Il Palio – poesia di Stefano Secci
Riceviamo e pubblichiamo la poesia dedicata al Palio scritta da Stefano Secci.
Il Palio
Tra feste banchetti e strade gremite di gente, normale importante, si sente il profumo del cambio di stagione, con gli occhi al cielo un fulmine seguito da un tuono assordante,
Dopo un’estate calda, l’evento in ricordo del Patrono San Secondo
Spostata da maggio a settembre, dopo una decisione concordata, ad un tavolo rotondo
Sbandieratori fieri, di esibire la loro maestria con le bandiere,
Accompagnati da applausi infiniti, frutto di allenamenti di giornate intere
Si respira un’aria medievale, forgiata da giovani aspiranti e anziani
Belli dentro, con armonia fanno vivere l’atmosfera e la passione di un tempo
Un mare di colori e un groviglio di nastri questo è quello che a settembre si respira ad Asti;
Città natale di un evento atteso fatto, di impegni sacrifici importanti, un giorno speciale
dove quasi 800 anni fa’, si apriva il sipario
conquistando i cuori, generando sorrisi e infinito amore, così nasceva il Palio ;
Dove la competizione è gioia pura ogni anno è speciale una diversa avventura, un mix unico
Adrenalina pura, che nasce da dentro e si scatena in un giorno toccando l’apice,
Prevale l’amicizia complice, i borghi si riuniscono ognuno,
il suo compito, tutto diventa semplice ;
un desiderio profondo, immenso radicato nell’essere, quell’eros da combattente e quando arriva l’attimo è solito piovere ma è arduo il fuoco dentro l’anima, nulla si crea e nulla si distrugge, il sangue nelle vene scorre veloce è caldo frigge
Uno stimolo che non ha confine, qualcosa che scatta da dentro
La responsabilità, di un comitato da inquadrare, la scelta
Dei vestiti e degli indossatori , quelli più ambiti
le bandiere in alto, decorano con colori stupefacenti e quei tamburi assordanti, suonano vanno a ritmo
Coordinati, come le ali di un falco, che rasenta gli ostacoli
Tutto porta attenzione, calore affiora un’infanzia felice, di pensieri in testa
mi piace l’atmosfera e mi godo la festa
Sogno ad occhi aperti
un plotone marcia sopra ai sassi, che muovendosi raccontano l’intesa di squadra
col rumore dei suoi passi;
creando incitamenti tra un pubblico, che aspetta si sentono urla risate ,
Un misto di emozioni, l’energia del tifo per il proprio borgo,
Passano minuti, ore e neanche me ne accorgo
Finalmente, si entra in campo, tante sedie color rosso, un brivido attraversa la mia schiena, freddo, caldo, frizzante
sento l’emozione addosso ,
pervade il mio corpo, il mio essere
Situazione positiva benefica,il silenzio ha più di mille parole, le nuvole cambiano forma,
i fantini sui cavalli a pelo lucido, striato, percepiscono il respiro
del destriero, che si trasforma, succede d’avvero
parla il rettore, non vede la linea dritta, lo ripete a voce forte, non lascia il canapo se non è perfetta, un nervosismo di muscoli, pronti a scattare partenze false, cresce l’ansia
lui non ha fretta
Ed è competizione, guida l’astuzia la grande sfida,
Chi sbaglia la partenza,può pagare con la vita,
Scende il canapo, dopo un colpo assordante,
partenza regolare, il cuore in gola, l’entusiasmo è incontrollabile
La batteria che scalpita, alza polvere,
I cavalli allungano il passo, tutti al galoppo
la curva e poi il rettilineo
Davanti il più bravo, il più longilineo
Ma non vince per quello, arriva primo chi
Rispetta il cavallo, crede nel palio, rimane concentrato
frusta poco e non fa fallo
ultimo giro , prende il comando,
succede tutto in un momento, non credo ai miei occhi, stiamo vincendo,
un film già visto,una canzone orecchiabile un dolce prelibato, irresistibile,
arriva primo, il più forte il più abile,
imprigiona il tremore e dalla tribuna, si vede tutto, che bella situazione !
Taglia il traguardo, controllando la paura, l’emozione,
e dopo , si lascia andare; in un pianto liberatorio, abbracci intensi, tutti in coro, dopo un anno, bisogna viversi l’attimo infinito
accompagnato dal profumo, di una vittoria stupenda, da incorniciare,
la storia di un anno, da raccontare, dove i sacrifici, la fatica, l’amore,
regnano insieme alla forza, alla soddisfazione , ad una mente elastica,
di chi segue il borgo, aiuta ,collabora, rende ogni giornata la più fantastica,
azzecca le sue scelte, si sente a suo agio e cullato
da un suono meraviglioso,
lo fa suo, improvvisando col pianoforte, intravede un pentagramma,
con gli occhi chiusi, le note scorrono da sole,
utilizzando solo due tasti;
vivendo un sogno meraviglioso, un desiderio stupendo;
Amando il Palio e la sua Asti
Stefano Secci, il Poeta Contemporaneo
Per chi volesse vedere il video: https://youtu.be/uBni-0_LTfI