IL VINO FA BENE?

Un dialogo tra un appassionato e un assaggiatore

APPASSIONATO: Il periodo delle feste è ormai passato, abbiamo mangiato tanto e bene, e abbiamo anche bevuto tanto e bene. Ora però mi chiedo: qual è l’effetto del vino sulla nostra salute? Tu sei farmacista, sono cose che hai studiato, dimmi qualcosa.
ASSAGGIATORE: Vero, non ne abbiamo mai parlato, e allora cominciamo, il vino non è un alimento, lo sapevi?
APPASSIONATO: Ma come, il vino non nutre?
ASSAGGIATORE: Si e no, nel senso che contiene sì 7 calorie per grammo, ma sono calorie di scarso valore, non utilizzabili per l’attività muscolare ma solo per il metabolismo di base, portando al risparmio di altri principi nutritivi come zuccheri e grassi che, non utilizzati, vengono accumulati, producendo le nostre spiacevoli “curve”. Ecco perché del consumo di vino va tenuto conto nel computo calorico dell’alimentazione giornaliera.
APPASSIONATO: Ma non c’è solo alcol nel vino. E le altre sostanze?
ASSAGGIATORE: Il vino non può essere considerato una semplice soluzione idroalcolica, in realtà contiene moltissime sostanze, se ne conoscono più di 250, responsabili dell’aroma e del sapore; ma parliamo di quantità veramente minime, di tracce, per cui il dibattito internazionale si svolge piuttosto sull’effetto di queste sostanze sul metabolismo, vedendo due posizioni contrapposte, a favore di un moderato, costante uso di vino, e per contro, una sua condanna senza esitazioni. Ti dico subito però che i ragionamenti a favore comprendono sia l’alcol che i componenti del vino, mentre le condanne sono unicamente a carico dell’alcol, senza distinzioni tra birra, vino e superalcolici.
APPASSIONATO: Ho capito, quindi direi di iniziare con i ragionamenti a favore del vino.
ASSAGGIATORE: Certo. Partiamo dalla considerazione inconfutabile che il vino è un “lubrificante” sociale, bere insieme un bicchiere di vino rappresenta già una forma di pace, di tregua tra due posizioni opposte; il piacere sensoriale possiede effetti favorevoli sulla psiche e sull’atteggiamento da tenere con il prossimo che divide con noi un buon bicchiere.
APPASSIONATO: Certo che sì! E qualche effetto più, come dire, salutistico?
ASSAGGIATORE: Si parla ormai da quarant’anni degli effetti benefici del vino nel prevenire il rischio cardiovascolare. Tutto nasce da ricerche condotte più di trenta anni fa sulla mortalità in 18 paesi avanzati per cardiopatie ischemiche. Ebbene il risultato fu che i meno esposti a questo rischio erano francesi e italiani, due popoli con un alto consumo di vino rosso. Si susseguirono molte ricerche simili a questa, come si sviluppò anche una forte critica da parte della scienza “negazionista” per quanto riguarda il consumo di alcol, non sui risultati, ma sul metodo, contestando la formazione dei panel di sperimentazione e altri particolari che tralascio per non fare un trattato di medicina statistica.
APPASSIONATO: E chi aveva ragione?
ASSAGGIATORE: Molti studi furono rifatti sulla base di centinaia di migliaia di soggetti, maschi e femmine, scelti scrupolosamente e l’osservazione sulla loro salute, nell’arco di molti anni, confermò i dati iniziali: il rischio di malattie cardiovascolari è alto per i forti, smodati bevitori, poi seguono gli astemi e infine il rischio è (molto) basso per i bevitori costanti e moderati.
APPASSIONATO: Cos’è un bevitore costante e moderato?
ASSAGGIATORE: E’ la persona che a pasto si concede una, massimo due, dosi di bevanda alcolica; per il vino parliamo di 100 cc.
APPASSIONATO: E c’è una spiegazione biologica, metabolica?
ASSAGGIATORE: Certamente. Sono stati dimostrati con sufficiente certezza questi effetti: dilatazione delle arterie coronarie, un aiuto alla diminuzione della trigliceridemia e alla rimozione dal sangue del colesterolo, aumento di quello HDL; e poi ancora effetti antitrombotici per una diminuzione del fibrinogeno, intermediario della coagulazione.
APPASSIONATO: E tutto questo è dovuto al vino o all’alcol?
ASSAGGIATORE: Un recentissimo studio danese, condotto per 13 anni su 6051 uomini e 7234 donne, ha dimostrato che una assunzione moderata di vino ha portato a minore mortalità per malattie cardiovascolari e cerebrovascolari; una assunzione simile di superalcolici ha portato a un aumento del rischio e invece la stessa somministrazione di birra non ha avuto alcun effetto, né positivo né negativo.
APPASSIONATO: E questo la dice lunga…ma senti, il vino ha altri effetti, anche negativi?
ASSAGGIATORE: Come no! Abbiamo tutti presenti gli effetti di un abuso di alcol, e ripeto alcol, sia acuto che cronico; possono verificarsi dipendenza e effetti anche mortali. Cirrosi epatica, pancreatiti, gastriti, ipertensione, cardiomiopatia, aritmia, ictus emorragico, tumori del cavo orale, dell’esofago, del fegato…
APPASSIONATO: E basta! Dimmi cose belle adesso!
ASSAGGIATORE: Finiamo con gli effetti positivi del vino sull’apparato digerente, per stimolazione della saliva e della gastrina, sull’intestino, inibendo la produzione di istamina ormai riconosciuta come la più potente causa di infiammazione dell’intero organismo, e chiudo con una probabile azione contro la calcolosi biliare.
APPASSIONATO: Insomma, spero che abbiamo convinto chi ci legge: beviamo pure uno o due bicchieri di vino a pasto, evitiamo eccessi e potremo contare su una buona salute.

Testo di Giancarlo Sattanino

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