Contro la violenza di genere al tempo del Covid-19

Il portale Sos donna, sostenuto dal Consiglio regionale, si arricchisce di nuovi contenuti e servizi

L’isolamento domestico forzato, imposto dalla diffusione del Covid-19, ha visto aumentare i casi di soprusi e maltrattamenti di genere, con un incremento delle richieste di aiuto fino al 74,5%, sulla base dei dati nazionali dei centri antiviolenza.

Per fornire un aiuto immediato alle donne, anche ai tempi del Coronavirus, c’è il portale Sos donna (www.sos-donna.it), che offre una raccolta di informazioni e numeri utili sui servizi presenti nella provincia di Asti per ottenere assistenza (sanitaria, psicologica, giuridica).

Nato circa un anno fa, il progetto, ideato dall’associazione culturale Agar, è sostenuto dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale insieme con Anci Piemonte, Asl At, Consorzi socio-assistenziali Cisa-Asti Sud, Cogesa, Istituto statale “A. Monti” e Israt.

Si tratta di un’iniziativa pilota a livello regionale, che entra ora in una seconda fase arricchendosi di nuovi servizi e contenuti, continuando anche a distinguersi per il lavoro di rete tra i diversi soggetti impegnati sul campo.

Non a caso collaborano al progetto la Procura della Repubblica, la Prefettura, Polizia di Stato – Questura di Asti, Comando Provinciale dei Carabinieri, Consigliera di Parità della Provincia, Comune di Asti, Centro antiviolenza provinciale L’Orecchio di Venere, Ordine degli Avvocati, Associazioni Piam (lotta alla tratta), Rinascita e Libera.

«Ringrazio le colleghe consigliere e il presidente Allasia – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente della Regione e consigliere regionale di Asti – che hanno voluto sostenere questo progetto già sperimentato nella provincia di Asti lo scorso anno. Mai come adesso i dati ci dimostrano la necessità di non abbassare la guardia sul tema della violenza. I casi di violenza domestica emersi in queste settimane di quarantena sono allarmanti. L’inserimento sul sito della sezione dedicata al supporto in caso di violenza su minori, in particolare per il cyberbullismo, mi sembra poi più che mai utile e attuale».

Fra le azioni imminenti del progetto ci sarà la diffusione di locandine, in particolare nelle farmacie, presso la stazione ferroviaria, i supermercati, le librerie, le edicole e i centri culturali (cinema e teatri) di Asti per amplificare la conoscenza del numero verde nazionale antiviolenza 1522 e di Sos donna, con tutte le informazioni specifiche sui servizi locali.

È da poco stata inserita sul sito anche una sezione dedicata al supporto in caso di violenza su minori (bullismo e cyberbullismo) e verrà attivato a breve uno sportello di consulenza psicologica – usufruibile sia attraverso un numero telefonico dedicato sia via comunicazione scritta online.

Proseguirà inoltre, anche per il prossimo anno scolastico, la collaborazione con l’istituto statale “A. Monti” con il coinvolgimento degli studenti del liceo di scienze umane all’interno di un progetto di alternanza scuola-lavoro.

Dal marzo 2019 al gennaio 2020 sono stati 2.852 gli accessi complessivi al sito, con 11.066 pagine visitate. I visitatori sono stati per il 60% donne e per il 40% uomini, con una prevalenza di persone giovani: per il 33,50% di età compresa fra i 25 e i 34 anni, per il 27,50% fra i 18 e i 24 anni e per il 15,50% fra i 35 e i 44 anni.

Negli ultimi mesi (da gennaio a maggio 2020) sono state visitate 3.300 pagine e oltre il 60% delle visite riguardava, oltre all’home page, le sezioni relative al pronto soccorso, ai centri antiviolenza ma anche al percorso dalla “denuncia alla sentenza”, sintomo dell’interesse di chi consulta il sito per le informazioni sulle possibilità di assistenza immediata ma anche sui percorsi di tutela per far valere i propri diritti, in vista di una eventuale azione di natura giudiziaria.

Poiché molte donne hanno espresso attraverso il sito i loro dubbi sulla possibilità di essere assistite anche nel periodo attuale di emergenza sanitaria, il portale Sos donna pubblicherà da questa settimana una serie di brevi interviste ai responsabili dei vari servizi (dal Pronto soccorso ai Centri antiviolenza, dalle Forze dell’Ordine ai Consultori), per far comprendere come si continui a lavorare costantemente per assicurare alle donne risposte immediate e per sostenerle nel percorso di assistenza e uscita dalla violenza.

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