Ricordati gli ottant’anni dal primo rastrellamento di ebrei astigiani

Un monito contro i pericoli dell’antisemitismo

ASTI – Un folto pubblico ha assistito venerdì 1° dicembre nel salone della Biblioteca Astense Giorgio Faletti al convegno “Dal fiume al lager” organizzato dall’Associazione Italia Israele nell’ottantesimo anniversario del primo rastrellamento di ebrei astigiani ad opera dei nazifascisti.

Moderato da Vanni Cornero, dopo i saluti della presidente della Biblioteca, Roberta Bellesini, e dell’assessore comunale Loretta Bologna in rappresentanza del sindaco, l’incontro ha visto gli interventi di Luigi Florio, che ha rievocato la propaganda fascista finalizzata a preparare il terreno alle persecuzioni razziali, dei discendenti di famiglie ebraiche Lorenza Balbo, Tullia Jona, Gino Montalcini e Massimo Rasero, che hanno ricordato come i loro genitori e nonni vissero quei terribili momenti, e infine di Paola Barbero che ha evidenziato come le attuali forme di antisemitismo abbiano di mira soprattutto Israele quale patria del popolo ebraico e costituiscano un pericolo per la convivenza pacifica nel mondo intero.

Dal convegno è venuto un appello a tutte le istituzioni ad adottare la definizione di antisemitismo messa a punto dall’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto – e cioè “odio verso gli ebrei o non ebrei e le istituzioni della comunità ebraica” – e ad impegnarsi a non dare alcuna collaborazione alle associazioni e ai movimenti che pongono in essere tali comportamenti in varie forme, compresa la negazione del diritto di esistere dello Stato di Israele.

Tale definizione – hanno sottolineato gli organizzatori del convegno – è stata già adottata, tra gli altri, dal Comune di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Governo italiano.

Aperto dalle note tristi di “Auschwitz”, la canzone sui campi di sterminio resa celebre dai Nomadi, il convegno si è concluso con “Nottegiorno” di Paolo Conte, la canzone scritta dal nostro illustre concittadino e dedicata al 25 Aprile del 1945 per celebrare la ritrovata libertà.

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