Raccolti mille euro durante la cena solidale pro Palestina alla Casa del Popolo di Asti

La cifra è stata devoluta all’AOI, associazione attiva a Gaza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato post cena solidale per la Palestina organizzata da Associazione A Sinistra – Casa del Popolo e Uniti si può.  

Non si può rimare in silenzio davanti a un bambino che ha appena perso sua madre sepolta da un edificio sotto i bombardamenti, davanti a un neonato morto nell’incubatrice. Lo ha ricordato quale settimana fa Carla Cocilova del dipartimento internazionale Arci Toscana, ospite della Casa del Popolo: “Ora che siamo tempestati tutti i giorni da immagini e notizie sul genocidio in corso non fare nulla ci rende complici”.

Come Associazione A Sinistra – Casa del Popolo e Uniti si può abbiamo così deciso di dare un piccolo contributo alla popolazione di Gaza colpita dalle bombe israeliane e da un assedio totale con una cena solidale all’interno della campagna di Arci Nazionale “Palestina con altri occhi – Visioni, parole e suoni per una pace giusta”.

La solidarietà dei nostri militanti e soci non si è fatta attendere: abbiamo raccolto mille euro che sono stati devoluti all’AOI, l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, per la campagna #EmergenzaGaza che sta acquistando beni di prima necessità come cibo, latte in polvere, pannolini, coperte e vestiti invernali direttamente dentro la Striscia.

Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre quella che il governo israeliano chiama “risposta a un atto terroristico” ha già ucciso oltre 23 mila persone a Gaza, di cui oltre 10mila bambini. Sono più dei bambini morti nelle guerre di tutto il mondo nell’intero 2023. A Gaza manca cibo, acqua, materiale sanitario e gli ospedali bombardati sono al collasso. Ciò che sta avvenendo in Palestina è un vero e proprio genocidio, motivo per cui Israele è stata accusata presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. In Europa continuiamo a credere alle bugie di Netanyahu e a raccontarci che lo Stato israeliano sia l’unica democrazia in Medio Oriente, ma si può definire “democrazia” un paese dove ci sono cittadini di serie A e di serie B, gli arabi israeliani? Dove esiste un vero e proprio sistema di apartheid e i bambini palestinesi vengono incarcerati? Sono decenni che la popolazione palestinese non solo a Gaza, ma anche nella West Bank e a Gerusalemme Est sta vivendo una condizione di segregazione etnica. L’Italia a guida Meloni, come diversi tra gli Stati più ricchi, ascoltando le accuse lanciate di Israele ha deciso di sospendere gli aiuti all’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, interrompendo i fondi non solo per Gaza ma in tutta la Palestina. L’Onu ha già denunciato che gli effetti di questa decisione saranno devastanti. Le conseguenze di questa scelta ingiustificabile saranno catastrofiche in primis per i minori, dato che oltre il 40% della popolazione della Striscia ha meno di 14 anni, e sono oltre 20mila gli orfani o bambini abbandonati a se stessi.

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