Massimo Garavaglia ad Asti: “Nemmeno io sapevo del vostro patrimonio fossilifero, pur essendo il Ministro del Turismo”
Il Ministro al Michelerio ha sottolineato la necessità di una nuova comunicazione che parta dalla consapevolezza della potenza del territorio
ASTI – C’era anche il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia all’incontro “Identità, cultura e territorio: dai fossili all’oro del Monferrato” che si è tenuto questa mattina al Michelerio. L’appuntamento, moderato da Massimo Cotto e organizzato dall’Ente Parco Paleontologico Astigiano in collaborazione con Fondazione Asti Musei, ha permesso di riflettere sull’importanza di far emergere le eccellenze del territorio astigiano dal passato al presente. Il passato, da una parte, con i fossili di cui queste terre sono ricche, come dimostra l’esposizione Balene Preistoriche, ospitata al Museo Paleontologico, con alcuni reperti fossili di cetacei unici al mondo; il presente, dall’altra, con le eccellenze di oggi, come i tartufi, l’oro del Monferrato a dimostrare come questi terreni di rilievo paleontologico internazionale siano gli stessi che producono un prodotto di prestigio come il tartufo.
Il sindaco Maurizio Rasero: “Il nostro territorio punta molto sul Capoluogo, ma anche sulla provincia con le sue colline Patrimonio dell’Umanità. Stiamo cercando nuove vocazioni. Valorizzare le nostre bellezze, per avere quel ruolo importante nel mondo e riuscire a competere con chi sa spendersi meglio di noi. In rete il sistema Italia può essere vincente”.
“Dobbiamo uscire dalla dimensione territoriale – ha detto il presidente della Provincia, Paolo Lanfranco -. L’area vasta è di fondamentale importanza”.
L’onorevole Andrea Giaccone ha detto: “Dobbiamo tornare ad accogliere i turisti. Occorre più sinergia tra enti e territori, perché abbiamo un patrimonio fossilifero che merita di essere valorizzato“.
Il presidente Asti Musei Mario Sacco: “Stiamo uscendo dalla crisi e la nuova rete museale dimostra che nell’ambito della cultura il nostro sistema è capofila in Italia”.
Il presidente dell’Ente Parchi Livio Negro ha sottolineato che “il mondo ci riconosce un unicum, per questo chiediamo un supporto al Ministro per la candidatura Unesco per il patrimonio fossilifero in Monferrato”.
Il presidente del distretto Paleontologico Gianluca Forno: “Il distretto raggruppa 73 comuni e 30 soci e farà un lavoro di sintesi tra privati e istituzioni per promuovere la candidatura Unesco”.
A seguire sono saliti sul palco il ministro Massimo Garavaglia, il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, il Presidente della Federazione dei Consorzi Turistici del Piemonte “Piemonte Incoming” Andrea Cerrato, il professor Luigi Berzano e Luigi Coppo della cantina di Canelli territorio Unesco.
Il Ministro nel suo intervento ha detto: “In questi anni di caos si è scoperto che gli italiani conoscono pochissimo l’Italia. È un pugno nello stomaco. Ma guardando il bicchiere mezzo pieno, questo significa che abbiamo una enorme potenzialità. Dobbiamo ripartire dai fondamentali. Parafrasando il poeta Paul Valéry, il futuro non sarà più come prima. Avremo mercati e flussi che cambieranno strutturalmente e dobbiamo organizzarci. Come far sapere agli 800 milioni di millennials che ad Asti c’è uno dei tre siti più importanti al mondo di Paleontologia?”.
Garavaglia ha aggiunto: “Il miglior modo di realizzare un sogno è svegliarsi. Il che si presta a una duplice lettura: non solo alzarsi la mattina, ma anche darsi una mossa. Occorre prendere consapevolezza della potenza del territorio. E poi occorre farlo conoscere. Il turista è cambiato. Bisogna rendere organico contenuto e contenitore. Una cantina non vende solo il vino, vende il territorio che sta dietro allo stesso. Avere un unicum come quello che avete voi è la carta da giocare. Faccio parte della schiera enorme di italiani che non sapevano di questa unicità ad Asti. E se non lo sa il Ministro del Turismo, secondo voi quanti altri lo sanno? Bisogna farsi conoscere attraverso il digitale. Sarà una sfida, ma le potenzialità ci sono tutte”.