Migranti, overbooking e problemi di rete al click-day
52 le domande stagionali e 4 le conversioni da parte di Coldiretti Asti
Click-day in overbooking, con le domande di ingresso per lavoratori extracomunitari di gran lunga superiori alle disponibilità, a conferma della mancanza di manodopera nei diversi settori dell’economia, e problemi di rete in tutt’Italia.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle domande presentate a partire dal 27 marzo in base al Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) di programmazione transitoria dei flussi che stabilisce 82.705 ingressi, contro i 69.700 dell’anno precedente.
Un provvedimento che nelle campagne, oltre che nel settore turistico-alberghiero, fissa a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) le quote per lavoro stagionale.
“Dalla Federazione Provinciale Coldiretti Asti le pratiche stagionali presentate sono state 52, alle quali si sono aggiunte 4 conversioni – spiega il Direttore Diego Furia; – il tutto, trasmesso nella prima mattinata di lunedì ma, anche ad Asti, con molti problemi di connessione come nel resto del Paese.
A poche ore dal click-day, dunque, già emerge la necessità di un decreto flussi aggiuntivo, peraltro previsto dalla legge, e che contempli anche le prestazioni occasionali introdotte nella Manovra dal Governo e sostenute da Coldiretti, finalizzate ad una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo.
“In tal modo, potranno accedervi pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno – spiega Coldiretti. – Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato”.
“In Italia – prosegue Coldiretti – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 30 per cento del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos. I lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma cresce anche la presenza di stranieri – conclude la Coldiretti – alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana.
“Il nuovo Decreto – aggiunge il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro, contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso dall’Ambasciata italiana all’estero, per più tempestivo rilascio del visto di ingresso”.