Orientamento universitario e post-universitario all’Istituto “Alfieri” di Asti

ASTI – Al termine dell’anno scolastico, si tirano le somme anche dell’attività di orientamento svolta all’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali “Quintino Sella”.

L’efficacia delle iniziative per l’orientamento in entrata, tenute dai docenti coordinati dalla prof.ssa Stefania Pineri, ha avuto un riscontro numerico estremamente importante: le iscrizioni alla classe prima del Sella nel 2022/23 sono aumentate del 43% (dopo il già lusinghiero +30% del 2021/22), consentendo di attivare una terza sezione.

La ripartenza delle visite alle scuole del territorio e la ripresa delle giornate di Open school, dopo la sospensione pandemica forzata, hanno permesso di ritrovare quel contatto personale tra i docenti della scuola superiore e i ragazzi delle medie, che senz’altro favorisce una scelta consapevole e adatta alle esigenze attuali.

Si è evidentemente compreso che il Sella apre molte strade, con un percorso che consente sia l’acquisizione di una Qualifica professionale al terzo anno, sia la prosecuzione fino al quinto anno con un diploma che offre importanti occasioni lavorative, sia infine la possibilità di continuare, se si desidera, gli studi universitari.

A questo proposito, numerose sono state le iniziative anche per l’orientamento in uscita, coordinate dal prof. Marco Violardo.

Ai numerosi incontri degli studenti con le imprese, le organizzazioni professionali, gli enti, in gran parte tenuti nella capiente Aula Magna dell’Istituto, si sono aggiunte nuovamente le collaborazioni con le università.

In particolare, è ripresa la proficua attività con l’Università del Piemonte Orientale, che ha portato un nutrito gruppo di studenti ad assistere ad una lezione di diritto e alla visita di Palazzo Borsalino (Alessandria), sede del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali.

Proprio grazie alla preziosa collaborazione tra l’Istituto Quintino Sella e l’Università del Piemonte Orientale, è stato possibile far assistere gli studenti del professionale ad alcune lezioni di illustri docenti dell’UPO.

Una di queste lezioni è stata tenuta dal prof. Alessandro Barbero: il 17 marzo 2022 l’Aula Magna dell’Istituto “Vittorio Alfieri” si è così quasi trasformata in uno degli studi televisivi da cui spesso si ha modo di ammirare gli interventi del noto docente. Quel giorno, gli studenti di quinta del Sella e gli altri studenti dell’Istituto, collegati in videoconferenza dalle classi, hanno assistito ad una appassionante lezione su Dante.

Il noto e apprezzato studioso ha saputo coinvolgere l’uditorio, entusiasta, per circa un paio d’ore, al ritmo incalzante della sua scintillante narrazione, impreziosita da dettagli, digressioni e aneddoti spesso desueti e poco noti. Questo ha permesso agli studenti e ai docenti presenti di scorgere suggestivi spiragli della biografia dantesca attraverso le avventurose peregrinazioni del Poeta e le vicende più eterogenee della sua quotidianità, che il prof. Barbero ha saputo far palpitare come materia viva.

Liceo Classico

La Prof.ssa Rossana Levati, Collaboratore del dirigente scolastico racconta invece che il 3 giugno, nell’Aula Magna del Liceo Classico “V. Alfieri”, si è tenuta una conferenza di orientamento universitario e post-universitario del dott. Simone Bregni, direttore del dipartimento di Italianistica presso l’Università di St. Louis in Missouri, dedicata agli studenti delle classi quinte ormai prossimi a sostenere l’Esame di Stato e a intraprendere scelte decisive per il proseguimento dei propri studi universitari.

Si tratta di una tradizione che risale al 2008, anno in cui il dott. Bregni, alla fine delle lezioni accademiche statunitensi, ha iniziato per la prima volta a incontrare gli studenti del Liceo Classico, Istituto dove ha svolto la sua formazione superiore e verso il quale ha mantenuto negli anni un particolare legame affettivo, fondato sulla nostalgia ma anche sulla gratitudine per la formazione ricevuta, pur tra le difficoltà di un percorso non sempre agevole che ha anche presentato talora piccole delusioni.

Con lo stile informale che caratterizza il mondo accademico statunitense in generale, e nello specifico il  modo particolare del dott. Bregni di relazionarsi ai giovani, aiutandoli e guidandoli a un bilancio ragionato delle proprie esperienze di studio, delle emozioni e delle attese sul futuro, la sua breve lezione ha avuto il merito, con un linguaggio che ha subito messo a proprio agio i ragazzi, di far riconoscere le qualità molto settoriali del sistema scolastico americano, confrontato col sistema di studi superiori italiano, non solo per quanto riguarda l’accesso agli studi universitari, estremamente costosi, ma anche la qualità della formazione ottenuta, spesso settoriale e priva di una dimensione solidamente uniforme; il dott. Bregni, con ampi riferimenti alla sua esperienza ormai quasi trentennale negli Stati Uniti, ha sottolineato le grandi opportunità lavorative che il sistema universitario americano, ricco di risorse e soprattutto non baronale, anzi basato sulla valorizzazione delle capacità e del merito, può offrire ai giovani laureati italiani, ma anche le difficoltà concrete del vivere “da stranieri” in un paese fortemente e radicatamente razzista.

La parte più importante della chiacchierata con gli studenti, oltre alla presentazione delle varie opportunità di conseguire un P.H.D. presso le università americane, è stata senza dubbio l’invito rivolto ai giovani studenti a “guardarsi intorno”, per prendere spunto dai migliori modelli di vita che la realtà quotidiana può offrire, l’esortazione a rimanere curiosi verso il mondo e a non seguire modelli imposti dalla famiglia o dalla società, ma a riconoscere i propri talenti, ascoltando comunque la voce del cuore: ciò che piace fare è spesso la prima spinta verso il futuro, verso una scelta che può rendere ogni vita una vita di successo e di autorealizzazione.

 La strada verso il riconoscimento dei propri talenti, come ha spesso ribadito il dott. Bregni, può essere lunga e faticosa, e talora si possono compiere delle deviazioni, degli errori che ci portano a imboccare strade che poi si chiudono, perchè non sono le nostre: con numerosi riferimenti alla sua vita, ha tuttavia ribadito che nessuna esperienza è da giudicare uno spreco di energie o di tempo, in quanto tutte le attività e tutte le scelte sono utili a riconoscere se stessi e a entrare con consapevolezza nel mondo del futuro: come ha dichiarato, “avere 19 anni è terribile”, proprio per la fatica del riconoscersi e del trovare il coraggio di guardarsi dentro, ma anche “i giovani di oggi sono certamente migliori” di come lo erano quelli di 40 anni fa, perchè più critici e indipendenti rispetto ai condizionamenti di famiglia e società. “Nessun problema, ci sono buone speranze” è stata la sua frase ricorrente, per aiutare i giovani ad avere fiducia e a riconoscere come normali i propri dubbi e le proprie difficoltà: nel mondo ci sarà posto e spazio per superare il momentaneo dis-orientamento dei giovani diciannovenni e un modo per crescere con fiducia.

Pensiamo che il vero orientamento delle giovani generazioni passi anche attraverso queste iniziative, perchè oggi più che mai i giovani hanno bisogno di essere aiutati nel compiere un bilancio sereno della propria vita e di riuscire a guardare al futuro con ottimismo.

Ringraziamo perciò il dott. Bregni per il suo prezioso contributo, a sostegno dei giovani maturandi del Liceo V. Alfieri.

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