Malandrone: “La variazione di Bilancio e il silenzio della giunta”
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone
ASTI – “La V variazione di Bilancio, spiegata ad un Astigiano. Abbiamo ascoltato con piacere il discorso contabile dell’Assessore Berzano, avremmo voluto risposte politiche e spiegazioni dagli altri membri della giunta.
Berzano si è scusato di essere noioso, noi lo riteniamo un abile oratore rispetto alla contabilità: è l’unico a parlare, mentre la giunta sulle decisioni politiche che sottendono le schede rimane in silenzio. La discussione tra assessore al bilancio Berzano e minoranza (Cambiamo Asti, Ambiente Asti, Movimento 5 stelle e Uniti si può) verte sull’idea di variazione di Bilancio. Secondo l’Assessore Berzano non può avere valenza politica, perché non si tratta di bilancio di previsione.
Le minoranze presenti, eccetto il PD assente giustificato, invece vanno ad analizzare punto per punto la V variazione di bilancio. Una variazione di bilancio previsionale. E così seppur la variazione di bilancio non sia il bilancio che voteremo a dicembre non contiene l’intero panorama senza visione politica della Giunta, ma ne tratteggia alcuni particolari.
E così la parte corrente 176971,15 euro contiene alcune voci interessanti che servono per compensare alcune spese tra cui ventottomila euro per la pulizia delle piazzole del campo rom, sono passati 4 anni e ancora non si è capito dove questa amministrazione vuole andare rispetto il superamento dei campi, ma più che tappare falle e peggiorare la vivibilità del campo, non c’è un piano vero.
E così nelle pieghe di bilancio si ha: “Un’integrazione di circa cinquantamila euro dovuti a un contributo della Fondazione San Paolo, (certificato prevenzione incendi). Ad una prima analisi sembrerebbe indirizzato a tale scopo, ma poi basta leggere le ultime righe e si scopre che è legato crediamo a studi relativi all’ex Casermone ” a sostegno del progetto Rigenerazione urbana del complesso denominato Il casermone di Asti”, solo poche settimane fa avevamo votato il passaggio di parte dell’Ex Casermone dalla Provincia al Comune.
Non abbiamo capito ancora che cosa se ne intenda fare, ma di certo è la parola fine a un recupero completo delle aree intorno al Monti. E poi vi è lo stralcio di circa centomila euro per la manutenzione impianti e ovviamente ci chiediamo a quali interventi previsti in edifici di proprietà comunale si rinuncerà. Come se non bastassero, le innumerevoli problematiche su asfalti, segnaletiche e manutenzione stradale si stralciano centomila euro circa per due anni consecutivi, per un totale di duecentomila euro. “A quali interventi si rinuncerà ?” abbiamo chiesto!
Conosciamo tutti la situazione in cui versano le strade della nostra città e le strade di competenza comunale nelle frazioni, sappiamo bene anche l’estensione di tale rete stradale. Inoltre gli importanti interventi per la posa della fibra ottica in città hanno segnato profondamente vie e piazze creando un peggioramento al manto stradale.
Si legge di una tassa rifiuti che peserà nello stesso modo sulle tasche dei cittadini (una delle più care in Piemonte), nonostante il piano di ASP sulla tariffa puntuale che dovrebbe a detta del Presidente permettere un risparmio, ma che se analizzato peggiorerà sia ecologicamente che economicamente la raccolta dei rifiuti. Eppure su un tema così importante si continua a risparmiare!
Si trova poi ancora la voce per la manutenzione illuminazione pubblica, che già nel 2021 cubava 404139,7 e allora ci si chiede quanto ancora la vicenda AEC (vicenda che non ci vede in concorso, ma distanti e in opposizione già nel precedente Consiglio) dovrà ancora andare avanti, sono previsti per errori del passato nuovamente 324000 euro. Eppure continuiamo ad avere un’illuminazione pessima, frutto di errori del passato ma non ancora risolti. Ma veniamo alla ciccia, le due voci di variazione più importanti.
Il PNRR ha partorito un topolino che costerà ai contribuenti (non sono soldi regalati quelli dell’Europa) 815.897,19 euro per la costruzione di due nuove palestre scolastiche all’interno del fabbricato denominato “ex enofila”.
Ho provato a ipotizzare l’utilizzo delle due palestre e ho notato che l’unica realtà limitrofa all’Ex enofila che potrebbe utilizzare le palestre senza perdere minuti preziosi di lezione è il CPIA, nel quale ordinamento e curricolo non è presente educazione fisica se non in caso di progetti ad hoc per il CPIA. Potrebbe essere utilizzata dalla Galileo Ferraris con un tempo di spostamento di qualche minuto ma la Galileo Ferraris ha palestra. Per La Baracca e la Pascoli? Per Monti, Castigliano? Eppure sono abbastanza distanti.
Questo intervento inserito nelle fasi finali del percorso, che l’amministrazione ha sottolineato come estremamente partecipativo del Tavolo strategico di sviluppo è il primo a partire.
Le domande che ci poniamo sono molte! Quali stakeholders scolastici nelle vicinanze dell’Ex Enofila hanno manifestato interesse per tale collocazione di palestre a uso scolastico? Come è maturata tale scelta? Dove verranno collocate le palestre? E’ stata ipotizzata a più riprese l’Ex Enofila come possibile struttura ospitante classi durante lavori di ristrutturazione ed è stato annunciato l’uso della struttura sia per la Jona, visti i ritardi dei cantieri e sia del posizionamento di moduli per la Lina Borgo.
La domanda che abbiamo posto è semplice: quale visione c’è rispetto all’area dell’Ex Enofila (su cui inoltre insiste una parte del Progetto PInqua). La visione che potrebbe dare un senso all’investimento in palestre nell’Enofila, è l’idea di usare le aree di Waya e Ex vetreria per poli scolastici, sportivi. É questa la visione?
Se così non è pare povera di visione la prima opera partorita dal Tavolo di sviluppo, in un’area degradata su cui ben poco del Tavolo di sviluppo è riuscito a creare. Area con un Trovamici chiuso, un CPIA che investe da solo sul recupero degli stabili fatiscenti, un’enofila senza vocazione, l’ex Waya senza vocazione, ancora da bonificare e sempre più fatiscente.
La seconda voce legata al bando periferie “Riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di Provincia” ha un importo di 2.073.800,23 di Contributo Statale e si riferisce al Bando Periferie vinto dalla Giunta Brignolo.
Fa piacere una continuità verso progetti della vecchia amministrazione, ci sono anche continuità positive e non negative come le spese sull’illuminazione pubblica. Siamo favorevoli all’Housing Sociale ed è per questo che tutte le forze di minoranza hanno chiesto chiarimenti su come saranno investiti questi soldi.
Volevamo capire come verranno spesi, si parla di edilizia realizzazione edificio in Social Housing, che tipologia di edifici saranno? Dove saranno collocati? Saranno edilizia residenziale pubblica? Saranno alloggi nuovi disponibili, o si tratta di recupero di alloggi inutilizzati di ATC e Comune? Da una recente interrogazione scritta abbiamo potuto apprendere che circa 66 alloggi (34 al comune di Asti) sono non utilizzati in quanto inseriti in piani di ristrutturazione.
Sullo stesso tema vi sono i progetti relativi a Social Housing del progetto Pinqua, come si andranno a integrare tali progetti agli interventi di social housing del bando di programma per la riqualificazione urbana con il nuovo Progetto?
Tutte domande inevase, l’Assessore Berzano ha risposto unicamente sulla parte contabile, ironizzando anche sulle sue doti di oratore. Noi non ci annoiamo certo a sentire la parte contabile, ma avremmo voluto dagli assessori competenti risposte!
Risposte che non sono arrivate, nonostante i gruppi di minoranza abbiano chiesto a più riprese di conoscere i dettagli di così importanti investimenti.
Ha ragione l’assessore Berzano, certamente la V variazione di Bilancio è un atto legato al bilancio, ma le scelte fatte su quali schede da finanziare, le scelte politiche di come realizzare progetti rimangono ammantate di silenzio: del silenzio degli assessori che hanno scelto di non spiegare alla minoranza le varie schede e quali visioni politiche e programmatiche contenessero. E così in un ‘aula che presto vedrà gli arredi rinnovati (ottantamila euro), è rimasto il mistero per alcune scelte incomprensibili e altre avvolte dalla nebbia che nella serata autunnale avvolgeva Asti.”
Mario Malandrone