Hit ball: l’Asti Kt rinuncia al campionato di B2

L’amaro sfogo del bomber Fabrizio Botta: “Siamo l’unica squadra della nostra città che pratica questo sport, ma non possiamo né allenarci né giocare le partite in casa. Che Asti è?”

Gli hitter dell’Asti KT sono costretti a salutare il sogno di un campionato di B2 UISP di Hit ball con la città di Asti come fulcro delle loro gesta, perché non sono riusciti a trovare una ASD locale disposta ad ospitarli.

A raccontarci dell’accaduto è Fabrizio Botta, hitter astigiano e miglior marcatore la passata stagione della serie C1 UISP HB: “La nuova riforma dello sport ha messo in scacco molte Associazioni Sportive Dilettantistiche rendendo questo inizio stagione difficile nel mettersi in regola con le nuove leggi, che sono sempre più stringenti per chi fa sport non professionale come noi. A rendere il tutto ancora più complicato c’è il fatto che l’hit ball non è una vera disciplina sportiva riconosciuta dal CONI, come il calcio o la pallavolo, ma una attività che ha bisogno di un altro sport che gli faccia da tutore (è stata infatti inserita all’interno delle attività sportive UISP come variante della Pallapugno Leggera, ndr). Inoltre, la mancanza di un comitato territoriale UISP astigiano complica ulteriormente le cose, poiché occorre rivolgersi al comitato di Alessandria che formalmente copre anche la nostra provincia ma che, nei fatti, è praticamente assente. Queste condizioni fanno sì che nonostante i nostri meriti sportivi e la visibilità che i media astigiani ci hanno sempre concesso, rimaniamo comunque degli emeriti sconosciuti e le realtà astigiane, già impegnate nella messa a norma dei rispettivi statuti, si trovano impossibilitate o quasi ad aggiungere nuove attività. La riforma dello sport, nata per colpire chi sfruttava lavoratori non in regola, finisce per danneggiare chi, come noi, vuole solo fare dell’attività sportiva priva di ogni fine di lucro e con spirito ludico”.

Nella passata stagione la compagine astigiana è stata “ospitata” dalla Polisportiva Venaria, realtà della provincia di Torino dove l’hit ball è regolarmente presente tra le proprie discipline e che ha ovviato alle problematiche burocratiche, venendosi così a creare il paradosso di una squadra con denominazione “Asti” ma formalmente di proprietà di un’associazione torinese.

Continua Botta: “Il titolo sportivo di iscrizione alla Serie B2 è tecnicamente della Polisportiva Venaria che però, in amicizia, ci sarebbe stato gentilmente ceduto qualora fossimo stati in grado di presentarci con una società astigiana. Inoltre è sempre stata disponibile ad ospitarci, avrebbe rinnovato l’aiuto anche per questa stagione, ma a che prezzo? Continuando a cedere porzioni della nostra “astigianità”, la nostra identità di cittadini della ‘Patria Astesana’, già ultimamente sempre più inglobata in contesti geografici vicini e affini ma storicamente a sé stanti. Un team tutto astigiano che non può giocare in casa le proprie partite, che non si può allenare in città aprendo anche le porte della sua palestra ai concittadini che vogliono conoscere l’hit ball, che non ha una propria sede in città, che Asti è? Visto che siamo l’unica squadra della nostra città che pratica questo sport ci sembra opportuno rappresentarla al 100%”.

Uno sfogo impregnato di delusione visto l’impegno che gli atleti dell’Asti KT hanno messo in campo per portare in alto i colori della città andando a sfidare a Torino, vincendo, non solo i team di casa ma anche il Milano Skunk che fino all’ultimo match ha battagliato per la promozione diretta in serie B2 e il primato in classifica.

“Speriamo” conclude Botta “di riuscire ad iscrivere la squadra almeno al campionato di Serie C che è previsto più avanti, così da ripartire con la nostra avventura nell’hit ball e continuare a rappresentare Asti in uno sport in cui ci siamo sempre distinti dentro e fuori dal campo”.

Una speranza che tutta la città di Asti sportiva non può che condividere.

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