Continua l’impegno dell’Amministrazione comunale sul recupero dei contenitori vuoti

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Comune di Asti

Sempre alta è l’attenzione dell’Amministrazione Rasero nei confronti di immobili che sono stati “emblemi” della storia cittadina, ma che poi sono stati sostituti da nuovi edifici più moderni, e quindi ormai lasciati vuoti e in disuso; un percorso iniziato con l’insediamento e che prosegue ininterrottamente da oltre 4 anni portando risultati e non solo annunci elettorali, ormai sempre più frequenti da parte delle minoranze con l’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative. 

Proprio ieri sera è stata presentata in consiglio comunale una pratica, già discussa in Commissione consiliare il 25 gennaio scorso, che aumenta il numero degli edifici recuperati ad uso universitario nel complesso dell’ ex Caserma Colli di Felizzano: stupisce che parte della minoranza si sia astenuta di fronte alla possibilità di dare nuova vita a contenitori abbandonati.

Il Comune, proprietario dell’ampio complesso edilizio sito in Asti, denominato “Ex Caserma Colli di Felizzano” destinato a sede universitaria, aveva dapprima avviato il lavori di ristrutturazione delle ex Scuderie e dei Magazzini, adibiti ad aule universitarie, dando i locali in concessione ad Astiss, società nella quale partecipa con una quota del 12,68% e, nel 2017, a seguito della necessità dell’Università di ampliare i locali, per far fronte alle nuove attività, ha dato in concessione  anche i laboratori e la palestra di Via Arò.

Visto il sempre più crescente sviluppo e consolidamento dell’Università astigiana, il Consiglio Comunale ha deliberato di stipulare una nuova concessione, in cui vengano ricompresi ulteriori fabbricati di proprietà comunale e più precisamente: l’ex Palazzina Ufficiali e l’ex Palestra – il Palafreezer  – posta all’interno del complesso prospiciente Piazzale de Andrè, l’ex Palazzina di servizio prospiciente l’ingresso su Via Bocca, l’ex magazzino mensa adiacente l’ingresso carraio della Guardia di Finanza, e l’ex deposito adiacente l’ingresso carraio al parcheggio su Via Arò. Si tratta di immobili, in alcuni casi in pessime condizioni,  che devono essere ristrutturati, al fine di svolgervi la funzione di istruzione universitaria e attività collegate e che il concessionario si impegna non solo a ristrutturare ma anche a valorizzare.

“Appare evidente, quindi, che prosegue il percorso di recupero di immobili in disuso avviato da questa Amministrazione. Gli immobili della ex Caserma Colli di Felizzano sono stati ceduti dal Demanio dello Stato con il vincolo della destinazione d’uso degli stessi a sede universitaria. Nel corso di questi anni, si è cercato di proporre al Demanio di modificare la destinazione di questi immobili, in particolar modo, quella della palazzina comando, ma la normativa vigente non lo ha permesso. Pertanto, grazie alle esigenze di ampliamento di Astiss, si sta procedendo a poco a poco con il recupero di tutti gli immobili. Si ricorda, inoltre, che anche per la palazzina comando che si affaccia sul corso Alfieri, è stata presentata una scheda per quanto riguarda il PNRR che prevede un intervento di recupero superiore ai 5 milioni di euro, nella speranza che possa trovare una fonte di finanziamento” – dichiara l’Assessore Stefania Morra. 

Sempre nel corso di questo mandato, l’Amministrazione si è impegnata a collaborare con la Regione Piemonte e l’Asl AT, enti di riferimento in quanto proprietario e concessionario del vecchio ospedale, per trovare una soluzione di recupero dell’immobile che continua ad essere di proprietà della Regione.

“Quando ci siamo insediati – prosegue il Sindaco Maurizio Rasero – abbiamo trovato una situazione di stallo venutasi a creare a causa delle numerose aste andate deserte. Ricordo, infatti, che le prime aste furono strutturate mettendo in vendita l’intero “pacchetto” degli immobili Asl, risultando quindi meno appetibili per gli eventuali investitori.

Dopo le gare deserte, a causa dello stallo del mercato immobiliare che ha avuto gravi ricadute in tutto il mondo coinvolgendo anche le realtà nazionali e locali, dei 3 immobili Asl (vecchio ospedale, maternità e locali di via Orfanotrofio) l’unico che si è riuscito a mettere sul mercato e a vendere è stato quello di via Orfanotrofio. Invece, i restanti immobili a causa delle ingenti somme richieste non sono mai stati appetibili per nessuno investitore.

Questa Amministrazione Comunale ha sempre cercato di trovare le soluzioni idonee per sbloccare la vicenda, immaginando che il problema principale fosse soprattutto la cifra messa a bilancio da Regione e ASL per la vendita di tali immobili e che si preferiva non venderli, piuttosto che realizzare un importo inferiore (minusvalenza). Abbiamo quindi proposto agli enti coinvolti la permuta degli immobili, operazione che avrebbe portato grandi benefici a tutti: l’Asl avrebbe potuto annullare il debito nei confronti della Regione Piemonte, il Comune avrebbe concesso alcuni immobili che non utilizzava in cambio dell’ex ospedale e la Regione Piemonte avrebbe ricevuto immobili dell’Amministrazione Comunale per far fronte alle proprie esigenze organizzative (a tal proposito, si ricorda che era stata indicata l’Enofila per la realizzazione della nuova sede dell’archivio storico regionale per il quale la Regione pagava un affitto superiore al milione di euro).

Dopo due anni di costante confronto con l’Amministrazione Chiamparino e con l’allora assessore Reschigna, quando tutto sembrava concludersi per il meglio, purtroppo la vicenda ha subito un ulteriore arresto, sfumando in un nulla di fatto e non certo per volontà nostra. Nel maggio del 2019, si sono poi tenute le elezioni regionali, con il cambio della relativa amministrazione, e  la pandemia del 2020 ha bloccato ogni possibilità di transazione.

Abbiamo chiesto con insistenza che gli enti coinvolti che procedessero alla riqualificazione dell’area o alla pubblicazione di un bando per verificare se vi fossero soggetti interessati all’acquisto, dando disponibilità per rendere più appetibile un eventuale investimento.

In questi giorni è stato pubblicato un bando ad un valore, che suppongo, troppo esoso e che porterà ad un ulteriore ribasso del 25%.

Rimaniamo stupiti nell’apprendere dagli organi di stampa che il candidato a sindaco Crivelli, pur essendo un medico dell’ospedale ed aver vissuto lo spostamento del nosocomio e le relative vicissitudini, pur avendo i contatti per poter reperire tutte le informazioni necessarie sulla vicenda, ha preferito strumentalizzarla raccontando fatti non veri che imputerebbero all’Amministrazione Rasero la mancata vendita dell’ex ospedale.

Respingiamo, quindi, le accuse al mittente suggerendogli di aggiornarsi per evitare di fare brutte figure”.

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