ASTI – È stato inaugurato stamattina 20 novembre, negli spazi di via Giobert 56, il nuovo ambulatorio “Fratelli tutti”, ideato dalla Diocesi con la Pastorale della Salute.
Un ambulatorio medico dedicato alle persone più indigenti che prende il nome dall’enciclica di papa Francesco e il cui nastro è stato tagliato oggi, a esattamente a un anno dall’arrivo del Santo Padre in città. Un gesto concreto in risposta proprio alle parole che il Pontefice aveva pronunciato nella sua Omelia in Cattedrale: “Che cosa possiamo fare di fronte a Gesù sulla croce a braccia aperte?”.
La risposta il vescovo Marco l’ha individuata nell’ambulatorio “Fratelli tutti”, nome scelto non a caso: è una scelta che trasmette volontà di inclusione, evoca l’immagine delle braccia aperte, comunica un senso di accoglienza trasversale, di cura dei più deboli e dei più fragili.
L’inaugurazione ha visto la presenza del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana e delle autorità cittadine e regionali.
“Sono molto contento di essere qui oggi a questa inaugurazione – ha detto il cardinal Zuppi -. Ieri ricorreva la celebrazione della Giornata Mondiale dei Poveri e secondo i dati Istat nel nostro Paese ci sono circa sei milioni di persone in povertà assoluta e quasi il doppio in povertà. La povertà è una pandemia, che si può vincere solo con la solidarietà. Il contrario della pandemia è l’alleanza. Sapersi alleare e saper alleare, ognuno portando il proprio talento e la propria competenza, è un passo contro la povertà”. E la creazione di questo ambulatorio dove ci sono tantissimi volontari, non solo medici e infermieri, è la dimostrazione che l’alleanza funziona.
“Il diritto alla salute è già il primo passo per sconfiggere la pandemia della povertà – ha aggiunto monsignor Zuppi -. Questa è la Chiesa. Una Chiesa di tutti che ha quella grande porta che è la misericordia. Anche il nome è significativo: ‘Fratelli tutti’ significa che non sei un numero, non sei un problema ma un fratello”.
Si tratta di un ambulatorio che si basa esclusivamente sul volontariato, in cui tutti gli operatori che vi presteranno servizio lo faranno a titolo gratuito: potremo osservare medici, infermieri, operatori sociosanitari e anche operatori “amministrativi” che offriranno la propria professionalità, oltre che il loro tempo, a chi ne ha più bisogno.
Attualmente a disposizione delle persone che vi accederanno ci saranno medici specialisti in cardiologia, Pediatria, Chirurgia Generale, Ortopedia, Malattie Infettive, Terapia Antalgica, Pneumologia, Otorinolaringoiatria, Medicina Interna, Medicina Generale, Psichiatria, Urologia, Dietologia e Odontoiatria. Ogni medico sarà affiancato da personale infermieristico esperto e tutto ciò è realizzabile anche grazie alla collaborazione attiva fornita e favorita dagli Ordini professionali di Medici, Infermieri, Odontoiatri e Farmacisti della provincia di Asti.
Per accedere all’Ambulatorio Fratelli Tutti, che non eroga prestazioni di pronto soccorso, è necessario fare riferimento ai Centri di ascolto di Caritas, che segnaleranno le necessità sanitarie delle persone con Isee uguale o inferiore a 9.000 euro.
L’ambulatorio, in questa prima fase di “rodaggio”, sarà aperto da dicembre (in una data ancora da comunicare) dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11 e dalle 15.30 alle 17.30 (festività escluse).
Le prestazioni odontoiatriche, sia per adulti che per i bambini, non verranno erogate nell’ambulatorio di via Giobert ma direttamente negli studi dei dentisti che aderiranno al progetto. Questo perché per curare i pazienti hanno bisogno di una strumentazione specifica, avanzata e anche molto costosa che sarebbe, al momento, impensabile per un ambulatorio solidale. Verranno quindi accolti negli studi a orari loro dedicati.
Il paziente, che deve rientrare negli stessi parametri degli altri utenti dell’ambulatorio “Fratelli tutti” verrà accompagnato nello studio dell’odontoiatra da un volontario o da un mediatore culturale, questo per poter aiutare l’utente nelle compilazioni dei moduli di consenso informato o altre “burocrazie” necessarie.
Per quanto riguarda i medicinali l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma di Asti si occuperanno del controllo dei farmaci nell’ambulatorio, ma soprattutto distribuirà agli assistiti tutti i farmaci prescritti. Per i farmaci a pagamento verranno distribuiti gratuitamente dietro la presentazione di una ricetta emessa dai medici che prestano servizio all’ambulatorio. I farmacisti riconosceranno le ricette prescritte dall’ambulatorio e forniranno al paziente il farmaco necessario, gratuitamente.
Tante le collaborazioni di cui gode l’ambulatorio, prima tra tutte quella con l’Asl At, in secondo luogo quello con l’ordine dei Medici, rappresentato da Claudio Lucia, con l’Ordine degli Infermieri, presieduto da Stefania Calcari, con l’Ordine dei Farmacisti (e con Federfarma), rappresentato rispettivamente da Aldo Pia e Michele Maggiora e con l’Ordine degli Odontoiatri della provincia di Asti, rappresentato da Marcella Pavese.
Il progetto è partito lo scorso anno, economicamente finanziato con i fondi derivanti dall’8×1000 alla Chiesa Cattolica, che è una grande risorsa non solo per la comunità ecclesiale ma per la società visto che permette nel concreto anche la realizzazione di simili piani.
Le strumentazioni di cui potrà disporre l’ambulatorio sono invece sono frutto di donazioni da parte di club di servizio, ma anche di alcune fondazioni diocesane e di privati che il vescovo Marco ha voluto ringraziare singolarmente: il gruppo di preghiera Padre Pio, rappresentato da Ivo Valeri e Rosalia Rinaldi, ha donato un elettrocardiografo, un pc e una stampante, la Fondazione Opera Pia Tellini, rappresentata dal presidente Gerardo Navazio, ha donato il defibrillatore, il club di servizio Inner Wheel presieduto da Simona Boschi, con le associazioni Astro , presieduta da Franco Testore, e Con te Odv, presieduta da Ilaria Lombardi, ha donato un monitor multiparametrico; il Rotary rappresentato da Maurizio Mela ha donato un ecofrago multifunzionale. Tanti altri benefattori anonimi hanno donato il frigorifero, le apparecchiature, il materiale sanitario, il pc e altro.
Il direttore sanitario dell’ambulatorio “Fratelli tutti” è Anna paola Fea e il suo vice è Donatella Ciaceri.
Il taglio del nastro è stato fatto da otto persone che domenica hanno partecipato al pranzo organizzato dalla Caritas in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri.
Tra le autorità presenti il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, il sindaco Maurizio Rasero, il direttore generale dell’Asl At Francesco Arena e il prefetto Claudio Ventrice.
Un ambulatorio che non vuole sostituirsi alla sanità pubblica, ma piuttosto che va ad affiancarsi intervenendo laddove c’è necessità.
“La nostra volontà era quella di offrire un’opportunità a coloro che fanno più fatica. Non si tratta di un pronto soccorso o di una guardia medica ma di un ambulatorio destinato a quelle persone che verranno intercettate dai centri di ascolto Caritas e che rientreranno in determinati parametri – ha spiegato il vescovo Marco -. Ma vuole essere un luogo aperto a tutti, a tutti i pensieri, a tutti i credo, perché al centro c’è la persona. Un discorso che vale anche per i volontari. L’ambulatorio deve diventare di tutti e Fratelli tuti significa anche lavorare insieme per uno stesso obiettivo”.