La protesta degli agricoltori ad Asti

Tre giorni di presidio. Nasce una nuova associazione

ASTI – La protesta degli agricoltori è arrivata ad Asti e continuerà fino a martedì. È stata annunciata ufficialmente durante il comizio di stamattina in piazza Cosma Manera la creazione di una nuova associazione di agricoltori in cui possano trovare rappresentanza ed espressione tutti i gruppi e collettivi che in questi mesi hanno manifestato, dal Cuneese all’Oltrepò Pavese e oltre. Partirà dal Piemonte, ma avrà estensione interregionale.

“Questa nuova associazione, espressione delle voci di protesta dei vari movimenti provinciali e locali, non vuole sostituirsi a quelle preesistenti né mettersi in competizione economica con i servizi offerti dai sindacati. E’ per continuare a rappresentare gli agricoltori e allevatori in protesta e per continuare a lottare per ottenere cambiamenti, non deroghe”, hanno detto gli agricoltori sul palco.

Una nuova associazione a tutela degli agricoltori, accanto a quelle già esistenti. Una realtà che, nelle intenzioni dei proponenti, vuole dare rappresentanza ai gruppi e collettivi che in questi mesi hanno manifestato, in tutto il Piemonte e non solo, e punta a essere l’espressione delle voci di protesta dei vari movimenti provinciali e locali. È quanto promosso dal collettivo Agricoltori Autonomi Alessandria e Asti che stamattina ha incontrato il vice presidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso.

Carosso ha riferito sugli impegni presi dal presidente Alberto Cirio con il collettivo Agricoltori Autonomi Alessandria e Asti, durante l’incontro in Prefettura ad Alessandria nei giorni scorsi.

Lì, vennero fatte promesse per modificare alcune delle politiche agricole di competenza della Regione.

“Si legge in una nota degli agricoltori: “Registriamo l’interessamento della Regione alle nostre istanze che dice di essersi presa a cuore la nostra situazione, dice che abbiamo ragione a protestare. Prendiamo altresì atto dell’incontro che si terrà al Ministero il 20 febbraio per cercare di modificare delle regole e semplificare alcuni aspetti burocratici evidenziati. Dobbiamo però stare ai fatti: ad oggi la Regione non ha fatto ancora nulla di quanto promesso. Attendiamo quindi l’incontro tra Regione e Ministero, vigileremo sul rispetto degli impegni presi pubblicamente e non molleremo. Ribadiamo di non volere deroghe, ma cambiamenti veri”.

Ecco le richieste avanzate durante il presidio di Alessandria:

Snellimento del carico burocratico

Eliminazione dell’obbligo della comunicazione preventiva delle operazioni in campo; abolizione del “semaforo” per lo spandimento dei liquami

Eliminazione dei vincoli temporali per la gestione delle cover crops e dell’uso di seme certificato

Uniformare gli impegni alle misure del Psr con l’annata agraria per non essere costretti a modificare i contratti di affitto

Più tempo per rispondere al preavviso di rigetto di una istruttoria regionale (solo 10 gg), quando la Regione ha invece 180 gg per evadere la pratica

Ridiscutere l’assegnazione e la gestione del carburante agricolo (UMA)

Fronte PSA (peste suina africana): riduzione del raggio della Zona Rossa a 2/3 Km e riduzione del tempo di fermo a 3 mesi

Prolungamento della validità di tutti i patentini a 10 anni (oggi 5)

Prolungamento della validità dei controlli funzionali delle botti del diserbo

Riconoscimento dello stato di calamità naturale per motivi di siccità, con intervento finanziario straordinario

Domenica 18 febbraio ad Asti il presidio fisso dal mattino a sera di almeno 200 trattori in piazza Cosma Manera (ex piazza d’Armi). Nella giornata di lunedì, il corteo con i trattori partirà alle ore 15 seguendo il percorso: via Delle Corse, viale Pilone, corso Alessandria, via Maggiora, rotonda via Caboto e ritorno in piazza d’Armi. Martedì, oltre al presidio in piazza Cosma Manera, dalle 14:30 i manifestanti raggiungeranno a piedi piazza Alfieri, fermandosi per un comizio sotto al palazzo della Prefettura, dove una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto Ventrice. “Si cercherà di unificare le varie anime delle proteste piemontesi sotto un’unica voce regionale”, concludono gli agricoltori.

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