PIEMONTE – La delibera che riguarda la riforma del sistema di residenzialità psichiatrica, proposta dagli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e al Welfare, Chiara Caucino, è stata approvata questa mattina e prevede un investimento di sette milioni di euro all’anno.
L’assessore alla Sanità Icardi ha spiegato: “Oggi risolviamo un contenzioso di oltre 6 anni, è una buona soluzione e mi auguro che sia un’adeguata risposta ai bisogni delle famiglie. La nuova delibera è stata votata all’unanimità dalla quarta Commissione del Consiglio regionale, c’è stato un grande lavoro di tutti i soggetti, sono molto soddisfatto: è un passo avanti importante per una migliore tutela dei bisogni di salute e cura dei malati psichici”.
Le principali novità prevedono l’introduzione della libertà di scelta del luogo di cura e obbligo per ogni struttura di pubblicare la Carta dei servizi per consentire ai familiari dei pazienti di valutare la struttura più adeguata ai bisogni di cura. L’istituzione di un unico Osservatorio regionale con compiti di gestione e di verifica al posto degli attuali sette e l’aggiornamento degli scaglioni delle spese di compartecipazione dell’utenza e dei Comuni alla retta giornaliera per le strutture a carattere socio-riabilitativo.
Il rafforzamento dell’attività di inclusione sociale e di potenziamento delle abilità dei pazienti: il 30% delle ore del personale è vincolato a queste attività. Il riconoscimento delle associazioni di famigliari ed utenti più rappresentative, alle quali sarà consentito l’ingresso nelle strutture.
A differenza della precedente DGR nr 29 viene resa sostenibile la compartecipazione alla spesa. Gli utenti delle strutture residenziali psichiatriche per interventi socioriabilitativi, con personale sulle 24 ore giornaliere, avranno un trattamento interamente sanitario.
Tutti gli utenti con ISEE sanitario da 0 a 15mila euro non dovranno compartecipare alla spesa (la precedente DGR prevedeva invece la compartecipazione al 60% della spesa, circa 1.500 euro, per più di 1000 utenti).
Come richiesto dagli enti locali, è stato istituito un fondo di compensazione per evitare particolari aggravi per le amministrazioni locali. Sarà, inoltre, presente un Coordinamento area psichiatrica con Dipartimenti di Salute Mentale, enti locali, associazioni di famigliari, utenti ed associazioni delle imprese del terzo settore.
Particolare apprezzamento è stato espresso dalle associazioni Fenascop, Confcooperative, Agci Solidarietà, Legacoop sociali e dai rappresentanti delle associazioni di familiari ed utenti (ALMM, DIAPSI) intervenuti alla presentazione del provvedimento che hanno sottolineato come si tratti di un primo passo importante di un percorso condiviso.
Si parla complessivamente di un settore che in Piemonte prevede circa 300 strutture per un fabbisogno stimato di 2.200 pazienti.