Rete Asti Cambia chiede al Comune misure urgenti per contrastare l’inquinamento
Il 9 novembre la città ha sforato per la 37esima volta dall'inizio dell'anno i limiti per il PM10
ASTI – Il 9 novembre il sito della Regione Piemonte ha certificato che Asti ha sforato per la 37esima volta dall’inizio dell’anno i limiti stabiliti D.Lgs. 155/2010 per il PM10.
La Rete Asti Cambia commenta così la notizia: “A tutto c’è un limite, si dice. A quanto pare però, nonostante in gioco ci siano la salute di tutti noi e le nostre finanze pubbliche, i limiti di polveri sottili nell’aria vengono sistematicamente ignorati da chi dovrebbe prendere i provvedimenti necessari al fine di proteggere la qualità dell’aria che respiriamo. Ufficialmente Asti non è ancora fuori legge, non risultando infatti convalidati i dati dall’Arpa Piemonte, così come prevede la norma, ma purtroppo sarà questione di giorni”.
L’organizzazione cittadina è molto critica sulla situazione attuale di Asti specie dopo la pandemia in cui tanti avevano pensato a una serie di comportamenti quotidiani da cambiare per prendersi cura meglio dell’ambiente e della società.
“Il traffico ad Asti non è quello pre-pandemia, è ancora peggio; nelle ore di punta le file di auto in coda (spesso con una sola persona a bordo) per le arterie principali della città sono sempre più lunghe e lente da smaltire. L’uso delle mascherine all’aria aperta ormai è sempre più necessario per proteggersi dallo smog anziché dal Covid – spiegano -. “Ma non è questa la città che vogliamo e la Rete Asti Cambia lo ha detto e ribadito più volte. Lo ha fatto in particolare con l’amministrazione comunale e con l’assessore Berzano, insistendo per la realizzazione di un Tavolo partecipato per la Mobilità Sostenibile, che potesse dare la possibilità a tutti i cittadini e le organizzazioni astigiane di contribuire al miglioramento della mobilità, con l’obiettivo primario di favorire la riduzione dell’inquinamento e il miglioramento della qualità di vita”.
Sono bastate alcune osservazioni e critiche, osservano poi da Asti Cambia, perché non si sapesse più nulla della costruzione di nuove piste ciclabili.
“La Rete Asti Cambia ha più volte sollecitato in questi ultimi mesi l’assessore Berzano a convocare una nuova riunione che coinvolgesse i molti iscritti al Tavolo, spesso non appartenenti alla nostra Rete, ma neanche per semplice cortesia è arrivata una risposta in merito – continuano – . É chiaro, quindi, che la partecipazione della cittadinanza viene sollecitata quando può dare un ritorno a livello politico o di immagine pubblica, ma se il confronto può mettere in difficoltà allora meglio evitare e, anzi, far passare come denigratore chi si impegna per il bene della città senza nessun tipo di tornaconto”.
Asti Cambia si chiede poi quali misure la città intende mettere in atto al fine di porre un argine all’emergenza in corso e notizie circa il piano per lo sviluppo della ciclabilità cittadina. Domande importanti per un tema, quello della salute di tutti, importante su cui si lamenta un deciso immobilismo da parte dell’amministrazione comunale.