Presentata ad Asti “Music non stop”, la nuova stagione di Spazio Kor con al centro l’accessibilità

La direzione artistica è di Chiara Bersani e Giulia Traversi

ASTI – Dopo l’anteprima di settembre dedicata alla danza contemporanea in collaborazione con Aerowaves, lo Spazio Kor di Asti presenta la nuova stagione “Music non stop”, che dal 20 novembre 2023 al 7 aprile 2024 porterà ad Asti una serie di performance di respiro europeo, con linguaggi differenti e una particolare attenzione all’accessibilità, tema centrale del lavoro di Spazio Kor che l’ha reso punto di riferimento a livello regionale e non solo.

La stagione 23/24, a cura di Chiara Bersani e Giulia Traversi, parte dal concetto di clubbing, inteso come “atto collettivo contemporaneo rituale” per esplorare i diversi linguaggi contemporanei, attraverso creazioni internazionali e nazionali di carattere multidisciplinare.

La stagione ospita artisti e artiste della scena contemporanea, alcuni emergenti, come ad esempio Giorgia Ohanesian Nardin, con il debutto del suo “Anahit”, e Diana Anselmo, e altre compagnie più radicate nel panorama artistico teatrale, come i Sacchi di Sabbia. Sarà inoltre presente il lavoro inedito dell’artista associata di Spazio Kor Eva Geatti.

Spiegano Chiara Bersani e Giulia Traversi: “Il 20 ottobre 1986, una band oramai nota, i Kraftwerk, compose una canzone iconica: MUSIC NON STOP. Un nuovo modo di fare, godere e produrre musica sarebbe poi emerso da quei primi esperimenti elettronici. Per noi, il flusso della canzone e la sequenza di quei battiti è il simbolo di una rivoluzione: la musica può essere un veicolo, un vettore e uno strumento di cambiamento? Partiamo da qui per trovare somiglianze e percorsi condivisi. Nella nostra mente sorge una domanda specifica e imperativa: l’ira, la rabbia e il vigore della musica heavy metal o della deep house e del clubbing (come atto collettivo contemporaneo rituale) possono rivoluzionare i corpi che popolano la scena europea contemporanea? È possibile rendere una festa accessibile a tutti? Desideriamo creare un percorso di accessibilità e interpretazione delle opere che scegliamo, in accordo e armonia con gli artisti, cercando approcci comuni, seguendo e aderendo alle esigenze creative e artistiche”.

Dichiarano il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi: “Il Comune continua a perseguire una politica di Cultura a 360 gradi per raggiungere pubblici diversi e dare spazio a più linguaggi artistici. Quella di Spazio Kor è una stagione che completa l’offerta di teatro, danza e arti performative, rendendosi anche laboratorio innovativo e vetrina per tanti giovani talenti, anche di levatura internazionale, con un’attenzione particolare per il sociale e l’accessibilità”.

Aggiunge Matteo Negrin, Direttore della Fondazione Piemonte dal Vivo: “La Fondazione Piemonte dal Vivo rinnova per la Stagione 2023/2024 il proprio sostegno alle attività di Spazio Kor, diventato in questi anni elemento imprescindibile per la rete teatrale astigiana, una rete che non da oggi si pone come modello per lo sviluppo culturale di un territorio. La cifra progettuale delle direttrici artistiche Chiara Bersani e Giulia Traversi, sostenuta da un’organizzazione di rara solidità, consente alla nostra Fondazione di rifrangere su scala regionale ciò che ad Asti viene sperimentato a livello di prototipo. Per altri versi, la traiettoria di ricerca orientata ai temi dell’accessibilità ha trovato felici spazi di collaborazione tra Spazio Kor e la Lavanderia a Vapore di Collegno – Centro di Residenza Coreografica del Piemonte e Casa Europea della Danza, con un effetto moltiplicatore i cui impatti sono misurabili oggi su scala internazionale. Alle soglie della terza stagione sotto la direzione artistica Bersani/Traversi, possiamo senza dubbio riconoscere in Spazio Kor un felice esempio di un teatro che è riuscito a superare il rilievo locale per farsi protagonista di processi di innovazione culturale cui tutta la platea di operatori – italiani e stranieri – guarda oggi con attenzione”.

Dichiarano Fabiana Sacco e Alice Delorenzi in rappresentanza dello staff di Spazio Kor: “Dal 2021 Associazione CRAFT ETS ha intrapreso un percorso innovativo nel panorama locale e regionale, costruendo in relazione con la prima associazione di lavoratori con disabilità del mondo dello spettacolo, Al.di.Qua. Artists (Alternative Disability Quality Artists) un modello sperimentale per la messa in accessibilità degli spettacoli a pubblici con disabilità motoria, sensoriale e con neurodivergenza, anche grazie alla partnership con Lavanderia a Vapore. Tale pratica, seppur ambiziosa, parte dalla convinzione che uno spazio realmente aperto e accessibile debba ridurre e quando possibile eliminare ogni barriera che ne ostacoli l’accesso: visibile o invisibile. Rendere gli spettacoli non solamente fruibili, ma anche godibili da pubblici che solitamente sono esclusi da tali pratiche significa per noi costruire una visione nuova, inclusiva ed egualitaria non solamente dell’esperienza culturale, ma della socializzazione all’interno della comunità più ampia. Renderla possibile per tutti diventa una priorità per noi in quanto presidio civico sul territorio, favorendo inoltre processi di aggregazione, integrazione e conoscenza reciproca. La Stagione Music Non Stop sarà un momento per noi importante di messa in pratica di quanto sperimentato nei primi due anni e, nello stesso tempo, punto di partenza per la creazione di un luogo accogliente e accessibile per le comunità che lo vivono”.

L’obiettivo di Spazio Kor è quello di garantire a tutte e tutti la possibilità di partecipare agli spettacoli in stagione, con l’utilizzo di strumenti e soluzioni efficaci per rendere gli eventi accessibili anche a persone con disabilità motoria, sensoriale e neurodivergenza. A partire dal 2021 la co-direzione artistica di Chiara Bersani e Giulia Traversi, insieme ad Associazione CRAFT e in collaborazione con l’Associazione Al.di.Qua Artists, ha chiesto agli artisti in stagione di immaginare insieme percorsi e azioni sperimentali di accessibilità affinché i propri spettacoli fossero fruibili da più spettatori possibili. Anche quest’anno, gli artisti e le artiste sono stati/e invitati/e a creare per il pubblico nuove possibili modalità di vivere lo spettacolo e partecipare alle performance. Per Spazio Kor, tale percorso è un primo, fondamentale, passo per rendere il teatro un luogo vivo, aperto e di tutti.

Spazio Kor ha aperto le sue porte a interlocutori nazionali, regionali e locali coinvolgendo target potenziali che mai prima erano entrati in uno spazio teatrale, invitandoli non solamente a partecipare alle attività proposte, ma raccogliendo da loro esperienze, sviluppando nuove competenze e stimolando riflessioni e scambi con attori di diversa tipologia.

Negli ultimi 3 anni CRAFT ETS si è impegnata per porre le basi di un dialogo aperto e comune con enti locali socio-culturali, sviluppando collaborazioni attualmente in atto con enti locali (in particolare si segnala la partnership con i Servizi Sociali del Comune di Asti per due progetti sull’accessibilità di persone con fragilità e disabilità), regionali (collaborazione sulle sperimentazioni accessibili in stagione con Lavanderia a Vapore e Piemonte dal Vivo) ed extra-regionali. Infine, la partecipazione a reti locali (rete ADA – Audience Development Asti composta da associazioni culturali e cooperative sociali) e nazionali (Europe Beyond Accessibility Italia) consente a CRAFT ETS di confrontarsi quotidianamente con partner di ambiti diversi e favorire processi di advocacy di rilevanza nazionale sui temi dell’inclusione e accessibilità.

Nella stagione 2022/23 la strategia ha permesso di consolidare un modello per vagliare, individuare e realizzare i percorsi di messa in accessibilità.  Inoltre, si è operato sul lato di engagement con un duplice obiettivo: consolidare la partecipazione degli spettatori della stagione e ingaggiarne altri pubblici con disabilità alla ricerca di una proposta artistica contemporanea e innovativa, mantenendo come focus centrale l’ascolto e gli incontri a fine spettacolo come strumenti di co-progettazione.

Questo il programma di “Music non stop”

Dal 20 al 23 novembre 2023 dalle 18 alle 20

La geografia delle budella

Laboratorio di drammaturgia

Ideazione e creazione: Eva Geatti

Musiche: Dario Moroldo

nell’ambito di Fabulamundi Playwriting

Europe New Voices co-fondato dall’Unione Europea

Eva Geatti rimette in movimento le dinamiche creative che hanno portato alla scrittura scenica de La Vaga Grazia, suo ultimo lavoro teatrale. Il laboratorio prende forma a partire dalla lettura del primo capitolo de Il Monte Analogo di René Daumal. Durante il laboratorio, Eva Geatti è accompagnata dalle composizioni sonore di Dario Moroldo e dalla visita e condivisione della drammaturga Ceca Kateřina Součková che co-condurrà alcune esperienze di scrittura e movimento.

Ingresso gratuito per massimo 10 partecipanti previa iscrizione

Accessibilità: persone con disabilità motoria

Venerdì 24 novembre 2023 ore 21

Una consistente parte della materia – Lecture

Ideazione e creazione: Eva Geatti

Musiche originali: Dario Moroldo

Produzione: Cosmesi con MotusVague

Partendo da alcuni testi e narrazioni sul mondo delle piante e sul regno dell’inorganico, Eva Geatti prova a indagare una relazione con l’umano che ribalta l’asimmetria di potere che sussiste nel famigerato binomio uomo-ambiente.

Nel 1848 Fechner, fisico e filosofo, contesta audacemente la rigida gerarchia che colloca gli esseri viventi – uomini animali e piante – su una scala discendente, dai superiori agli inferiori, ponendo questi ultimi al servizio dei primi.

Il lavoro parte da una residenza e un laboratorio nella settimana precedente alla restituzione pubblica.

Eva Geatti nasce a San Daniele del Friuli nel 1981 e attualmente vive a Bologna. Ha studiato arte e adesso disegna, fa performance e costruzioni. Nel 2003 con Nicola Toffolini fonda la compagnia teatrale Cosmesi e nel corso degli anni, tra le altre cose, ha lavorato per compagnie di ricerca come Masque Teatro, Motus, Ateliersi e Teatrino Clandestino. È artista associata di Spazio Kor.

Dario Moroldo è compositore e musicista. Studia all’Accademia di Belle arti di Bologna dove si laurea nel 2003, e fonda con Davide Piva e Francesco Ceravolo la band Amari che negli anni raccoglie numerosi consensi di critica e pubblico in Italia e all’estero. Nel 2007 si trasferisce a Milano per lavorare nella redazione musicale di MTV Italia: qui si intensificano i rapporti con la scena indipendente e le collaborazioni con altri artisti, come produttore artistico da Sony Music Italia e come autore. Dal 2013 firma diverse colonne sonore.

Durata: 20 minuti

Accessibilità: persone con disabilità motoria

Sabato 2 dicembre 2023 ore 21

You Have to Be Deaf to Understand

Regia: Diana Anselmo

Interpreti: Daniel Bongioanni, Nikita Lymar (+ Diana Anselmo)

Produzione e distribuzione: Fattoria Vittadini

Performance in Visual Sign, forma poetica della lingua dei segni.

Lo spettacolo ha debuttato nel 2022 a Milano durante il Festival del Silenzio, e al Fringe Festival di Edimburgo a luglio 2022. Sul versante internazionale, You Have to Be Deaf to Understand è già stato programmato anche a Lisbona e Stoccolma.

Traendo ispirazione dall’omonima poesia scritta negli anni ’70 da Willard J. Madsen, professore sordo di letteratura inglese alla Gallaudet Univertisy, la pièce trasmette, per mezzo di una minuziosa partitura fisica dalle forti figurazioni, che si fregia del potere immaginifico del Visual Sign, cosa significava per Madsen essere sordo. La performance affronta così l’annoso tema della traduzione, svelando come spesso quello che sembra un atto innocuo possa nascondere linguismo, fonocentrismo e appropriazione culturale.

Versione accessibile a pubblico udente: i tre performer espongono il Visual Sign, forma poetica delle lingue dei segni, andando a compiere un’esposizione del contenuto fortemente immaginifico delle figurazioni costruite e costituite.

Beyond Signs è un progetto di 2 anni (2020-2022) promosso dall’associazione culturale Fattoria Vittadini (IT) insieme a Dlan (HR) e Voarte (PT) e co-finanziato da Europa Creativa, che intende migliorare l’integrazione sociale delle persone sorde attraverso la cooperazione artistica, coinvolgendole attivamente nel settore dello spettacolo, dalla creazione alla messa in scena, promuovendone la mobilità nei paesi dell’UE coinvolti e incontrando diversi pubblici misti. Attraverso le attività proposte dal progetto, vengono potenziate le competenze di artisti nativi segnanti (che usano cioè le lingue dei segni come lingua madre), operatori culturali e interpreti di Lingue dei segni, mentre il pubblico viene sensibilizzato sulle potenzialità del teatro interpretato da artisti sordi. Beyond Signs immagina 3 percorsi paralleli che contribuiscono in egual misura al processo di integrazione tra lingue, culture e comunità diverse, in una buona pratica condivisa e condivisibile. Lo spettacolo è il primo percorso del progetto.

Daniel Bongioanni (Mondovì, 1995) ha studiato arte, in particolare scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e all’Universidad Politécnica de Valencia. Nato sordo, utilizza come madrelingua la LIS (Lingua italiana dei segni). Da quattro anni insegna questa lingua presso vari enti nella provincia di Cuneo e lavora come guida nei musei torinesi.

Nikita Lymar, nato in Russia da una famiglia sorda, dopo essersi laureato a Mosca da tempo vive e lavora in Italia. È docente di comunicazione non verbale e si è esibito negli anni scorsi al Festival del Silenzio di Fattoria Vittadini (Milano).

Diana Anselmo attivista e performer veronese, ventiquattro anni, lavora come disability manager del festival di danza roveretano Oriente Occidente, ed è Presidente dell’Associazione Al. Di. Qua. Artists.

Durata: 50 minuti

Accessibilità: pubblico sordo e con disabilità motoria

Sabato 13 gennaio 2024 ore 21

I Wish I Could Dance Like M.J.

Ideazione e regia: Jacopo Jenna

Collaborazione e danza: David Memeti

Produzione: Centrale Fies

progetto finalista LiveWorks Vol. 4 Performance Act Award

David è un danzatore/impersonator di M.J., che sin da bambino, da autodidatta, ha studiato nel dettaglio tutte le coreografie prodotte e danzate nei video di Michael Jackson, copiando i passi di fronte al televisore. La performance riflette sui processi di trasmissione della danza e sulle possibilità di incorporazione di movimenti provenienti da fonti diverse. In uno spazio vuoto, il danzatore sviluppa una nuova coreografia composta da un cut-up dei pezzi più celebri del Re del Pop, sradicando i gesti dalla memoria iconica attraverso un esercizio spirituale in forma fisica, che dilata il tempo presente.

Jacopo Jenna è un coreografo, performer e filmmaker. La sua ricerca indaga il corpo in relazione al movimento, attraverso la danza, la coreografia e il video generando vari contesti performativi.

Laureato in Sociologia, si forma poi nella danza presso Codarts (Rotterdam Dance Academy).

Si occupa di formazione e percorsi educativi per varie fasce di età elaborando nuove strategie di relazione con l’arte perfomativa. Ha collaborato in Europa con compagnie stabili, progetti di ricerca coreografica e numerosi artisti.

Durata: 25 minuti

Accessibilità: pubblico sordo e con disabilità motoria

 

Venerdì 26 gennaio 2024 ore 21

Mementi comici – Riso e saggezza

Conferenza-spettacolo

Una conferenza-spettacolo de I Sacchi di Sabbia

Produzione: I Sacchi di Sabbia

Con il sostegno di: MIC e Regione Toscana

Evento per i Trent’anni di attività della Compagnia Sacchi di Sabbia

I Sacchi di Sabbia festeggiano il loro 30 anni di attività. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, comico e tragico, i loro lavoro usa un linguaggio in bilico tra le arti ed è connaturato dalla ricerca di luoghi performativi inconsueti. Nella conferenza-spettacolo “Riso e Saggezza” indagano le modalità del riso legate alla conoscenza a partire dai satiri greci, passando dal culto di Dionisio, ai buffoni, ai comici fino al Teatro di Varietà.

Durata: 60 minuti

Accessibilità: pubblico con disabilità motoria

 

Sabato 27 gennaio 2024 ore 21

Dialoghi degli dei

Ideazione e creazione: I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica

Con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Serena Guardone, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano

Produzione: Compagnia Lombardi-Tiezzi

Coproduzione: I Sacchi di Sabbia

“Dialoghi degli dei” celebra l’incontro tra Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia. Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, questi Dialoghi si presentano come una raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo. In questa gustosa versione gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita.

I Sacchi di Sabbia nascono a Pisa nel 1995. Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l’evento spettacolare è posto.

Durata: 50 minuti

Accessibilità: pubblico cieco o ipovedente e con disabilità motoria

 

Sabato 10 febbraio 2024 ore 21

Solo una cosa ho avuto nel mondo

Pasolini, Chan Plor:287

Blastula.scarnoduo in concerto

Con: Monica Demuru e Cristiano Calcagnile

Una produzione: Toscana Produzione Musica

Uno spettacolo con due maestri del suono e della voce: Monica Demuru (voci, canti, suoni e percussioni) e Cristiano Calcagnile (musiche percussive, elettronica e voce). Lo spunto è il corto La Ricotta di Pier Paolo Pasolini e sul suo protagonista, Stracci. Un lavoro che inchioda lo sguardo, e soprattutto l’orecchio, in un racconto che è continuo susseguirsi/sovrapporsi di suoni, che a volte sono parola, e a volte la anticipano, posticipano, contrastano o commentano. Il racconto procede di pari passo con la sceneggiatura, ma lavora soprattutto a partire dal sonoro del film.

Monica Demuru ha accostato negli anni il suo talento di attrice teatrale a una formazione artistica che ha riservato particolare attenzione alla vocalità. Ha lavorato in teatro con Societas Raffaello Sanzio, Massimiliano Civica, Deflorian-Tagliarini, nel frattempo ha portato avanti un’intensa attività di cantante e autrice. Ha collaborato con importanti registi teatrali partecipando così a festival in giro per l’Europa. Tra gli artisti con cui ha collaborato in quei primi anni di attività ci sono Stefano Bollani e David Riondino. Ha partecipato degli Avion Travel e ha collaborato con Barbara Casini e Ares Tavolazzi, oltre che con Musica Nuda e Moni Ovadia.

Cristiano Calcagnile batterista, percussionista, compositore. È, attualmente, alla guida dell’Ensemble “MULTIKULTI”, con la quale ha pubblicato due dischi per Caligola records. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo lavoro in solo “STOMA”. Dal 2017 è nel quintetto di Rob Mazurek “Immortal birds bright wings”, con Fabrizio Puglisi, Pasquale Mirra e Danilo Gallo. Dal 2007 a oggi, con la cantante/attrice Monica Demuru, condivide il progetto “BLASTULA.scarnoduo”.

Durata: 60 minuti

Accessibilità: persone cieche o ipovedenti e persone con disabilità motoria

Venerdì 1 marzo 2024 ore 21

Anahit

Ideazione: Giorgia Ohanesian Nardin

Con: Giorgia Ohanesian Nardin, Max Simonetto, F. De Isabella

Suono: F. De Isabella

Disegno costume: Max Simonetto | naturaviolenta

Foto credits: Tiziano Demuro

Prodotto da: Associazione Culturale VAN, Ministero della cultura, Regione Emilia-Romagna, VIERNULVIER

Debutto

ANAHIT è, nella tradizione Armena pagana, la divinità posta a guardia e custodia dell’acqua e di tutto ciò che è fluido.

Giorgia Ohanesian Nardin è artista italiana di discendenza Armena che pratica nei contesti della danza e della performance dal vivo. Formatasi nella danza, il suo lavoro tratta della relazione tra movimento, divinazione e scrittura; della geografia e dell’opposto di appartenere; del fetish per il linguaggio, le sue politiche e i suoi numerosi attriti.

L’artista disegna con ANAHIT un solo per il proprio corpo, una costellazione, un formato ad appunti che oscilla tra parola, movimento e panorama sonoro.

Giorgia Ohanesian Nardin è artista, ricercatorə indipendente e agitatorə queer di discendenza Armena. La sua ricerca si compone di eventi pedagogici e performativi che focalizzano l’esperienza del piacere come forma di resistenza all’oppressione sistemica, mettendo in relazione un approccio transfemminista queer con lo studio di pratiche somatiche. Con un background in studi classici e un BA in arti performative presso la Northern School of Contemporary Dance, inizia a lavorare come autrice nel 2010 in collaborazione con Marco D’agostin e Francesca Foscarini, assieme ai quali fonda l’Associazione VAN. Il suo primo solo, Dolly, che tratta le molteplici icone legate al corpo femminile, è vincitore di numerosi riconoscimenti e viene presentato in molti contesti italiani ed europei. È inoltre la prima artista italiana a diventare coreografa residente presso il K3 – Zentrum fur Choreographie Hamburg (Kampnagel) per l’anno 2015/16, all’interno del quale crea Season.

Durata: 65 minuti

Accessibilità: pubblico cieco o ipovedente e con disabilità motoria

 

Sabato 23 marzo 2024 ore 21

Punk. Kill me please

Ideazione e creazione: Francesca Foscarini & Cosimo Lopalco

Performer: Francesca Foscarini & Melina Sofocleous

Co-creazione: Valentina Dal Mas & Melina Sofocleus

Luci di scena e parte tecnica: Maria Virzì

Organizzazione e amministrazione: Eleonora Cavallo & Federica Giuliano

Co-produzione Associazione Culturale VAN, Festival Danza in Rete-Teatro Comunale Città di Vicenza

Con il supporto Centrale Fies art work space, Teatro delle Rane

Il lavoro, nella sua drammaturgia frammentaria e costruita brano dopo brano come in un concerto rock, porta i due corpi femminili a trasformazioni continue ed iconiche mettendo in scena un manifesto vivente di femminismo, coraggio, ironia e libertà. Punk kill me please nasce dalla fascinazione per il fenomeno culturale del Punk Rock, per gli elementi rivoluzionari della sua estetica e per le domande, ancora oggi aperte, contenute nella sua visione politica. Si ispira alla leggendaria e difficile relazione tra Sid Vicious e Nancy Spungen, coppia iconica del Punk Rock britannico, e si nutre di letture, ascolti, visioni dell’epoca.

Francesca Foscarini è una danzatrice e coreografa nata a Bassano del Grappa (VI) nel 1982.

Inizia da giovanissima la propria carriera di danzatrice, lavorando come interprete per Roberto Castello e nel 2009 inizia il suo percorso di autrice ottenendo diversi riconoscimenti.

Nel 2015 le viene assegnato il premio Danzatrice dell’anno sulla Scena Contemporanea nella 43esima Edizione di Positano Premia la Danza – Leonide Massine. Questo premio arriva dopo il riconoscimento per il miglior solo al 17MASDANZA International Dance Festival delle Isole Canarie assegnato nel 2012 a Cantando sulle ossa e alla vittoria nel 2013 del Premio Equilibrio per l’Interprete, assegnatole per Grandmother, nato dalla collaborazione con Sara Wiktorowicz. Insieme a Marco d’Agostin e Giorgia Nardin è fondatrice dell’Associazione VAN (2013), organismo di produzione della danza supportato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Durata: 70 minuti

Accessibilità: pubblico cieco e con disabilità motoria

 

Domenica 7 aprile 2024 ore 11

Laboratorio di audiodescrizione poetica

Di e con: Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino

Un progetto di formazione rivolto a tutti e tutte per rendere consapevoli delle pratiche accessibili presenti nello spettacolo dal vivo per persone con disabilità visiva. In particolare, verrà approfondita la pratica dell’audiodescrizione della danza, ripercorrendo il processo di creazione di audiodescrizione legato allo spettacolo Trespass.

Durata 2 ore, rivolto a tutti e tutte per un massimo di 20 partecipanti.

Accessibilità: persone con disabilità motoria

 

Domenica 7 aprile 2024 ore 19 e ore 19.45

Trespass | Tales of the unexpected

Concept: Marta Olivieri

Coreografie emergenti: Loredana Canditone / Vera Borghini Suoni Originali: Marta Olivieri

Progetto Sonoro: Filippo Lilli

Styling: Adelina Giulia

Racconto: Marta Olivieri, Camilla Guarino

Drammaturgia del suono: Giuseppe Comuniello

Tutor: Dalila D’amico

Occhio esterno: Chiara Bersani, Giuseppe Vincent Giampino

Produzione: Chiasma, Orbita Spellbound

Foto credits: Margherita Masè, Spazio Mensa, Roma

Con il contributo di MIC- Ministero della Cultura

Con il sostegno di Ostudio

Il lavoro prende in prestito la struttura di Trespass_Processing an emerging choreography, presentato nella Stagione Paradise, per generare una moltiplicazione percettiva. In questa versione il lavoro può essere visto e puo essere ascoltato, grazie all’audiodescrizione. Una coreografia e un racconto, entrambi creati nella loro estemporaneità. Trespass_Tales of the Unexpected crea una narrazione che è al contempo accessibile a un pubblico non vedente, ipovedente e vedente. Da un punto di vista tecnico, amplifica le sensorialità percettive grazie a una spazializzazione sonora che restituisce un ambiente in cui voci, rumori, gestualità e musiche si fondono.

Dichiara Marta Olivieri: “Il ritorno a Spazio Kor è una grande gioia per me e per tutto il gruppo
di lavoro. L’incontro con Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino è accaduto proprio
ad Asti grazie all’invito di Chiara Bersani e Giulia Traversi. Il lavoro che porteremo quest’anno è una versione nata da questo incontro che ha generato pensiero, processo e ricerca. La riflessione che mi ha permesso di chiarificare e amplificare il lavoro è stata quella di non visualizzare l’audiodescrizione come un servizio ma come uno strumento, una materia tra le materie. Questo
slittamento ha centrato il punto e ha generato una nuova fase per il progetto Trespass. Spazio Kor ha permesso che questo avvenisse ponendo le basi per la riflessione e per l’incontro e non c’è nulla di più prezioso per un luogo dedicato alle arti perfomative e della scena. Il lavoro che Associazione Craft sta facendo sulla accessibilità risponde a delle necessità specifiche e semplici ma non scontate, ovvero la possibilità di incontrare nuove formule per guardare il proprio lavoro e la possibilità di utilizzare strumenti che ne amplificano e moltiplicano l’aspetto percettivo”.

Marta Olivieri è autrice e performer. Si è diplomata in danza contemporanea presso Formazione Bartolomei sotto la direzione di Raffaella Appià ed ha conseguito gli attestati di Modem Pro e Modem Advanced nel 2014. Si è diplomata come Somatic Movement Educator nel 2018 e conduce dallo stesso anno laboratori di ricerca somatica e compositiva sotto la direzione di Fernando R. Ferrer presso Scenario Pubblico, Catania. Dal 2017 propone “Pratica delle posture – incontri di consapevolezza corporea abitabili per tutt* i corpi”. Ha lavorato come interprete in: L’uomo che cammina per DOM (Sirna-Delogu), 2018; Roma Non Esiste, 2019.

Vera Borghini è danzatrice e perfomer. Si è diplomata al Balletto di Roma nel 2018 sotto la direzione artistica di Roberto Casarotto. Ha conseguito gli attestati Dance Well e Dance Ability Teacher nel 2018 e studia psicologia presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Ha lavorato con Cristina Kristal Rizzo, Giuseppe Vincent Giampino, Marta Olivieri. È Attualmente interprete per Daniele Ninarello in Pastorale. Dal 2016 conduce classi di danza per adulti e per adulti affetti da Parkinson.

Loredana Canditone è danzatrice e performer. Si è laureata in DAMS presso Università di Roma Tre e si è diplomata al Balletto di Roma nel 2018 sotto la direzione artistica di Roberto Casarotto. Collabora con Jorge Crecis al progetto di training online Towards Vivencia. Ha lavorato come interprete in: Exstasis, De rerum natura, Madre (Anni luce, Romaeuropa Festival, 2017) di Azzurra De Gregorio; We are not alone di Davide Valrosso (Prove d’autore XL, 2017)

Durata complessiva di 90 minuti, con possibilità di entrare e uscire durante la performance. Si potrà assistere a entrambe le performance

Accessibilità: pubblico cieco o ipovedente, neurodivergente e persone con disabilità motoria

Dall’8 al 14 aprile 2024 – pomeriggio

The Dance of Attention

Laboratorio musicale e sensoriale

Di e con Enrico Malatesta e Attila Faravelli

Che cos’è l’eco e come cambia la sua percezione per una persona in ascolto?

Il laboratorio prevede una serie di momenti laboratoriali aperti a tutti e a tutte, in cui indagare come cambia la percezione del suono attraverso un itinerario urbano comune, esplorando come questo possa essere accessibile anche a persone cieche, ipovedenti o in carrozzina.

Enrico Malatesta (1985). Percussionista e ricercatore indipendente attivo in ambiti sperimentali posti tra musica, performance e indagine territoriale; la sua pratica esplora la relazione tra suono, spazio e movimento e la vitalità dei materiali con particolare attenzione alle superfici, alle modalità di ascolto e alla definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. Presenta il proprio lavoro in Italia, Europa, Nord America, Giappone e Corea del Sud, partecipando a importanti festival di musica contemporanea e arti performative.

Attila Faravelli vive e lavora a Milano, dove ha studiato composizione elettronica. La sua indagine esplora il suono in quanto fenomeno materiale – ma non oggettivo – fluido e relazionale. Nella sua pratica musicale ed installativa indaga la relazione tra suono, spazio e corpo. Compone ed esegue in solo e realizza installazioni sonore con Nicola Martini. Collabora inoltre con Enrico Malatesta e Nicola Ratti nel trio ~ Tilde. Ha presentato il suo lavoro in tutta Europa, USA, Cina e Sud Corea. Nel 2010 ha partecipato alla 12ma Biennale Internazionale di Architettura di Venezia e dal 2011 cura a Milano The Lift, ciclo di concerti di musica sperimentale. Nel 2012 è stato il curatore italiano per il progetto Sounds of Europe. È fondatore e curatore di Aural Tools, una serie di multipli-oggetti sonori che documentano i processi stessi (sia materiali che concettuali) di produzione sonora da parte di musicisti selezionati.

Entrambi sono artisti associati Spazio Kor.

Iscrizione gratuita per massimo 10 partecipanti

Accessibilità: aperto a persone con disabilità motoria e pubblico cieco o ipovedente

Info biglietteria:

Biglietto intero: 10 euro; ridotto: 8 euro (tesserati Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca Giorgio Faletti, under 25, over 60); ridotto gruppi: 5 euro (gruppi da 10 persone).

Abbonamenti: abbonamento Music Non Stop 40 euro; abbonamento 4you 20 euro (4 spettacoli a scelta); combo Sacchi di Sabbia: 10 euro (Mementi comici e Dialoghi degli dei).

Eventi gratuiti: “Una consistente parte della materia” e i laboratori

Prevendite a partire dal 6 novembre e online su webtic.it, in biglietteria presso Spazio Kor dal lunedì al venerdì con orario 10-12 e 15-18. Per prenotazioni e informazioni: info@spaziokor.it, 3278447473 (whatsapp), online su www.allive.it

Maggiori dettagli su www.spaziokor.it

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