“Mantenere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime”

Per Asti Agricoltura è fondamentale che i consumatori possano ancora usufruire delle indicazioni sulla natura dei prodotti agroalimentari in commercio

ASTI – L’etichettatura dei prodotti alimentari riveste un ruolo molto importante all’interno della filiera agroalimentare. L’etichetta è sempre più importante per far prendere decisioni consapevoli al consumatore finale e può essere cruciale nell’orientare gli acquisti.

Riporta una serie di informazioni – obbligatorie per legge – importanti per tutelare la salute e per avere parametri di valutazione uniformi.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli sollecitando una proroga dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime di alcuni prodotti agroalimentari di estrema rilevanza (lattiero-caseari, pasta, derivati di pomodoro e carni suine trasformate) che, in base alle disposizioni attuali, cesserà il 31 dicembre 2021.

Anche dalla Confagricoltura di Asti viene invocato un messaggio di appello alle istituzioni affinché venga mantenuta l’etichettatura. “E’ fondamentale che i consumatori possano ancora usufruire delle indicazioni sulla natura dei prodotti agroalimentari in commercio, che orientino a scelte consapevoli e in grado di privilegiare le materie prime nazionali”, afferma il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi.

“La tutela della qualità delle produzioni rappresenta, in particolare per il nostro Paese, uno dei principali obiettivi della politica agroalimentare, considerato che l’Italia è il Paese che vanta in Europa il maggior numero di prodotti a marchio registrato, oggetto di numerosi e sofisticati tentativi di contraffazione”, gli fa eco il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle.

“Riteniamo doveroso mantenere l’obbligo per questa normativa che tutela il Made in Italy e tutti gli attori della filiera agroalimentare, ma è necessario alleggerire il peso burocratico che ricade sempre sulle aziende del settore primario”, concludono i vertici della Confagricoltura di Asti.

La data di scadenza della normativa italiana è stata individuata in riferimento all’entrata in vigore di quella europea. Si tratta comunque di una novità essenziale che muta il quadro giuridico comunitario e per il quale occorrerà ora un adeguamento complessivo delle disposizioni nazionali.

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