Il progetto di AstiOltre per “una città sostenibile”

La vivibilità e soprattutto la tutela della salute pubblica sono il fulcro della proposta dell’Associazione

ASTI – Ieri pomeriggio, al Foyer delle famiglie, l’Associazione AstiOltre ha presentato ai giornalisti il progetto “Sviluppo sostenibile per una città vivibile”.

“AstiOltre non è una formazione politica intesa in senso tradizionale, né una sigla elettorale – ha spiegato il presidente Andrea Berzano -. Il nostro obiettivo è partecipare, con contributi di idee e report di ricerca, alle scelte per lo sviluppo del territorio di Asti e provincia e delle sue istituzioni.

La nostra associazione culturale formula proposte, affronta problemi e propone soluzioni, e questa proposta-progetto sulla città sostenibile ci rappresenta appieno. Sempre cercando il confronto con tutti, ci auguriamo che le nostre idee sviluppino dibattiti e discussioni e, se non totalmente, almeno parzialmente vengano accolte dai decisori politici e dalla popolazione”.

Berzano ha aggiunto: “La proposta di discussione di AstiOltre riguarda la mobilità, ztl, zona pedonale, trasporto pubblico. Ma anche riqualificazione della città, abbellimento delle piazze, incentivazione dell’utilizzo di suolo pubblico a costi minori e politiche di contenimento degli affitti per sostenere piccolo commercio e artigianato tipico. Abbiamo cercato di sviluppare le idee attraverso un progetto organico, considerando diverse leve di azioni, consapevoli che alcune proposte saranno oggetto di discussione e contrarietà. La vivibilità e soprattutto la tutela della salute pubblica sono il fulcro di questa proposta”.

“Tutti dobbiamo essere coinvolti su problemi importanti che investono la città: in particolare il tema della sostenibilità deve essere interpretato con grande effetto dalle giovani generazioni, perché sono loro i primi a subire le conseguenze dell’inquinamento e delle politiche non sostenibili adottate. Avere un impatto positivo, in generale sull’ambiente, avere attenzione alle problematiche che attanagliano la città, significa migliorare la qualità della vita”.

In sintesi, la proposta di AstiOtre, già illustrata al sindaco e condivisa con le forze di opposizione, si sviluppa attraverso queste coordinate:

  1. revisione totale della mobilità nelle sue diverse componenti (zonizzazione, traffico, trasporto, parcheggi);
  2. riorganizzazione del trasporto pubblico;
  3. rivitalizzazione delle attività commerciali/artigianali attraverso la zonizzazione del centro abitato (ZTL e ZTM) e attraverso incentivi (per esempio facilitazione occupazione suolo pubblico) e fattiva opera di intermediazione che funga da calmiere degli affitti;
  4. transizione ecologica;
  5. continua e capillare campagna di informazione in tutte le scuole e in tutte le famiglie.

Maurizio Lombardi, coordinatore del gruppo di lavoro che ha elaborato il documento, ha detto: “Non è più tollerabile che il coefficiente di polveri sottili come quello di Asti accorci la vita mediamente tra i 14 ei 18 mesi (come sancito da una ricerca scientifica pubblicata su Lancet Planetery Health); non è più tollerabile che l’inquinamento atmosferico correlato alla congestione stradale, soprattutto diffusa sulla viabilità di penetrazione, superi abbondantemente per parecchi giorni all’anno la soglia delle PM10.

In uno stato di diritto diventa cogente l’applicazione delle disposizioni e, nella fattispecie, il P-R.Q.A. (Piano di risanamento della qualità dell’aria approvato dal Cons. Reg: Piemonte il 26/03/2019) rappresenta un obbligo normativo a cui riferirsi”.

Il P.R.Q.A. sancisce:

1) Entro il 31/12/2022 la ZTL deve occupare almeno il 70% della superficie del centro storico (mq.825.000), come definito dal P.R.G.C., e l’area pedonale almeno il 30%

2) Entro 31/12/2030 la ZTL deve essere estesa al 100% e l’area pedonale almeno al 40%

Attualmente (siamo oltre la metà del 2023) la ZTL ha una superficie di circa 170.000 mq (pari circa al 20%) e l’area pedonale di circa 40.000 mq (pari al 5% circa).

La proposta di AstiOltre è di estendere la ZTL a circa 460.000 mq (equivalente al 55% circa della superficie del centro storico previsto nel P.R.G.C.) e di estendere l’area pedonale a circa 170.000 mq (pari al 20% circa) con una configurazione pseudo-circolare con un raggio medio di 300/400 mt. agevolmente percorribile a piedi e, conseguentemente, con un forte ridimensionamento della ZTM (essenzialmente viabilità di penetrazione destinata alla sola mobilità interna e sosta veicolare) riducendola a quasi 350.000 mq e debitamente controllata con strumenti “fisici” di moderazione della velocità (30 km orari).

Lombardi ha aggiunto: “E’ fuor di dubbio che se questa proposta scaturisce essenzialmente dal fondamentale concetto della tutela della salute pubblica e, conseguentemente, della vivibilità della città, nondimeno questa Associazione ha valutato approfonditamente le esigenze quotidiane dei cittadini focalizzando l’attenzione su trasporto e parcheggi attraverso una valutazione degli spostamenti che sono di tipo sistematico (lavoro, pendolari, studenti) e di tipo occasionale (acquisti, turismo, visita uffici) dirottando il traffico attraverso una rete radiale tra le vie di accesso alla città (Corso Torino, Corso lvrea, orso Casale, Corso Alessandria, Corso Savona) e le vie della ZTM (a titolo semplificativo corso Alfieri fino a piazza Santa Maria Nuova, Via P. Micca, corso Dante largo Martiri della Liberazione sino all’ospedale, via Testa sino a via Giobert, via Conte Verde, Viale Partigiani, corso XXV Aprile, corso Alfieri fino a piazza Cairoli, corso Don Minzoni, corso Matteotti, corso Gramsci, corso Cavallotti, corso Galileo Ferraris, corso alla Vittoria, corso Pietro Chiesa e di tutte le strade a queste contigue e di penetrazione verso la ZTL con la duplice funzione di ingresso/egresso al/dal centro e di accesso/egresso nei parcheggi e nei punti di partenza/arrivo dei bus navetta”.

E ancora: “Nel ritenere imprescindibile che la mobilità nella ZTL sia esclusivamente limitata ai residenti, ai mezzi pubblici, di PS., di soccorso ed ai veicoli per operazioni di carico e scarico (indicativamente tra le 6 e le 10) è del tutto evidente e consequenziale concretizzare soluzioni al trasporto pubblico e ai parcheggi. Il trasporto pubblico, proprio al fine di evitare il più possibile una congestione stradale con conseguente inquinamento atmosferico, deve offrire un sistema alternativo alla penetrazione verso l’area centrale della città dalle zone extraurbane e periferiche, offrire un efficace traporto urbano all’utenza debole (mezzi idonei), garantire la mobilità all’utenza pendolare (studenti, lavoratori) attraverso la realizzazione di parcheggi di scambio. Senza dubbio ciò richiede un’immediata e profonda ristrutturazione del parco mezzi (essenzialmente bus di piccola-media dimensione a basso tasso di inquinamento e bus-navetta elettrici), nonché un’articolata riorganizzazione delle linee e degli orari di servizio, assicurando tempi di percorrenza certi e tempi di attesa accettabili, con più elevata frequenza nelle fasce temporali di punta in cui avviene il maggior numero di spostamenti sistematici, il tutto connesso ad una congruità delle tariffe. A tal riguardo si fa sommessamente presente che per disposizione di legge i proventi dei parcheggi a pagamento sono destinati alla realizzazione di nuovi parcheggi, ma anche e soprattutto a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilità urbana”.

L’Associazione è altresì sensibile, come alternativa all’uso dell’auto, di orientare la domanda di mobilità verso l’utilizzo della bicicletta anche per motivi sistematici lavorativi e scolastici oltre che per diporto con l’individuazione di parcheggi-bici in corrispondenza dei parcheggi-scambio. Le piste ciclabili potrebbero essere realizzate ospitando la componente pedonale (marciapiedi di adeguata larghezza) percorrendo, a titolo esemplificativo, i seguenti itinerari: 1) Corso Alessandria-Piazza Alfieri 2) Corso Torino-Piazza Alfieri 3) Ospedale-Piazza Alfieri 4) Stazione FF. SS-Viale Pilone 5) Stazione FF.SS.-Corso Gramsci 6) Interno ZTL.

Infine la problematica relativa ai parcheggi.

Attualmente i posti auto sono all’incirca 6.500 di cui 3.000 a sosta libera; da una recente rilevazione risulta che il coefficiente di occupazione medio nell’arco di una giornata lavorativa (8-18,30), riferito essenzialmente al centro storico allargato, è dell’80% circa, che cala notevolmente nell’arco della sera/notte sino a circa il 30%.

La proposta dell’Associazione relativa all’individuazione della zona pedonale, della ZTL, della ZTM, e dei parcheggi di scambio non comporta essenzialmente una perdita complessiva di posti auto in quanto:

1) l’estensione della zona pedonale determina l’eliminazione di circa 500 posti auto

2) con l’estensione della zona ZTL i parcheggi (700 circa) saranno sottratti alla sosta a pagamento, ma dovranno essere “riservati” ai residenti alle condizioni vigenti (abbonamenti, ecc.)

3) La ZTM potrà assorbire circa 3.500 posti auto a pagamento e circa 2.000 come zona bianca

4) Il parcheggio di Piazza del Palio può essere suddiviso in parti uguali a pagamento e come zona bianca, ritenendo con convinzione che il mercato tradizionale, come nella maggior parte delle città medio -piccole, si debba svolgere nel centro storico della città e, quindi per Asti si possa effettuare in Piazza Alfieri e zone pedonali limitrofe

5) i parcheggi-scambio, ovviamente come zona bianca o perlomeno a tariffa agevolata, possono complessivamente assorbire l’affluenza di circa 1.500 autovetture.

“AstiOltre, avendo il 2023 superato il giro di boa, ritiene fermamente che quanto proposto non debba subire alcun ritardo nell’attuazione, senza frammentazioni che creano sconcerto, incomprensione e disorientamento nella cittadinanza, procedendo altresì immediatamente ad una continua e capillare campagna di comunicazione”, hanno concluso Berzano e Lombardi.

Carlo Cerrato ha aggiunto: “Cambiare le abitudini non è facile, ma questo è un documento su cui stimolare un dibattito. Non siamo né un partito né un’amministrazione, perciò non spetta a noi entrare nel merito, ma lo spirito deve essere quello di uscire da interventi spot e scoordinati. Sì a una strategia condivisa per migliorare la qualità della vita e ridare fiato alla città”.

Tutti i dettagli sul nuovo sito dell’associazione:  http://www.astioltre.it

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