Otto prof. del Liceo “Vercelli” di Asti in trasferta/studio in Spagna

Il progetto Erasmus+ prevede la mobilità dei docenti per ampliare la didattica

Sono partiti domenica alla volta di Siviglia, e torneranno nel fine settimana, otto professori del Liceo Vercelli di Asti coinvolti nel progetto Erasmus+ staff, realizzato dall’UE per la formazione del personale docente all’estero. È il KA 121, pensato in primo luogo per offrire stimolanti opportunità di apprendimento all’estero e sostenere l’internazionalizzazione e lo sviluppo istituzionale di chi ha un ruolo attivo nel campo dell’istruzione.

Questa formazione, dedicata specificatamente alle materie Stem (l’acronimo Science, Technology, Engineering e Mathematics indica l’insieme delle discipline scientifico-tecnologiche e i relativi campi di studio) ha già coinvolto due docenti dell’istituto che hanno svolto la loro formazione a Budapest (le professoresse Paola Bugnano e Donatella Giordano), mentre, nel prossimo anno – se la richiesta verrà accolta – partiranno altri 6 docenti di materie non Stem (come Scienze Motorie o Filosofia) in grado di sviluppare però il pensiero critico alla base delle discipline.

In questo modo, il Liceo Vercelli punta a diventare sempre più scuola di riferimento per le discipline Stem con il sostegno della lingua inglese e una particolare attenzione al coinvolgimento delle studentesse, in un’ottica di sempre maggiore inclusione. Non si tratta solo di affinare l’insegnamento delle materie scientifiche e tecnologiche nel quotidiano, quanto di fornire una maggiore maturità e specializzazione futura per l’orientamento universitario.

I docenti Damiano Agnelli, Cristina Giraudi, Pierpaola Laustra, Carmine Monaco, Laura Pianta, Elena Piola, Alice Romagnolo e Claudia Sorrentino stanno seguendo corsi di robotica educativa e codying sulla piattaforma Arduino per affrontare progetti di realtà e affinare così il pensiero logico. Attraverso il confronto con stilemi educativi internazionali, l’obiettivo è di strutturare nuovi approcci didattici dove lo studente diventi attore e non mero ascoltatore, per rendere attivo l’apprendimento e di condividere buone pratiche didattiche.

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