Il prof Giorgio Calabrese: “No al Nutriscore – Si al Nutrinform”
Ci vuole consapevolezza alimentare per assicurarsi salute e benessere
ASTI – “Sono molti i temi e gli argomenti che vanno a minare certezze e paradigmi della Dieta Mediterranea, delle tradizioni, della cultura e dell’economia agricola ma, ad Asti, la Coldiretti Provinciale tiene alti profilo e dibattito, grazie alla presenza dello scienziato tra i più preparati al mondo in termini di alimentazione, qual è il Nutrizionista Clinico, Medico Dietologo e Presidente del Consiglio Superiore della Sicurezza Alimentare Giorgio Calabrese” ha esordito il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia, pochi giorni fa, in apertura del Corso di Formazione/Informazione su “Alimentazione&Salute” promosso dalla Coldiretti Asti per giornalisti, studenti e pubblico generico. “Grazie alla sua grande preparazione scientifica, ci è riservata una straordinaria opportunità per acquisire coscienza e consapevolezza alimentare che, partendo dai dati oggettivi, consente una puntuale disamina scientifica, supportata da lunga e copiosa letteratura scientifica”.
Al centro della Lectio Magistralis del prof Calabrese ci sono state le contestatissime etichette a semaforo, ovvero, il Nutriscore, il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari pensato in Francia per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali ma che, di fatto, rappresenta una “soluzione” sommaria, imperfetta, superficiale e ingannevole che va a minare la Dieta Mediterranea, con i suoi prodotti principe di eccellenza nutrizionale. Una dieta riconosciuta Patrimonio Unesco e, ancor più, meritevole di aver garantito agli italiani la seconda miglior longevità al mondo.
Partendo dall’assunto espresso dall’OMS che recita: “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non è riconducibile alla semplice assenza di malattia o infermità”, l’esperto ha spiegato che “i principali responsabili di una buona o mancata salute sono: l’alimentazione e lo stile di vita”.
Ed è proprio partendo dall’alimentazione che il nutrizionista clinico ha ricordato quanto siano dannose le diete fai da te piuttosto che quelle di maggiore tendenza.
“C’è un’unica dieta che funziona e fa bene alla nostra salute, diventando anche strumento di prevenzione: è quella che contempla, in modo equilibrato, tutti gli alimenti provenienti dalla Dieta Mediterranea – ha ribadito Calabrese. – Il nostro organismo ha necessita di ognuno di questi alimenti per sentirsi bene. Quindi, semaforo verde ad: acqua, carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, sali minerali e micronutrienti. Semaforo rosso solo per gli eccessi, ma anche semaforo rosso per le diete improvvisate o modaiole che possono arrecare gravi scompensi a livello metabolico, psicologico, ormonale, cardiologico e fisico in generale. Più precisamente, queste ultime possono provocare: disidratazione, depressione, cefalea, amenorrea, stanchezza, carenze vitaminiche, riduzione delle difese immunitarie, disturbi intestinali e disfunzioni renali”.
Non può, dunque, essere suffragata l’etichetta a semaforo Nutriscore che, senza entrare nel merito delle quantità, pone il semaforo rosso per alimenti come: l’olio extravergine di oliva, il parmigiano e il vino, quest’ultimo, divenuto addirittura “nocivo per la salute”.
Tra i diversi alimenti della Dieta Mediterranea banditi dal Nutriscore, quindi, c’è anche l’olio extravergine di oliva che, invece, ne rappresenta il pilastro, insieme a verdure, legumi e cereali apportando effetti benefici sulla salute in termini di: riduzione dei radicali liberi, aumento della concentrazione HDL, azione antinvecchiamento delle cellule e prevenzione arteriosclerosi. Infatti, l’olio extravergine di oliva ha capacità antiossidante (anti radicali liberi e anti perossidazione), previene le malattie cardiovascolari abbassando LDL (colesterolo cattivo) e l’ipertrigliceridemia e favorisce la fluidità di membrana cellulare. Non solo, risulta anche particolarmente indicato: per l’apparato digerente (aumenta l’attività della colecisti e riduce la secrezione pancreatica) e per contrastare le malattie tumorali (riduce oncogene ras e l’apoptosi).
Ecco dunque, la responsabilità, anche, morale che, Coldiretti ben conosce e fa sua, di garantire un’informazione corretta, già a partire dalle etichette che, obbligatoriamente, devono riportare, tra gli altri: l’elenco completo e comprensibile degli ingredienti, la quantità netta, il termine minimo di conservazione o la data di scadenza, la modalità di conservazione, il luogo di origine o di provenienza, il titolo alcolometrico effettivo, la dichiarazione nutrizionale e l’elenco delle sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non solo, anche: il valore energetico, le quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale.
“Sostanzialmente” ha concluso il prof Calabrese, “non esiste in assoluto un cibo che faccia bene e uno che faccia male. Molto dipende da: dieta complessiva, quantità realmente assunta e altri fattori (stile di vita, attività fisica). Occorre aumentare la consapevolezza sulla necessità di compiere scelte alimentari e stili di vita più sani. Per questo, è fondamentale fornire al consumatore finale le basi per effettuare scelte consapevoli e assicurarsi che, lo stesso, possa comprendere facilmente le indicazioni riportate in etichetta”.
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