Le attività ricettive abusive hanno i giorni contati

La Polizia Municipale ha già identificato i proprietari o i gestori di 51 strutture extra alberghiere che davano alloggio senza essere censite da nessuna parte

ASTI – Si è tenuta ieri, in Comune, la conferenza che ha messo in evidenza i risultati raggiunti con la tassa di soggiorno e l’attività svolta dalla Polizia Municipale circa l’individuazione di strutture abusive di Asti – per lo più B&B – che svolgevano attività ricettiva in maniera abusiva, sfuggendo ai canali ordinari. «Da una parte – ha spiegato il sindaco Maurizio Rasero – chi lavora nel “sommerso”, in nero, evade la tassa di soggiorno di cui abbiamo bisogno per finanziare la promozione e l’attività turistica. Dall’altra crea una concorrenza sleale nei confronti delle strutture che la versano regolarmente». Nel bilancio di previsione dello scorso anno si era ipotizzato di incassare 150mila euro dalla tassa di soggiorno; nei primi 9 mesi la cifra è pari a 113mila, ma manca ancora l’ultimo trimestre. Il Sindaco ha anticipato che mentre nell’ultimo anno i 150mila euro sono stati divisi su più ambiti tra cui Palio, Asti Musica e le ultime iniziative natalizie, il prossimo anno ben 90mila andranno alla Atl.
A spiegare nel dettaglio il lavoro svolto dal Corpo di Polizia Municipale è stato il Comandante Riccardo Saracco: «Siamo partiti dalle informazioni trasmesse dall’Atl. Il Corpo ha impegnato 6 persone in maniera sistematica, che hanno raccolto le informazioni in Rete, scoprendo, in particolare sul Sito www.airbnb.it, 67 attività ricettive extra alberghiere di Asti città, che potenzialmente davano alloggio senza essere censite da nessuna parte. I sopralluoghi effettivi, iniziati il 17 luglio e conclusi il 3 novembre, si sono svolti su 51 attività, ognuna delle quali offriva da 2 a 10 posti letto». L’obiettivo non è stato quello di sanzionare ma di informare i proprietari e i gestori non regolari, anche perché la legge regionale che disciplina questo tipo di attività è dell’agosto 2017, mentre il regolamento di attuazione della disposizione specifica è stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte solo il 14 giugno 2018. Ma i controlli successivi invece potranno comportare una sanzione che va da 1000 a 3000 euro, se l’attività non è stata correttamente esplicitata attraverso un modulo informativo reperibile negli uffici del Comune.
Qualcosa già si è mosso: 12 si sono già messi in regola e 13 stanno seguendo l’iter, mentre 15 non hanno dato risposta, forse perché hanno cessato l’attività. Nel suo intervento, l’assessore al Bilancio e Tributi Renato Berzano ha detto: «Sul lavoro svolto dalla Polizia i miei Uffici hanno impostato i controlli successivi, perché la regolarizzazione di una posizione comporta una serie di adempimenti a cascata che non è incentrata solo sull’imposta di soggiorno. Occorre considerare anche l’inquadramento Iva e la parte legata allo smaltimento rifiuti. Dopo le operazioni, il pacchetto dati sarà trasmesso alla Guardia di Finanza o alla Agenzia delle Entrate, che interverranno in base alla propria competenza per i redditi evasi. Le strutture fuori dal concentrico urbano saranno controllate in un secondo momento, ma in ottica propositiva e collaborativa, le invitiamo a regolarizzarsi prima dei sopralluoghi della Polizia».

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