamento, credo sia necessaria qualche riflessione sulla natura dell’azione. Potrebbe trattarsi di una bravata condotta da ragazzotti annoiati ma anche il frutto di una strategia di soggetti organizzati, che già in passato ad Asti hanno provato ad imporsi all’attenzione pubblica portando in città soggetti nazionali di Forza Nuova, gli stessi che guidarono l’assalto alla sede della Cgil a Roma. In quella occasione le forze dell’ordine non trovarono di meglio che caricare gli attivisti antifascisti astigiani, a protezione dei neofascisti. Spero che in questa occasione, non dovendo occuparsi dell’identificazione degli antifascisti, già abbondantemente noti ai tutori dell’ordine astigiani, possano dedicarsi a scoprire l’identità di coloro che con il “favore delle tenebre”, per usare un’espressione che tanto piace alla Presidente del Consiglio, hanno ritenuto di insozzare un luogo simbolo di attività in favore degli emarginati di questa società. In entrambi i casi, bravata o iniziativa organizzata, credo non debba sfuggire il contesto nazionale in cui ciò si verifica. Un contesto in cui non solo chi occupa gli scranni istituzionali più alti non ritiene necessario dichiararsi antifascista, come imporrebbe il giuramento sulla Carta Costituzionale all’atto della loro nomina, ma utilizza ogni occasione pubblica per rivendicare con “Orgoglio” il proprio passato militante. Eh già sono tutti orgogliosi di qualche nefandezza e ci tengono a farcelo sapere. La Presidente Meloni è orgogliosa della fiamma tricolore repubblichina nel simbolo del suo partito. Il presidente del Senato è orgoglioso della sua collezione privata di simboli del fascismo. Il sottosegretario Delmastro è orgoglioso di aver divulgato notizie che avrebbero dovuto essere riservate, mentre si dice pronto a “spezzare le reni alle correnti della magistratura”. Donzelli, destinatario delle confidenze del suo compagno di camera (come si dice, camerata?) utilizza quelle notizie riservate come “olio di ricino” nei confronti dei suoi avversari politici. La sorella della Meloni, e quindi sorella d’Italia, è orgogliosa che il marito, il ministro Lollobrigida, non riuscendo a fare arrivare un treno in orario, come ci si sarebbe aspettato da Lui, abbia deciso di fermarlo per poterne scendere. Insomma Orgoglio a palate, verrebbe da definirli una confraternita di Orgoglioni! Mi piacerebbe che in questo afflato di Orgoglio Nazionale, anche il Sindaco di Asti, condannasse le scritte nazifasciste sulla sede del Coordinamento Asti Est perché orgoglioso di essere il Presidente di una Provincia “medaglia d’oro” alla resistenza antifascista. Personalmente mi ha molto rattristato il fatto che gli autori delle scritte di cui sopra abbiano voluto completare il loro lavoro insozzando la targa apposta dai volontari del Coordinamento Asti est in ricordo di Carlo Sottile. Carlo, scomparso giusto un anno fa, ha speso la sua vita con generosità a fianco di chiunque pagasse sulla propria pelle l’ingiustizia di una società diseguale, incarnando uno slogan de “Il Manifesto”: una vita dalla parte del torto. Chi ha sporcato quella targa ha dimostrato di valere molto meno della vernice che ha usato.

 

Il Partito Democratico Asti esprime solidarietà al comitato Asti Est

Anche Andrea Giarrizzo, Segretario Circolo Cittadino del PD Asti, invia una messaggio di solidarietà. “Il comitato Asti Est è da sempre baluardo dei diritti a fianco dei più deboli, non solo nel quartiere ma in tutta la città. Riconosciuto punto di riferimento per il diritto alla casa e per il contrasto alla povertà. Oggi è stato vittima del solito vile e pericoloso atteggiamento di rabbia ed intolleranza che sfocia in gravi riferimenti a simboli che dimostrano che l’antifascismo non è ancora un patrimonio condiviso e per questo, tutti insieme, politica, società civile, donne e uomini consapevoli devono stroncare sul nascere ogni tentativo di deriva antisociale. Il partito democratico di Asti e provincia condanna con forza quanto accaduto alla sede del Comitato Asti est ed esprime solidarietà e vicinanza ai volontari e a tutte quelle cittadine e cittadini che partecipano alla vita di questa importante realtà associativa”.

 

L’Anpi solidale con il Coordinamento Asti Est

Appello per una rapida ricostituzione del Comitato unitario antifascista

Piena e indiscutibile solidarietà dell’Anpi provinciale di Asti al Comitato Asti Est, la cui sede del quartiere Praia è stata sconciata sabato scorso, targa che ricorda la figura di Carlo Sottile compresa, da una serie di scritte inneggianti a Mussolini, Hitler e più genericamente al vario ciarpame che abitualmente si accompagna a queste irricevibili manifestazioni che rievocano crimini e criminali nazifascisti.

Il comitato Asti Est, da anni punto di riferimento di chi lotta per il riconoscimento dei diritti dei cittadini, a cominciare da quelli alla casa ed al contrasto alla povertà, è stato dunque insensatamente preso di mira dall’imbecille espressione di intolleranza che da sempre contraddistingue i movimenti neofascisti e neonazisti.

Confidando nel sicuro impegno della Forze di Polizia nell’identificazione dei responsabili dell’ignobile azione, l’Anpi rivolge un appello a tutte le associazioni democratiche dell’Astigiano perché si ricostituisca al più presto un Comitato unitario antifascista in grado non solo di fronteggiare tali pericolosissime manifestazioni di fanatismo, ma di “fare opera di informazione ed educazione alla democrazia ed alla tolleranza” ai cittadini, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

 

 

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