“La Cattedrale di Asti”: una perla editoriale di Lorenzo Fornaca
Uno studio approfondito sul monumento dall’illustre passato, tra architettura, ambienti, spazi nascosti e curiosità
ASTI – L’editore Lorenzo Fornaca, da sempre coinvolto nella diffusione di testi inerenti la nostra città, ha pubblicato l’opera “La Cattedrale di Asti”, un omaggio corale e un atto d’amore sulla storia, l’architettura e le arti decorative del complesso episcopale più grande del Piemonte. Un volume dedicato a una struttura che ha reso unico e fascinoso il nostro territorio. L’opera editoriale di Fornaca è ricca di immagini e di notizie inedite o poco note; è un tripudio di storie, curiosità, aneddoti e avvenimenti ricercati con minuziosità. Il tutto raccontato con un linguaggio semplice e alla portata di tutti.
Autrici del testo sono gli architetti Francesca Cavagnino e Mirella Bianchi, in collaborazione con la Diocesi di Asti e a cura di Sergio Panza (architetto, esperto di araldica e di ordini cavallereschi), Vittorio Croce (teologo, direttore Gazzetta d’Asti), sotto la direzione scientifica di Alberto Crosetto, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Piemonte. Il volume vanta anche i contributi di Maurizio Gomez Serito (Politecnico di Torino, dipartimento di scienza dei materiali), Luca Finco (Politecnico di Torino, dipartimento di scienza dei materiali), Luciana Cavallaro (architetto), Ezio Claudio Pia (Università degli Studi di Torino). In collaborazione con l’associazione CulturalMente Asti e il circolo culturale I Marchesi del Monferrato.
Il libro è dedicato al compianto architetto Fabrizio Gagliardi, che con sensibilità e competenza si adoperò nelle ricerche che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.
Caratteristiche
Il volume conta ben 420 pagine di grande formato con 600 immagini a colori e rilievi architettonici dettagliati. Comprende oltre 30 capitoli e alcuni box di approfondimento e speciali finestre sui particolari più interessanti e sull’araldica delle importanti famiglie che, in varie epoche, hanno contribuito alla costruzione del complesso.
Ecco la struttura del prezioso volume da collezione:
Introduzione: La strutturazione organizzativa della chiesa e la diocesi di Asti, contenente anche l’approfondimento “Le ossa custodite nella cripta di San Secondo”.
Parte I: La città e il complesso episcopale
Parte II: Il complesso episcopale tra l’XI e il XX secolo
Parte III: La cattedrale di Santa Maria: architetture, forme e colori
Parte IV: I restauri
Contributi Tematici
Tiratura limitata e numerata di 1.300 copie
Le parole dell’editore Lorenzo Fornaca
È con rigore scientifico, con l’esattezza dei dati storici e anche con semplicità e amore di ricercatore e divulgatore che intendo portare in luce questo eccelso complesso episcopale che merita tutta la nostra attenzione e amore. Un’altra opera prima, un’altra edizione da collezionare per i miei lettori che mi seguono da oltre quarant’anni. Dopo tanta attività editoriale, ancora una volta, con tanto coraggio, mando in stampa un’altra opera di assoluto rilievo, destinata a rappresentare un avvenimento prestigioso e di gran richiamo per il monumento più grande del Piemonte: la nostra cattedrale, appunto.
Prendendo lo spunto da accurate ricerche per la tesi di laurea condotta da due autrici di grande acume e raffinatezza, vale a dire Francesca Cavagnino e Mirella Bianchi, oggi entrambi architetti, sono rimasto colpito dalla profondità della loro indagine. Così ho deciso di avviare questo progetto. Chiamando a collaborare due eccellenti amici, mons. Vittorio Croce, e il prof. Sergio Panza, grandi esperti di storia della Chiesa di Asti, sin dalle sue origini, dell’arte e araldica, e con un autorevole apporto per la collaborazione scientifica del dott. Alberto Crosetto. Altri contributi di approfondimento su alcuni significativi temi sono dell’arch. Luciana Cavallaro, del prof. Luca Finco, del prof. Maurizio Gomez e del prof. Ezio Claudio Pia. Tutto questo è da leggersi come una dichiarazione d’amore verso la città e la sua avvincente storia e notevolissima architettura, e lo è anche per coloro che, appassionati, si interessano alle cose belle.
Mi è doveroso qui ricordare il compianto arch. Fabrizio Gagliardi, che è stato correlatore e mentore del complesso lavoro della tesi ed è con enorme e grato riconoscimento che gli autori e l’editore lo dedicano alla sua memoria.
La presentazione dell’autrice Francesca Cavagnino
Con quest’opera, nata da uno studio scientifico universitario e fortemente voluta dall’editore, si tenta di fornire una prima chiave di lettura complessiva non solo del singolo edificio della Cattedrale di Santa Maria, ma dell’intero Complesso Episcopale, inserito nel più ampio panorama di sviluppo storico- territoriale ed architettonico della città di Asti. Esso costituisce un modello architettonico strettamente connesso alla realtà territoriale in cui e nato e si è sviluppato e che, soprattutto nell’ultimo secolo, è stato oggetto d’imponenti interventi di conservazione e valorizzazione. Un capitolo estremamente importante per la lunga storia del Complesso Episcopale di Asti è costituito, quindi, dai numerosi restauri che si sono susseguiti a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
Il pensiero delle autorità
Le prime pagine dell’opera “La Cattedrale di Asti” custodiscono altresì il pensiero di alcune importanti personalità. Commenti che vogliamo riproporvi, in sintesi, per farvi comprendere ancor di più il fondamentale patrimonio di informazioni che essa racchiude.
Marco Gabusi, Presidente della Provincia di Asti
Oggetto di questo encomiabile lavoro è la cattedrale di Asti, autentico gioiello, segno vivo di sacralità e di arte, cultura e storia che s’intrecciano in modo indissolubile nel sorprendente contesto di Asti.
Maurizio Rasero, Sindaco di Asti
La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Asti rappresenta uno dei migliori esempi di gotico piemontese ed è un’ottima testimonianza del gusto artistico che contraddistingueva quell’epoca. Venne eretta sui resti della città romana, come testimoniano gli scavi archeologici e, secondo la leggenda, la costruzione fu dovuta all’esigenza di trasferire l’originaria chiesa vescovile di San Secondo dentro le mura cittadine. Il Duomo, con la sua grande piazza omonima, è certamente uno dei simboli della Città e da qui si diramano suggestive vie che portano ad angoli inaspettati e regalano ai residenti e ai turisti un’immagine di Asti che richiama un passato architettonico, storico e artistico di tutto rispetto.
Card. Angelo Sodano. Decano del Collegio Cardinalizio
Il presente libro sulla storia della nostra cara Cattedrale ci porta a conoscere sempre meglio ciò che essa rappresenta per la storia del Cattolicesimo astigiano. In realtà, essa è un tempio glorioso e vetusto costruito dai nostri antenati nel cuore della città. Lì tutto ci parla della profonda fede che ha animato per secoli intere generazioni di nostri concittadini.
Francesco Ravinale, Vescovo emerito
L’opera che viene posta nelle nostre mani ci mette a disposizione una grande quantità di informazioni sociali e artistiche, ma forse il suo valore più grande consiste nel fatto che ci aiuta ad “ascoltare” un monumento nel quale le pietre parlano e continuano a parlare.
Marco Prastaro, Vescovo di Asti
Per me, novello Vescovo di Asti, ho trovato proprio “calda” la nostra Cattedrale. Calda, perché abitata da un popolo che in questo tempio si sente a casa, si sente a suo agio, che in questa chiesa ha celebrato tante e tante volte nel corso dei secoli gli eventi della vita: le nascite e le morti, le gioie ed i dolori, le celebrazioni degli eventi dell’iniziazione cristiana e dell’inizio della vita delle nuove famiglie con il matrimonio. Muri che hanno raccolto preghiere e sospiri, lacrime e sorrisi, dolori e speranze. Insomma, la vita di una città, la vita di una Diocesi. Una vita che alla fine ritorna sempre a Dio, al suo amorevole creatore per trovare in lui forza, consolazione, speranza, vita eterna.
Chi desidera possedere quest’opera unica da collezione, può prenotarla telefonando ai numeri 0141-352559 e 335-8758347, oppure scrivendo all’indirizzo mail sedico@alice.it