L’On. Marcello Coppo interviene sulle polemiche relative alla candidatura di Sergio Ebarnabo alle Regionali

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’On. Marcello Coppo sulla candidatura di Sergio Ebarnabo alle Regionali.

Ho seguito sui giornali le sterili polemiche di esponenti politici di sinistra sulla candidatura in regione di Sergio Ebarnabo per Fratelli d’Italia e ritengo giusto fare alcune valutazioni sia di forma che di merito.

In primo luogo conosco Sergio Ebarnabo ed è una persona schietta e operosa. In città e provincia è un nome forte e un politico che non si è mai risparmiato nelle iniziative volte alla valorizzazione del territorio e del tessuto economico e lavorativo, tanto che la sua nomina in Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è stata avanzata dalla Camera di Commercio di Asti e non da un partito o da un ente locale a controllo politico.

Sergio è iscritto a Fratelli d’Italia? Certo che è iscritto al partito e l’iscrizione a un partito è un valore e non certo un minus, così è in una società moderna, una scelta di trasparenza e correttezza. Rifuggo dall’ipocrisia per la quale avere una tessera di partito sia un vincolo o una sudditanza a chissà quale potere oscuro superiore, magari per il Pd o altri partiti è meglio lavorare nell’ombra ma per noi no. Fratelli d’Italia inoltre è un partito libero nel quale si può discutere per poi fare sintesi, scevro da influenze di lobby o chissà quali sette segrete e non è onesto intellettualmente dire il contrario.

Chi mi conosce lo sa anche perché io, come Sergio non sono uno “che le manda a dire”.

Ebarnabo ha dimostrato in questi anni di attività in Fondazione di essere libero di operare nell’interesse dell’ente Fondazione e per contribuire a un equilibrio necessario all’azione dell’ente. Correttamente quindi ha presentato le sue dimissioni anche se non è ancora cominciata formalmente la campagna elettorale, ricordo a tutti che il suo mandato in Fondazione scade naturalmente ad aprile, quindi prima dell’inizio formale della campagna elettorale.

Le dimissioni precedenti alla scadenza sono sempre state una certezza anche nelle discussioni all’interno del partito, non c’è neanche mai stata una valutazione sulla posticipazione della tempistica e sono state presentate in questi giorni proprio perché abbiamo programmato l’inizio della comunicazione elettorale in vista delle elezioni regionali ed europee.

Fino qui non vedo la necessità di tante sinistre urla scombinate, nessuno scandalo. Urla scombinate come d’abitudine fanno gli esponenti dei 5stelle, attivando la solita macchina del fango per confondere le idee e trarre giovamento dall’antipolitica, per poi allearsi con chiunque pur di avere una poltrona. Un atteggiamento tipico degli invidiosi che, non avendo argomenti, parlano male degli altri, specialmente di quelli più meritevoli. Tant’è che nei governi passati e pure a livello locale nelle ultime elezioni vanno a braccetto con il Partito Democratico e di altre formazioni di sinistra radicale, proprio quelle forze politiche che appoggiarono l’unico esponente politico con tessera PD che ha dovuto aspettare la sentenza di un Tribunale per decadere da una carica bancaria. Simpatica storia che narra che il ricorso che ha portato a tale decisione sia stato presentato proprio dai 5stelle, procedimento giudiziario a cui ho anche aderito io in prima persona essendo, quello sì, fondato. Io sono ancora dalla parte giusta, i 5stelle invece hanno pensato bene di allearsi con il PD, partito che annovera anche alcuni consiglieri comunali firmatari delle interpellanze che erano in Giunta e nominati proprio da chi è stato dichiarato decaduto dal Tribunale o che comunque lo appoggiavano come consiglieri.

Se poi andiamo sul nazionale, tutti si ricordano il grido di gioia dell’on. Fassino “abbiamo una banca!”, senza poi ripercorrere le vicissitudini del Monte dei Paschi di Siena, ora risanato proprio grazie alla buona opera del Governo Meloni. Ci sono anche altri esempi di come la commistione di Partito Democratico e mondo bancario non abbiano proprio portato bene all’Italia e agli investitori.

Tutta la polemica suscitata sulla legittima candidatura di Sergio Ebarnabo, che mi vedrà spendermi anche in prima persona a suo sostegno, è pertanto una cortina di fumogeni alzata dalla sinistra per celare quello che è: una candidatura seria di una persona preparata quale è appunto Sergio Ebarnabo.

Marcello Coppo

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