ASTI – Il 6 gennaio 2024, alle 18, al Museo Diocesano Spazio San Giovanni (via Natta 36) si terrà un concerto natalizio a cura del Gruppo di musica antica La Ghironda di Asti e dei Laeti Cantores di Canelli.
Questa volta il tema del concerto è legato a un antico testo, la Legenda Aurea, raccolta medioevale composta in latino da Jacopo da Varagine.
Frate domenicano e vescovo di Genova, Jacopo si dedicò a quest’opera a partire circa dall’anno 1260 fino alla morte avvenuta nel 1298.
Colto teologo fu, prima di tutto, un predicatore con il compito di spiegare ai fedeli il senso delle feste che scandiscono l’anno liturgico e rimandano ai grandi eventi della vita di Cristo e della Vergine.
Quest’opera, tradotta poi in volgare e in diverse lingue, è una monumentale antologia di storie di santi alternate agli episodi salienti della vita di Nostro Signore a partire dall’Annunciazione, la Natività e l’adorazione dei Magi.
Scritta per i predicatori, divenne un testo di lettura spirituale per tutti perché riuscì a fondere la cultura erudita con quella tradizionale.
Le fonti principali utilizzate da Jacopo da Varagine sono quelle del Nuovo Testamento e le citazioni dei predicatori che lo hanno preceduto, ma per illuminare le numerose zone d’ombra rimaste l’autore domenicano ha fatto ricorso, con una certa prudenza, anche ai racconti apocrifi che, sebbene non riconosciuti dalla Chiesa, vennero sempre tollerati ed ebbero libera espressione nell’arte.
Dalla “Legenda aurea” sono dunque ricavate le letture che saranno presentate durante il concerto per il prezioso contributo alla tradizione che il testo rappresenta.
Le melodie sono tratte da fonti diverse, compilate nel tardo medioevo ma comprendenti musiche create in un arco di tempo che va dal sec. XII al XIV, quali il Laudario di Cortona, il Llibre Vermell di Monserrat, i manoscritti del monastero di Bobbio e fonti anonime che testimoniano le modalità attraverso le quali si manifestava la religiosità dell’uomo medioevale.
La parte strumentale è affidata al Gruppo La Ghironda diretto da Florio Michielon che, da oltre quarant’anni, si occupa di ricerca e divulgazione della musica medioevale e rinascimentale.
Le melodie sono eseguite con l’utilizzo di copie fedeli degli strumenti dell’epoca quali ghironda, liuti, ciaramella, viella da braccio, flauti, citerna, cornamuse, percussioni antiche.
Alcuni dei canti presentati saranno curati dal Coro Laeti Cantores di Canelli, diretto da Orietta Lanero, la cui attività spazia prevalentemente nel campo della musica sacra a cappella con particolare attenzione alla formazione del repertorio che comprende brani di rara esecuzione.
L’ingresso è libero con offerta volontaria a favore della Caritas Diocesana.