Il progetto “Nocciolo Life” vince il premio FAST. Già esposto a Milano, sarà portato a Bruxelles nel 2024

Il progetto, che ha visto la collaborazione della Confagricoltura di Asti, è stato presentato ufficialmente ieri mattina nella sede di Confagricoltura Alessandria

il-progetto-nocciolo-life-vince-il-premio-fast-bruxelles-nel-2024Il progetto denominato “Nocciolo Life”, di Gabriele Rabino Bona, Araya Timo e Elena Pellicani, studente e studentesse del corso di “chimica, materiali e biotecnologie” dell’ITIS “A.Volta” di Alessandria, coordinati dai professori Giorgio Laganà e David Artale, con il supporto tecnico-economico della Confagricoltura di Asti e di Alessandria, è stato selezionato tra i migliori progetti provenienti da tutto il mondo per essere esposto al concorso “i giovani e le Scienze” organizzato a Milano dalla FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) dal 18 all’20 marzo 2023.

Il 20 marzo, alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara e del presidente della FAST Rinaldo Psaro, il progetto è stato selezionato per essere esposto all’Expo delle Scienze di Bruxelles 2024.

 Il progetto è stato presentato ufficialmente questa mattina durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la sede di Confagricoltura Alessandria, alla presenza del direttore Cristina Bagnasco e del direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. Ospite d’eccezione l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, appena tornato da Bruxelles dove ha partecipato ad un incontro sull’identificazione geografica dei prodotti. La FAST, su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, è stata scelta come National Organizer con il compito di selezionare i migliori talenti italiani da inviare a EUCYS – European Union Contest for Young Scientists, finale del Concorso dei giovani scienziati.

A partire dal 2008, “I giovani e le scienze” è inserito nel programma di individuazione e valorizzazione delle eccellenze “Io merito” del MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito – nell’ambito scientifico e tecnologico.

Il progetto concretizza un’attività sperimentale di ricerca che si pone come obiettivo quello di individuare un metodo di analisi che consenta la tracciabilità di un prodotto, nel nostro caso la “nocciola tonda gentile trilobata del Piemonte”, consentendo di risalire al territorio di provenienza. L’attività sperimentale si basa sulla ricerca di una correlazione tra frutto e terreno (terreno di provenienza della nocciola) attraverso la ricerca per via analitica, dei “LANTANIDI” (le famose terre rare). Tale attività analitica, opportunamente interpretata, è in grado di caratterizzare il frutto generando quella che possiamo definire “l’impronta digitale” del prodotto. Dall’impronta ricavata è possibile risalire al terreno dove è stata, o non è stata, prodotta. L’attività di ricerca proposta, una volta affinato e testato il metodo, potrebbe essere posta quale tecnica di controllo delle materie prime a salvaguardia delle eccellenze legate alle zone di produzione.

Il comparto agroalimentare italiano infatti, rivestendo un’importanza fondamentale nell’economia nazionale, ha la necessità di tutelare la qualità eccellente dei prodotti nostrani che è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La tracciabilità del prodotto è quindi argomento assolutamente attuale e riveste un’importanza fondamentale per la tutela di tutta la filiera agroalimentare italiana e quindi del made in Italy. La possibilità di acquisire sperimentalmente l’Impronta digitale terreno/prodotto rappresenta un grosso passo in avanti nella tutela di tutto il comparto agroalimentare sopra richiamato.

La Confagricoltura di Asti e quella di Alessandria hanno fin da subito appoggiato l’iniziativa diventando partner del progetto che si è concretizzato grazie alla disponibilità dei propri associati i quali hanno aperto le porte delle loro aziende permettendo ai ragazzi di osservare da vicino le numerose varietà di piante coltivate e gli svariati metodi di lavorazione. Gli studenti hanno anche avuto la possibilità di effettuare prelievi in campo per la successiva applicazione delle tecniche di analisi.

Un lavoro realizzato anche grazie al supporto del settore tecnico della Confagricoltura (Enrico Masenga per Asti e Marco Visca con Gianni Reggio per Alessandria).

Le aziende associate alla Confagricoltura di Asti che hanno aderito al progetto sono state:

 – Vivai Nicola di Nicola Marco di Mombercelli

– Cascina Aldo Gambaudo di Sconfienza Alessandro di Mombercelli

– Calizzano Federico di Asti

– Bello Mario e Figlio Società Semplice Agricola, rappresentata da Bello Cristina, di San Martino Alfieri

– Morando Marco di San Damiano

Il lavoro scientifico è stato sviluppato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale nella persona del prof. Maurizio Aceto e della dott.ssa Federica Gulino. “Si tratta di un progetto ambizioso che permette la conoscenza accurata di uno dei prodotti principi del comparto agricolo piemontese, in particolare per valorizzare la sua tracciabilità”, ha affermato il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. “Un grande plauso al mondo della scuola che ha dato la possibilità ai propri ragazzi di far conoscere da vicino questa coltura e le nostre eccellenti realtà che operano in questo ambito”.

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