TORINO – È stata inaugurata ieri l’esposizione che intende esplorare il tema della crisi climatica, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, a Palazzo Madama nella sala del Senato (Museo Civico d’Arte Antica di Torino) in collaborazione con un ampio progetto territoriale.
Nella mostra, aperta al pubblico dal 27 giugno al 13 gennaio 2025, è stato presentato, per la prima volta al pubblico il resto del delfinide fossile Astadelphis gastaldii, rinvenuto a Montafia in località Bagnasco nel 1878 e conservato nel Museo Paleontologico di Asti. Questo reperto paleontologico, di notevole valore scientifico e storico, offre uno sguardo unico sulla vita marina di milioni di anni fa prima della formazione della pianura Padana e del fiume Po. Nella stesa sala altri reperti fossili del museo di Scienze di Torino, come il coccodrillo fossile di Bolca lungo 3 metri.
Un percorso visivo che combina grande pittura, fotografia, illustrazione e infografica, per narrare la complessità e l’evoluzione del paesaggio italiano dalle Alpi al mare. Particolare attenzione è rivolta al fiume Po, da com’era a com’è, elemento chiave che da millenni modella il territorio e sostiene la vita delle comunità locali.
Il bacino del Po, con la sua alta densità di popolazione e attività industriali, rappresenta un’area critica in Europa per l’osservazione degli effetti dei mutamenti climatici. Negli ultimi decenni, la stabilità e l’abbondanza delle sue acque hanno subito significative alterazioni, portando alla luce una crisi globale che richiede interventi urgenti.
La mostra mira a descrivere questi cambiamenti offrendo una riflessione profonda sulla crisi climatica, sui possibili scenari di adattamento e sulla necessità di un’azione consapevole e tempestiva. Attraverso un viaggio che collega storia, scienza e arte, la mostra invita i visitatori a prendere coscienza e a impegnarsi per un futuro sostenibile, temi su cui i Parchi Piemontesi stanno lavorando molto.
Una esposizione dunque per scoprire un racconto affascinante e preoccupante sui cambiamenti climatici, attraverso gli occhi della storia e della scienza, e per ammirare il raro e prezioso cetaceo fossile, testimone silenzioso di un mondo antico e delle trasformazioni che ci attendono.